31 gennaio 2008

Un nuovo concorso!

Finalmente, dopo il grande successo della "Pappagorgia irsuta", il vostro Baol indice un nuovo meraviglioso concorso:

"A volte basta un nonnulla"

Il regolamento è molto semplice, che cosa vi fa venire in mente la frase "a volte basta un nonnulla"? Inviatemi le vostre foto o i vostri disegni (naturalmente con la spiegazione del perchè "a volte basta un nonnulla") al mio indirizzo di posta elettronica. Le foto o i disegni dovranno essere vostri, questa volta non accetterò immagini prese dalla rete e dovranno essere inviati alla mia casella di posta elettronica entro la mezzanotte del 28 febbraio 2008. Una volta raccolte verranno messe sul blog ed i lettori potranno votarle nei commenti, naturalmente i partecipanti non potranno votare. "Ed il premio?", direte voi, beh, come la volta scorsa, l'ambito premio è un post scritto da me, ispirato e dedicato al vincitore; non accalcatevi eh, senza strapparvi i capelli :D
Partecipate numerosi!!!

29 gennaio 2008

I consigli degli amici

- Ma ti sei visto? Dovresti fare qualcosa per quella pancia!
- Hai ragione. Barista! Un'altra birra per favore.

27 gennaio 2008

La giornata della memoria

Primo Levi - Se questo è in uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate,tornando a sera,
Cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando questa parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Già altre volte ho sottolineato come, spesso, preferisco usare le parole di altri per esprimere ciò che penso, soprattuto quando le parole sono pesanti come in questo caso. La prima volta che ho letto questa poesia, che si trova all'inizio dell'omonimo libro, sono rimasto colpito da quella maledizione finale, soprattutto da quel "I vostri nati torcano il viso da voi" che è, probabilmente, la cosa peggiore da augurare a qualcuno. Beh, io sottoscrivo in pieno quelle parole, l'importanza di ricordare, SEMPRE, perchè, come lo stesso Levi diceva "Se è successo, può ripetersi". Siamo troppo occupati però dal farci rodere dal livore, da quella rabbia sorda che ci fa arrossare la faccia e schiumare la bocca, che ci fa urlare ed offendere sempre e comunque il prossimo, l'offesa e lo sberleffo come arma, in molti casi INSIEME ad un'arma! Sant'Agostino diceva "ama e fa ciò che vuoi" ma gli stessi che dovrebbero avere questo insegnamento tatuato nel cervello non lo seguono per niente, essendo gli stessi molto più legati alle cose terrene, delle persone "normali". Mi è stato insegnato a dividere il mondo in buoni e cattivi in base a ciò che uno fa e non in base a ciò che uno è, mi è stato insegnato a giudicare guardando al contesto e non basandomi solo su quello che sento. Ricordate, ricordate sempre; la storia si ripete sia nelle cose buone che in quelle brutte, sta a noi evitare che succeda. Per questo motivo mi allineo al monito di Levi; se scordate anche un solo attimo di quello che è stato, se anche lontanamente nell'anticamera del cervello trovaste una piccola giustificazione per l'abominio, se siete disposti a barattare anche un singolo comportamento accettabile con il male, se vi venga solo il dubbio di negare...che possiate essere stramaledetti per tutta l'eternità e con voi tutta la vostra progenie.

Faccio un'aggiunta dell'ultimo momento, vi consiglio di leggere il post di feowyn sull'argomento.

