il post dalle tre parole di Suysan:
Débâcle
“Ci dispiace ma non rientra nella nostra sfera di competenze, non possiamo aiutarla”. Un altro “no” ed un altro vicolo cieco, ormai si era perso dentro le circonvoluzioni della burocrazia; solo per una multa. Una multa fatta ad un'altra auto, in un altro luogo, ma non si sa come, arrivata a lui. Erano ore che camminava, sbattuto dal comando dei vigili al più periferico degli uffici amministrativi fino in centro, nella sede principale del Comune. Aveva fatto più chilometri sul linoleum dei pavimenti istituzionali che sull'asfalto, impegnato com'era, da una stanza all'altra per poi tornare alla prima, sempre con la multa in tasca. Ormai aveva ripetuto tante di quelle volte la sua storia che, davvero, la interpretava alla perfezione. Le aveva provate tutte, aveva fatto l'incazzato e l'accomodante, il simpatico ed il pedante; aveva parlato in modo minaccioso e accondiscendente, brillante e lagnoso davanti allo sguardo bovino di decine di persone diverse. Solo l'esito era sempre stato lo stesso: la multa era ancora a suo nome; sapeva a memoria tutti i nomi di tutti i moduli che servono per qualsiasi richiesta ma c'era sempre qualcosa che non andava bene, a volte c'era una copia in meno, un'altra una firma di troppo ma quando si sentì dire che avrebbe dovuto fare un'autocertificazione firmata per certificare la sua stessa firma su un modulo ebbe un giramento di testa e non solo. Aveva lasciato un pezzetto di pazienza in ogni ufficio in cui era stato, ad ogni sportello a cui si era affacciato e non ne era avanzata niente per lui proprio quando gli sarebbe stata più utile ma non urlò, no, esplose all'interno ed abbassò il capo davanti alla sconfitta, non ce l'avrebbe mai fatta; mormorò un “grazie” e si avviò allo sportello dei pagamenti.