Burns, primo ufficiale
Sono stato per anni primo ufficiale di questa nave, ricordo ancora la prima volta che ho salito la scaletta di legno, era al porto di Singapore e l'alba salutava l'evento con la sua luce dorata riflessa sul mare calmo. Ricordo di aver guardato l'albero a proravia e tutta l'imponente alberatura insieme ma non ho memoria di quello che mi passava per la testa in quel momento, forse tutti gli insegnamenti prima di diventare ufficiale o, semplicemente, il sorriso di una ragazza sulla banchina, prima di salire; so solo di aver provato la consapevolezza del cambiamento, quell'attimo della vita in cui varchiamo il sottile confine tra giovinezza ed età adulta; spesso non se ne ha la percezione, se non a posteriori ma ricordo distintamente di averlo percepito, come se quei legni fossero la linea d'ombra che separa ciò che era e ciò che sarà. Ho servito per anni su questa nave, ho imparato a conoscerne ogni angolo ed ogni segreto, ad ascoltare la sua voce, il sibilo di quando scivola fendendo il mare felice di un vento favorevole o lo schiocco ed il colpo delle onde alte quando il mare gli è avverso. Ho imparato l'alfabeto del legno, il gemito diverso ad ogni mutamento del clima. Mi sono tagliato le mani con le corde della vela ed il mio sangue è diventato un po' anche il suo e se l'umidità ed il salmastro possono essere definite la sua linfa, allora anche il suo sangue è diventato il mio. Per anni sono stato il primo ufficiale sotto il comando del vecchio capitano eseguendo gli ordini con celerità e cercando di far presente quando non erano quelli più adatti. Sono stato l'unico a sfidare la sua autorità, a lottare per l'equipaggio, per la nave, per me; ormai completamente al di là di quella linea d'ombra, della mia età adulta. Ho vinto io, ho evitato che quel folle farabutto del vecchio capitano ci portasse all'inferno con lui quando, divorato dalla febbre, voleva farci andare alla deriva ed ho manovrato la nave insieme all'equipaggio portandola in salvo nel porto di Bangkok, dopo aver dato un immeritato funerale marino al vecchio pazzo. Anni ed anni al servizio di queste vele, perché è per loro che, in realtà, sono primo ufficiale; mi aspettavo il comando ed invece la mia nave viene affidata ad un novellino, un giovane comandate al primo incarico, un ragazzo con gli occhi di chi non ha ancora attraversato la sua linea d'ombra e, che il Signore ci protegga, probabilmente noi attraverseremo con lui.
A me è sempre piaciuto leggere e qualche tempo fa ho pensato a come sarebbero potuti essere, i libri che mi sono piaciuti, riassunti in un'altra maniera oppure osservati dal punto di vista dei personaggi secondari, per questo sono nati i reloaded.
Sono stato per anni primo ufficiale di questa nave, ricordo ancora la prima volta che ho salito la scaletta di legno, era al porto di Singapore e l'alba salutava l'evento con la sua luce dorata riflessa sul mare calmo. Ricordo di aver guardato l'albero a proravia e tutta l'imponente alberatura insieme ma non ho memoria di quello che mi passava per la testa in quel momento, forse tutti gli insegnamenti prima di diventare ufficiale o, semplicemente, il sorriso di una ragazza sulla banchina, prima di salire; so solo di aver provato la consapevolezza del cambiamento, quell'attimo della vita in cui varchiamo il sottile confine tra giovinezza ed età adulta; spesso non se ne ha la percezione, se non a posteriori ma ricordo distintamente di averlo percepito, come se quei legni fossero la linea d'ombra che separa ciò che era e ciò che sarà. Ho servito per anni su questa nave, ho imparato a conoscerne ogni angolo ed ogni segreto, ad ascoltare la sua voce, il sibilo di quando scivola fendendo il mare felice di un vento favorevole o lo schiocco ed il colpo delle onde alte quando il mare gli è avverso. Ho imparato l'alfabeto del legno, il gemito diverso ad ogni mutamento del clima. Mi sono tagliato le mani con le corde della vela ed il mio sangue è diventato un po' anche il suo e se l'umidità ed il salmastro possono essere definite la sua linfa, allora anche il suo sangue è diventato il mio. Per anni sono stato il primo ufficiale sotto il comando del vecchio capitano eseguendo gli ordini con celerità e cercando di far presente quando non erano quelli più adatti. Sono stato l'unico a sfidare la sua autorità, a lottare per l'equipaggio, per la nave, per me; ormai completamente al di là di quella linea d'ombra, della mia età adulta. Ho vinto io, ho evitato che quel folle farabutto del vecchio capitano ci portasse all'inferno con lui quando, divorato dalla febbre, voleva farci andare alla deriva ed ho manovrato la nave insieme all'equipaggio portandola in salvo nel porto di Bangkok, dopo aver dato un immeritato funerale marino al vecchio pazzo. Anni ed anni al servizio di queste vele, perché è per loro che, in realtà, sono primo ufficiale; mi aspettavo il comando ed invece la mia nave viene affidata ad un novellino, un giovane comandate al primo incarico, un ragazzo con gli occhi di chi non ha ancora attraversato la sua linea d'ombra e, che il Signore ci protegga, probabilmente noi attraverseremo con lui.
A me è sempre piaciuto leggere e qualche tempo fa ho pensato a come sarebbero potuti essere, i libri che mi sono piaciuti, riassunti in un'altra maniera oppure osservati dal punto di vista dei personaggi secondari, per questo sono nati i reloaded.