26 gennaio 2008

Incetta di premi

Sono sommerso dai meme arretrati e prima o poi dovrò decidermi a rimettermi in pari. Inizio subito, tanto per dare un'altra gonfiata al mio ego, con i vari premi ricevuti. Stavo per mettere le virgolette alla parola premi poi ho pensato: perchè dovrei? Per me sono come dei premi veri e proprio e mi hanno inorgoglito alla stregua degli stessi (ecco, già vi vedo lì, pronti a darmi dell'orgoglione!).
Iniziamo con un altro di questi:
assegnatomi da Barbara con questa motivazione: "La fantasia è leggera, perchè starla a complicare? Lasciarla in giro non è un male, se così anche altri la possono trovare. Sono gocce sparse sulle giornate."
Poi Janas mi dà questo:Ed io non avrei mai pensato di "fare la giornata" di questa bravissima fotografa e blogger, che da noi, qui a Rutigliano, "fare la giornata" significa andare a lavorare in campagna per un giorno. L'immagine poi, con la foto della natura, che mi stesse ingaggiando al posto suo? Ed invece no, leggo le regole dal suo blog:
questo premio viene dato al "blog capace di trasmettere gioia e ispirazione e che fa sentire bene quando lo si visita"
Il mio blog, quindi, trasmette gioia ed ispirazione? La gioia la sento io a questo punto!
Poi Maricri, scrivendo come motivazione "perché il Maestro blogger e quasi Maestro Yedi stimola la capacità di riflessione, di confronto. Il tutto con guizzi di sarcasmo e uno stile personalissimo che sicuramente lo porteranno a cogliere trionfi in campo letterario." cosa fa? Mi assegna anche lei questo premio qui:

E la mia gioia cresce ancora di più, sembra una palla di pasta di pane messa al caldo. Ma anche Suysan mi stupisce, dice: "che mi piace come scrive non è una novità.....un blog veramente ben fatto" ed anche lei mi assegna questa targa qui: Ormai con la palletta di pane si possono fare panzerotti per tutti, per quanto è cresciuta. Quando ormai, ebbro di tanta manifestazione di affetto, sento le guance doloranti dal gran sorridere, ecco un'altra soddisfazione ed un altro premio, questo qui:
Premio D eci e lode
Me lo assegna quella simpaticissima pazza di Margy con queste parole: "semplicemente stupendo in tutto ciò che scrive, fantasia e cultura in ogni singolo post", insomma, per lei, il mio blog e da "dieci e lode", anche perchè le regole di questo premio così recitano:
-Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore;
-Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;
-Se non si lascia il collegamento a questo post già inserito nel codice html del premio provvedere a linkare questa pagina;
-Inserire il regolamento;
-Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.
Insomma, tutte queste targhe mi hanno riempito di felicità, sul serio, la palletta di pane della gioia ormai riempie la cucina. Adesso dovrei scegliere altri blogger a cui attribuire queste targhe...guardate qua a destra, c'è il mio blogroll, scegliete 10 blog, in ordine alfabetico dalla A alla Z, oppure al contrario, o sceglieteli a caso, oppure solo 10 blog di ragazze, oppure 10 di ragazzi. Sceglieteli come volete, comunque avrete scelto un blog a cui va, da parte mia, ogniuna di queste targhe; ed anche così facendo vi mancherebbero comunque i blog che sono in attesa di essere linkati, qui, tra i preferiti del mio browser, perchè io questi premi li assegno anche a loro.

25 gennaio 2008

Per chi non lo avesse ancora capito



Perchè comunque è lì che stiamo andando, nonostante tutte le considerazioni possibili.

We only said good-bye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back to black

24 gennaio 2008

Guardando la tv

Ieri guardavo dei trailer cinematografici in tv, mi piace guarda i trailer cinematografici, a volte li preferisco addirittura ai film stessi. Guardavo i trailer, dicevo, e mi è capitato quello di "scusa ma ti chiamo amore", per quei pochi fortunati che non lo sapessero è il film che Federico Moccia ha tratto dal suo omonimo libro; forse nessun altro aveva il coraggio...vabbè, non è questo il punto; guardavo il trailer e ad un certo punto la voce del trailer legge una scritta sull schermo: "Dall'imperdibile libro di Federico Moccia". Imperdibile?! IMPERDIBILE?! Ok, non giudico i gusti degli altri, se una cosa vi piace per me va bene, se poi è un libro, beh, meglio. Però quell'imperdibile detto così, ecco, mi ha fatto pensare; chi sei tu per dirmi che quel libro è imperdibile? Poi ho capito, intendeva dire che il libro è imperdibile in senso fisico, proprio non si può perdere. Se, per una malaugurata serie di coincidenze uno ne viene in possesso, che ne so, per una follia improvvisa in libreria, e poi "per caso" lo lascia al parco, beh, ci sarà sicuramente qualcuno che dirà: "Scusi, si è scordato il libro", se poi si cerca di scappare te lo tirano proprio dietro. Bon, come dice Milani da Fazio, il pezzo è finito.

