Siamo diventati amici per una reprimenda, una punizione in comune per i danni fatti. Lo avevo solo invitato a ballare con me con l'Oceano; poverino, camminava come uno a cui continuavano a togliere il pavimento da sotto i piedi, aveva il passo da terraferma; ho solo pensato che sarebbe stato meglio seduto. Suonava la tromba, era nuovo, mescolava le note e lo faceva bene, certo, erano solo le note normali ma lo faceva senza sapere perché e questo aiuta molto. Aveva negli occhi un sacco di cose ancora da vedere, alcune non molto belle, ma questo non gliel'ho detto. Gli ho insegnato a riconoscere in mezzo alla gente il primo che avrebbe visto l'America; non ci credeva che ce l'hanno scritto nel destino da molto prima. A me la musica piaceva un sacco, quella normale e quella mia, dicevano pure che ero bravo; una volta è anche venuto un tizio ed abbiamo fatto una specie di gara, era bravo eh, davvero bravo, ma antipatico ed allora ho lasciato fare alle mie mani ed ai tasti, come facevo sempre e quello se n'è andato con la faccia di chi non ha ancora capito quante mani suonassero. Un giorno il mio amico trombettista mi ha pure chiesto se fosse vera la storia dell'Oceano e della terraferma, se fosse vero che non ero mai sceso dalla nave ed era vero, sì, non so, forse non mi è mai interessato; poi, di punto in bianco, un giorno, mi interessò e dissi che sarei sceso. Lui mi raccontò una storia di quadri appesi che decidono di cadere, dissi di sì ma non ci capii molto, era strano lui, fumava pure. Il mio amico Tom, si chiama così, era sulla balaustra a vedermi scendere con addosso il suo cappotto ed era ancora lì quando, col fiato mozzato dall'immensità, tornai indietro silenzioso. Suonai con lui quando decise di andare via ma non lo guardai scendere, per me era già andato; non so cosa ha fatto dopo, mi ha raccontato che durante la guerra una tromba non serve molto, forse un pianoforte un po' di più. E' andato via da poco, ha cercato di farmi scendere o, meglio, mi ha ascoltato seduto, come me, sulla dinamite ma poi gli ho detto di andare via, ché non era salutare. Sono nato su questa nave e andrò via con lei, come è vero che mi chiamo Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento, e in culo a tutto il resto.
Dopo
Baol continuo il gioco dei libri riassunti in maniera diversa, questa volta con
Novecento di Alessandro Baricco; mi sono chiesto come sarebbe andata se il monologo lo avesse fatto direttamente Novecento...
Un'ultima cosa, il post precedente a questo è il mio trecentesimo, me ne sono accorto solo ora!