22 gennaio 2008

memese

Dice: “vediamoci”, “dove?” chiedo io, dice: “al luna park, alle 20”. Sono le 21, odio i ritardatari, ed odio i luna park. Mi guardo in giro, coppie e gruppi e tizi da soli; i primi mangiano zucchero filato, i secondi sparano alle paperelle i terzi, i terzi mi preoccupano: non fanno niente e guardano in giro, sono loschi. Anche io sono solo e mi guardo in giro, sono losco? Maledetti i ritardatari. Faccio stare zitti i pensieri, cerco qualcosa da fare. Lo zucchero filato mi fa schifo, le giostre da solo sono da maniaci, sparare alle paperelle? Sono contro la violenza, “ma le papere sono di plastica” penso, ed infatti la violenza è contro me stesso. Mi guardo in giro, ancora; un’insegna mi dice: “il tuo mese, la tua personalità”, mi avvicino, anche perché ero accanto all’uscita delle montagne russe, ero stanco di gente che vomita. E’ una specie di distributore automatico, c’è scritto che infilando un euro e spingendo il bottone del proprio mese di nascita esce fuori un biglietto con le caratteristiche della propria personalità. Rido, poi penso “massì, spendiamo ‘sto euro così ho altro di cui incolpare il ritardatario”. Infilo la moneta e spingo “APRILE”, la macchinetta si accende di mille luci, fa una musichetta stonata, vibra un po’ e poi mi sputa fuori un biglietto:
APRIL: Active and dynamic. Decisive and hasty but tends to regret. Attractive and affectionate to oneself. Strong mentality. Loves attention. Diplomatic. Consoling, friendly and solves people’s problems. Brave and fearless. Adventurous. Loving and caring. Suave and generous. Emotional. Aggressive. Hasty. Good memory. Moving. Motivates oneself and others. Sickness usually of the head and chest. Sexy in a way that only their lover can see.
Cazzo è pure in inglese, ma perchè se tutto il baracchino è in italiano? Ora devo pure sforzare il cervello con le traduzioni, altra cosa di cui incolpare il ritardatario.
Attivo e dinamico direi di sì, checchè ne dica l’istruttore di fit-boxe, solo perchè mi sono addormentato sul sacco una volta.
Decisivo e affrettato ma tendente a dispiacersi, non è vero! Sarà capitato una volta, due al massimo, ma da quando ho scoperto il Tantra...
Attraente e affettuoso a se stesso?! Machevvordì? Attraente sì, affettuoso pure ma mica a me stesso.
Mentalità forte ci può stare.
Ama le attenzioni, non di tutti, quell’energumeno, in palestra, preferire guardasse qualcun’altro.
Diplomatico, Beh, sì, a parte quella volta che ho detto “cazzo guardi” ad un cieco, sono sempre diplomatico.
Consolante, amichevole e risolve i problemi degli amici, VERISSIMO! Tranne quelli di soldi…
Coraggioso e senza paura, ma dove? Se non posso guardare un horror da solo che non ci dormo la notte!
Avventuroso, sì, come una Parigi-Dakar!
Amabile e caritatevole, sì, può essere; vuoi vedere che un po’ ci prende ‘sto coso.
Soave e generoso? Ecco, come non detto…
Emotivo, sì, anche troppo.
Aggressivo, anche questo sì.
Affrettato, non vale, questo lo aveva detto pure prima vicino a decisivo.
Buona memoria, sembra il foglietto delle caratteristiche di un portatile…
Patetico?! Ma vaffanculo va!
Motiva se stesso e gli altri, gli altri sì, me stesso no.
Di solito ha male alla testa ed al petto…io una grattata me la faccio, non si sa mai.
Sexy nella maniera che solo chi li ama può vedere?! Mi dà tanto di “Ogni scarrafone è bello a mamma sua”!
Dice: “Hey, sei qui?”, dico: “Guarda che sono qui dalle 20?!”, e lui: “Ma l’appuntamento non era alle 22?”

Questo qui sarebbe un meme, sì è capito vero? E’ il meme del proprio mese di nascita, me lo hanno passato dyotana, suysan, inenarrabile, janas e pOpale. Le caratteristiche del mese di nascita sono prese da qui. Ora io dovrei passare ‘sto meme ad altri 12 ma per questa volta lascio stare.

16 gennaio 2008

Tornando a casa

La mia città sembra quasi bella vista da lontano, quando la strada che ti ci sta portando si alza e lascia spaziare lo sguardo intorno, sgombro da alberi. A sera si vedono in lontananza tante luci gialle; lampioni, finestre illuminate, fari di auto, compongono nel buio la sua forma e poi vedi il campanile ed accanto la torre e ti sembra quasi normale, una semplice rappresentazione dell’umanità. Ma come tale anche lei non è esente da difetti, gli stessi che probabilmente ogni città del mondo porta con sé, ma nelle altre io non ci vivo, io vivo qui. Cammino per queste strade e sento le voci che le riempiono, De Andrè una volta prese in prestito una frase di La Rochefoucauld e cantò che “non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male, qualche assassinio senza pretese lo abbiamo anche noi qui in paese”; siamo provinciali e lo saremo sempre e non sarebbe nemmeno un male se non avessimo però preso i difetti nazionali: quella presunzione di fondo che ci fa credere di essere migliori di quello che ci sta a fianco, quella boria maleducata da cafone che riduce e risolve qualsiasi problema semplicemente aumentando il volume della voce. Nelle mura della mia città c’è anche la storia, quella antica del medioevo, in cui bisognava proteggersi e quella contemporanea di un ottocento fatto di ricchi che avevano tutto e di poveri che non avevano niente; poi ti guardi intorno e ti accorgi, domandandoti di chi siano le cose, che, per quanto i tempi siano cambiati, sembra tutto dannatamente uguale; solo che, nell’ostentazione di chi ha non c’è più nemmeno il barlume di quella benevolenza che, anche se finta, dava un senso a tutto. Così come in chi non ha non c’è più quello sforzo di essere che faceva andare a testa alta ma solo il sacrificio di apparire, per non sentirsi tagliati fuori da un’umanità che brilla. Ripensi a quelle luci che hai visto arrivando, magari respirando dai finestrini aperti un odore di natura che puzza tanto di chimica e ti chiedi che cosa ci sia dietro; magari solo qualcuno che spera in un domani migliore oppure solo uno che ha smesso di sperare e crede di aver trovato, nel suo presente, il motivo del sorriso ebete che ha stampato in faccia. Per un attimo quelle luci che vedi brillare, gialle, di fronte a te, sembrano tante lampare in pesca nel nero del mare di notte; magari sono solo i fari di quello che ti attraverserà l’incrocio a 140 prendendosi la precedenza del più forte e non lasciando quella della strada, quello che ti urla contro se solo fai una rimostranza e che, magari, si ferma per litigare perché tanto non è lui che rischia, per errore, di passare da imbecille. Le luci che vedi in lontananza, tanto suggestive, che magari sarebbe bello immortalare in una foto, ti rendi conto che sono semplicemente le luci perpetue del cimitero in cui da tempo sono sepolte le speranze, i sogni di queste persone che ormai vivono delle prevaricazioni piccole e grandi che subiranno e che faranno. Che sia la fila al supermercato o dal dottore, oppure un permesso che non si può avere ma che un amico provvederà a far avere. Vengono in mente tutte quelle piccole cose che compongono la vita di questa città, di questo piccolo paese che non si discosta molto dall’Italia intera e che ti ha illuso con le sue luci gialle; si ripensa alle immondizie lasciate per strada per economizzare i dieci passi che avrebbero permesso di arrivare al cestino che, insieme ai dieci passi che servono per tornare, illudono di essere meno stanchi e più furbi. Furbi come chi risparmia in sicurezza giocando d’azzardo con la salute degli altri, non rischiando niente e vincendo comunque. Sono i lumini della decenza morta e sepolta quelli che, mentre guidi, vedi in lontananza davanti a te; quella decenza che impedirebbe i gesti di piccola piaggeria strapaesana che fanno tanto nazionale, come evitare una multa ad un qualsiasi rappresentante del potere, economico o politico, tanto da essere mediocri e pidocchiosi anche nell’immoralità. Ripensando a tutto questo davanti a quelle luci, per un attimo rallenti e te le godi ancora un poco, così, belle e lontane, per poi rassegnarsi ad andare avanti, avvicinarsi a quei puntini fino a che non si definiscono per quello che sono: semplici luci che, nello scorrere di giorno e notte, si spegneranno ed accenderanno e speri che non tutti i sogni siano morti ma che magari ci sia ancora qualcuno che ha una speranza, anche che sia solo quella di vedere quelle luci farsi più piccole nello specchietto retrovisore.

15 gennaio 2008

Capitolo 5

La vita è fatta di periodi, possono essere lunghi quanto la vita stessa oppure brevi attimi. In alcuni di quegli attimi ci sembra che non ci siano più le sfumature, ci sembra che tutto cambierà, che dopo non saremo più gli stessi; è come una tempesta: la vediamo arrivare e mentre la vediamo abbattersi sopra di noi ci sembra che dopo, tutto sarà diverso. Vale anche per le cose belle eh; ci capita una fortuna inaspettata e ci sembra che la nostra vita abbia fatto una giravolta. Sembra. La tempesta passa e dopo un po’ sembra tornare alla normalità. Sembra. Perché la vita un movimento lo ha fatto, piccolo, impercettibile, ma lo ha fatto; è come guardare un rampicante, giorno per giorno sembra che sia sempre uguale. Sembra. Basta guardare bene la punta dei suoi rami e ci si accorge come abbia preso una strana curva, ci si accorge di dove ha intenzione di andarsi ad abbracciare. La vita è fatta di momenti così e può essere raccontata in tanti modi. Questo libro racconta in maniera leggera un “momento” della vita di tre ragazze, fa sorridere e mentre sorridi pensi che sembra che tutto sia rimasto uguale. Sembra. Ad osservare bene la vita ha preso una piega particolare.
Ho comprato questo libro direttamente dalle mani dell’autrice, l’ho pagato direttamente a lei; è una cosa che mi è piaciuta tanto, mi ha dato un senso di artigianalità che, credo, ci sia in ogni cosa che uno scrive. E poi, un libro in cui c’è scritto questo:
“Il Culto del Mucchio Selvaggio. Religione nata intorno ai primi anni 80, con l’avvento di MTV e del New Romantic, basata sui seguenti dogmi: L’album di debutto di una band anglosassone con sound e look ostentatamente ispirati agli anni settanta sarà sempre un capolavoro. Il secondo album di una band anglosassone con sound e look ostentatamente ispirati agli anni settanta sarà sempre una cocente delusione. L’elettronica è il Male. Un disco che vende più di 5000 copie è un intollerabile strumento di plagio della massa inerme.”
Può non piacermi?

14 gennaio 2008

Retroscena

La signora è seduta in salotto e lavora a maglia guardando la tv, la porta si apre con uno schianto: è un uomo biondo, impugna una pistola.
- AAAAAAHHH!!! CHI E’ LEI?! COSA VUOLE DA ME?! NON MI FACCIA DEL MALE!
- Signora non urli per favore. Mi chiamo Jack Bauer, sono un agente del CTU di Los Angeles.
L’uomo mostra un distintivo alla signora spaventata.
- Ma cosa vuole da me? Io non ho fatto niente!
- Lo so signora, ho bisogno del suo aiuto.
- E’ inseguito? Ha bisogno di nascondersi?
- No signora, ho bisogno…
- Deve telefonare? Le serve un telefono sicuro?
- No, è che devo…
- Sta per esplodere una bomba?!
- DEVO PISCIARE!!! 24 ore…mi fanno sparare addosso e torturare le persone, mi fanno disinnescare bombe e pilotare aerei, mi mettono in galera e mi rilasciano e non trovano 5 FOTTUTI MINUTI PER FARMI ANDARE IN BAGNO! DOV’E’?!
La signora, ancora più spaventata, si porta il lavoro a maglia alla bocca e con la mano indica la porta in fondo al corridoio. L’uomo biondo corre e si chiude la porta alle spalle; non si sente niente, solo un lungo e profondo “AAAAAAaaahhhh….” di sollievo.

12 gennaio 2008

Pane per il mio ego

Dressel ha scritto: "Te lo hanno già dato? Non me ne frega niente, te ne becchi un altro! Sei "er più"!" e mi ha assegnato questa:
Desaparecida dice: "xchè l'educazione e il rispetto nn sono degli optional in una persona...!E xchè riesce ad aprire le stanze che stanno dietro delle "semplici" parole." e mi dà questa:
e l'Avvocatessa sottolineando che "per campanilismo, per istintiva ed ingiustificata simpatia, per una strana forma di “colleganza”. E poi perché abbiamo sempre un caffè in sospeso." mi regala questa qui:

Lasciatemelo dire: se continua così mi monterò la testa...
Andiamo con ordine però, come ho già detto qui, questa è la targa che si assegna ai blogger che fanno pensare, lo so, è una specie di meme ma a me mi inorgoglisce parecchio, son fatto così.
Le regole sono semplici:
-partecipare solo se si è nominati
-Lasciare un link al post originario (inglese)
-inserire nel post il logo thinking blog arward
-indicare 5 blog che hanno la capacità di farti pensare.
Quindi adesso ne dovrei scegliere 15 a cui assegnare la targa; come ho già detto, io la assegnerei a tutto il mio blogroll ed a tutti i blog che ho tra i preferiti e che non ho avuto ancora modo di aggiungere al blogroll, però il gioco chiede di scegliere ed allora ecco le mie nominations:
Visto che a me piace mangiare le prime cinque targhe le assegno a blog che parlano di cucina:
1) Berso, perchè è un simpatico folle che, sono sicuro, è anche un grande cuoco;
2) Fioridizucca, perchè è pure una conterranea (anche se gira il mondo);
3) Giovannacaramelle, perchè dalla sua piccola isoletta parla di tante cose ma, soprattutto, si diletta ai fornelli;
4) Stelladisale, perchè non so cosa faccia venire più l'acquolina se leggere le ricette o guardare le foto che ne scatta;
5) Briciole, perchè Simona sta in america e col suo blog spiega il nostro cibo agli americani...se non merita una targa per questo?!
Oltre al cibo mi piacciono le foto ed i disegni e per questo le altre cinque targhe vanno a blog che hanno a che fare con foto e disegni:
1) Marcello, perchè è un amico, ha un bel blog e le sue foto finiscono addirittura su wikipedia;
2) Ortica, perchè è stata tra le mie prime conoscenze blogghesche, non scrive tanto ma le sue foto parlano per lei;
3) Fatabugiarda, perchè oltre a delle foto bellissime da quello che scrive esce fuori la sua simpatia;
4) Fabrizio, perchè io quelli che sanno fare certe cose con matite e penne li invidio...e li premio;
5) Laura Braga, perchè anche se non scrive molto spesso i suoi disegni sono sempre un bel vedere.
Gli ultimi cinque blog li scelgo vari e mi duole non avere altre mille targhe da assegnare a tutti gli altri:
1) Johnson, perchè ora, oltre che farmacista, mi deve pure fare da agente;
2) Regina Madry, perchè una nobile che scrive cose nobili in questo paese spesso ignobile non può che vincere un premio...con quei piedi poi;
3) S.B., sul serio vi servono delle spiegazioni sul perchè Simone meriti la targa?
4) Elle, perchè con la sua scrittura rende sensuale pure un navigatore satellitare;
5) nonsolomamma, perchè Elasti è una mamma, ha due hobbit, un lavoro tosto, un blog divertentissimo ed un libro in cantiere, ma soprattutto un Mr Incredibile barese, se non è una supereroina questa?!
Io avrei finito...per ora, altri meme attendono di essere espletati...

09 gennaio 2008

Scrupoli di coscienza

L’altra sera ho ricominciato in palestra dopo due settimane di “battaglie” natalizie. Faccio fit-boxe, che consiste nel prendere a calci e pugni un grosso sacco rosso; di solito è il sacco che esce vincitore. Appena arrivato la porta automatica mi accoglie con un “OOOooooh” di meraviglia e cerca di stritolarmi con un abbraccio che nemmeno il classico emigrato in Argentina da cinquantanni, di carrambana memoria, darebbe. L’istruttore mi guarda e mi fa: “Weilà! Sei vivo?!”; solo dopo la lezione capirò che voleva dire: “Sei ancora vivo? Aspetta la fine della lezione…”. Entro nello spogliatoio e trovo altri “ritornanti” come me che, stremati dal peso dell’acido lattico, mi guardano speranzosi di essere abbattuti; al mio “buonasera” rispondono con mugugni e lamenti di vario tipo. Dopo essermi cambiato ed essermi fasciato mani e polsi come Rocky Balboa incontro i miei compagni di sventura, anche loro allisciati dal cibo natalizio, con lo sguardo da condannati al patibolo rivolto verso la porta della sala dove si terrà la lezione; ci scambiamo solo dei cenni, troppo ipnotizzati dalle urla di dolore di quelli del turno precedente. Iniziamo con il classico riscaldamento con la corda, dopo tre giri completi sento la milza che fa le valigie e se ne va senza nemmeno salutarmi, il fegato ne approfitta subito e si allarga prendendosi lo spazio rimasto vuoto. Dopo il riscaldamento ed un quarto d’ora di calci e pugni respiro come un asmatico in cima all’Everest, emettendo dei suoni da maniaco telefonico. Alla mezz’ora sento tutte le cellule adipose del mio corpo che ridono di me ed io gli do pure ragione. Alla fine della lezione siamo tutti affogati nell’acido lattico ed abbiamo i muscoli che cercano di scappare dal corpo e quando l’istruttore ci chiede come va, un rantolo comune gli fa sapere che siamo tutti vivi, ancora. E stasera si ricomincia.

04 gennaio 2008

To take advantage of

A giugno sono stato alla celebrazione del matrimonio di una coppia di amici, bella cerimonia, bella la coppia, bella la chiesa. Al momento della predica, in mezzo al tripudio di felicità e bellezza, l'officiante ha tirato in mezzo la polemica che, in quel periodo, colpiva la Chiesa: il video sulla pedofilia dei preti che Santoro voleva mandare in onda; invitava a sostenere la Chiesa ed a non fermarsi solo a questi fatti.

Ieri sono andato alla celebrazione di un'altra coppia di amici, bella cerimonia, bella la coppia, stessa chiesa. Il prete che officiava era un giovane parroco del mio stesso paese; durante la predica, nel mezzo del solito tripudio di felicità e bellezza, ha citato il "bellissimo" (le virgolette sono d'obbligo) messaggio del papa (per intenderci quello nel quale diceva che è pericoloso chiunque non sostenga l'importanza della famiglia tradizionale) ed ha affermato che i politici dovrebbero sostenere molto di più la famiglia (ancora di più? Ma se alcuni ne hanno addirittura più di una, da quanto gli piace la famiglia...) facendo politiche a favore della stessa, facendo leggi a favore della stessa, dando un sostegno economico a favore della stessa.

Io sono sempre stato e sempre sarò un sostenitore della filosofia "libera Chiesa in libero Stato", e penso che tutti debbano avere la possibilità di esporre il proprio punto di vista sulle questioni che più gli premono, naturalmente rispettando i canoni della decenza almeno. Penso anche che questi parroci fossero "in casa loro" e che quindi non gli si possa muovere una polemica, però...perchè c'è sempre un però....non trovo molto giusto questo approfittarsi del matrimonio di queste due coppie per combattere le proprie battaglie.

02 gennaio 2008

Ci sono riuscito!!!

Ebbene sì, Signore e Signori, ci sono riuscito! Alla vostra destra potrete trovare, finalmente, dopo il blogroll e l'elenco degli ultimi post, LA TABELLA CON LE ETICHETTE!!! E sono pure cliccabili!!! Aahhh...la tecnologia! Ed ho pure fatto tutto da solo, so' soddisfazioni eh!!! Non contento ho anche dato una aggiustatina al profilo, adesso ci potete trovare la mia mail ed il mio contatto msn. Quindi, per quest'anno posso dire di aver fatto abbastanza, i prossimi cambiamenti nel 2009! :P

01 gennaio 2008

Con il buon pensiero

Questa mattina mi ero svegliato (tardi) con il buon proposito, per il 2008, di dare una aggiustatina al mio blog. Massì, mi sono detto, in fondo è un po' triste, non ci sta una foto (tranne l'occhio indagatore); un widget fico che ti dice il tuo nome segreto in sanscrito oppure che ti dice che ore sono su Alpha Centauri (chi non desidera sapere che ore sono su Alpha Centauri?); mai una polemica con tanto di stramaledizioni; un Tumblr che, come il singhiozzo, mi dice quando vengo nominato; una campanella che suona il requiem ad ogni posizione persa su BlogBabel o, magari, un baol animato che accoglie i lettori danzando per lo schermo...insomma, mi sono detto, ci stanno solo le tue parole, ti vengono a cercare con delle chiavi di ricerca tristissime del tipo: "come si diventa commercialista" (ma chi te lo fa fare figlio mio....) mentre da altre parti ci sono figate del tipo: "ho un criceto vivo nello sfintere come faccio a nutrirlo?", quando mai potrai scalare le classifiche?! Ed allora mi ero deciso almeno ad aggiornare il modello, visto che blogger me lo sta chiedendo da una vita. Vado tra le impostazioni, "aggiorna modello"...ne scelgo uno nuovo? Naaaaa.....i miei lettori sono abitudinari, se poi gli prende un colpo a vedere cambiato tutto? Ok, stesso modello, aggiornato però, così non dovrò più mettere mano all'html. Una volta fatto 'sto benedetto aggiornamento mi guardo le nuove impostazioni: wow, si può spostare ed aggiungere di tutto, bello, vediamo come viene...ma....ma....MA....IL BLOGROLL E' AGGIORNATO A SEI MESI FA!!! Cheppalle!!! Vabbè, per fortuna il vecchio modello è salvo, mi dico, ora mi copio tutta la porzione di codice e la aggiungo al nuovo...ma nell'html del nuovo modello non c'era traccia di blogroll, potevo solo aggiungere quelli che mancavano uno per uno, a mano....Eccheppalle2!!! Facciamo pure 'sta cosa (Tzè, cosa non si fa per la fama....); una volta finito cerco di cliccare su "salva modifiche" ma, niente, mi dava errore, non me lo salvava; stavo per abbandonare sconsolato quando leggo "ripristina vecchio modello", il caro, meraviglioso, vecchio modello...ci ho cliccato sopra senza pensarci troppo e riecco qui tutti i miei amatissimi link! Però, una cosa la dovevo innovare, cacchio, mica potevo abbandonare così il mio buon proposito: le etichette, penso, posso aggiungere le etichette. Apro la pagina di gestione dei post...104!!! Azz....ne ho scritte di stro...upidate. Vabbè, mi sono fatto coraggio, ed ecco qui la novità del 2008: le etichette!!! Wow, mirabolanti effetti speciali sul mio blog, per tutti voi...ora però...ecco....vi chiedo una cosa, soprattutto a gli esperti: come si mette, qui a destra, un elenco di tutte le etichette, così da poterle avere sempre a portata di mano? Lo chiedo per voi eh...lo so che c'è qualcuno tra voi che puoi aiutarmi, grazie.

Ah, quasi mi scordavo:

BUON


2008


A TUTTI!!!