26 ottobre 2013

Intermezzo


Le perle cadono sul pavimento, fanno un rumore di pioggia fredda quando comincia a cadere. Il gatto scappa di là come se non ne volesse sapere nulla, lui. Sempre il solito. La luce dalla finestra muore piano tanto per non far scordare subito che era giorno fino a pochi attimi fa; non che importi, non ora, non in questo momento, in questa stanza piena di foto e libri. Le perle cadono sul pavimento perché non sai mai quando si spezza il filo che le tiene, magari ci giochi un attimo e poi perdi tempo a cercarle, loro. Rotolano ovunque le perle che cadono sul pavimento, un po' è bello il rumore che fanno, quel ticchettio sempre più ravvicinato che, alla fine, si trasforma nel fruscio della rotolata.
Tic



Tic


Tic

Tic
Tic
TicTicTicTic
Rrrrrrrrr....

Fino a fermarsi, loro, le perle, ché noi non ci fermiamo davanti al rumore, non adesso che la luce sta morendo per rinascere domani, non in questo momento che ha spaventato anche il gatto, non ora che le vita, sì, la vita, sta aprendo il sipario.


17 ottobre 2013

Durante la pioggia

- Pronto.
- Ho fatto una cazzata, una cazzata grossa.
- Che cosa è successo?
- Sono venuto da Beatrice.
- Sei un coglione.
- Ma...
- Nessun "ma". Nessun "però". Sei un coglione. Un coglione ed un pazzo, ti avevo ordinato di non vederla mai più.
- Lo so ma ieri l'ho incrociata in Piazza Sant'Alessandro.
- Questo non significa un cazzo. Che cosa hai combinato?
- Sono venuto da lei.
- Questo lo hai già detto. Diventi ripetitivo. Ripetitivo e prolisso e sai che non lo sopporto.
- Sì, scusa. Sono venuto da lei, l'ho seguita e mentre si infilava in casa l'ho spinta dentro e sono entrato anche io. Volevo solo parlarle, giuro.
- Tu non dovevi nemmeno pensarla, Guido, nemmeno fantasticare su una persona che le somigliasse anche lontanamente. Te lo avevo ordinato io.
- Ma...
- Ti ho già detto cosa me ne faccio dei "ma", vero?
- Sì...
- Che cosa è successo?
- Abbiamo litigato.
- Pensavi ti avrebbe offerto un caffè? Pensavi ti avrebbe dato il culo Guido? Cosa pensavi? Dimmelo, sono curioso; voglio proprio sapere cosa ti ha convinto a non seguire un mio ordine diretto.
- Non lo so cosa pensavo, forse non pensavo.
- Non hai mai saputo farlo, questo è certo.
- ...
- Continua.
- Abbiamo litigato, mi ha riempito di insulti, MI HA DETTO CHE NON VALGO UN CAZZO!
- Non. Urlare.
- UN CAZZO! HA DETTO CHE SONO UN ESSERE INUTILE!!
- Ripeto. Non. Urlare. Mai. Più. Tu sei un essere inutile Guido, sei una merda, lo sei sempre stato, lo sarai sempre. Non sei altro. Una merda.
- Ma che dici???
- Quello che hai capito. Quel poco che riesci a capire. Sei una merda Guido, una merda di maiale che non è buona nemmeno a far concime. Beatrice ti ha detto solo quello che sei. Ti tengo solo perché sei un bravo analista e sai far girare i miei soldi ma mi fai girare anche i coglioni e prima o poi i secondi gireranno più velocemente dei primi. L'hai picchiata?
- Sì...
- E?
- E l'ho strangolata. Ma non volevo! NON VOLEVO!
- Se non avessi voluto adesso era viva. Ora te ne devi andare da lì, subito.
- Ma lei è qui, morta!
- Manderò un mio uomo, si chiama Mario, è un ripulitore. Una bravo. Lui. Ti ha visto nessuno seguirla in casa?
- No, stava già piovendo a dirotto.
- Bene. Ora vattene immediatamente da lì, e cerca di non farti vedere da nessuno.
- Va bene...
- Ah, Guido...
- Sì?
- Ti avevo ordinato di dimenticartela.
CLICK
TUTUTUTUTUTUTUTU

13 ottobre 2013

Beato


Tu, che ti godi beato un momento di piacere e vibri sorridendo con la coda, tu, nemmeno lo sai il bene che mi fai in quei momenti, anche se non bastano.

11 ottobre 2013

Arcobaleno

La luce del sole, attraversando le piccole gocce sospese nell'aria nel cielo, terso, dopo la pioggia, si scindono nei colori fondamentali e, per la curvatura della difrazione si piegano a gobba creando un arco colorato nel cielo. C'è chi pensa che alla fine di quell'arco ci sia un tesoro, una pentola di monete d'oro messa lì da un folletto con le orecchie a punta. Così pensava Mario chiudendo la valigia in cui aveva riposto accuratamente tutti i pezzi di Beatrice, chiusi in buste di plastica sigillate. Non poteva ancora togliersi la tuta bianca con cui si era coperto, doveva prima lavare con la candeggina la vasca da bagno. Fuori, l'arcobaleno si sbiadiva mentre il sole, lento, spariva all'orizzonte.

10 ottobre 2013

Intermezzo


Le barche sulla sabbia sparse alla rinfusa,
spogliate e capovolte al sole...

07 ottobre 2013

Due libri

Sono anni che non scrivo una recensione, agli albori del blog la facevo per ogni libro letto, mi divertivo; ora sono un po' arrugginito ma questa recensione ci tengo particolarmente a farla. Il bello di avere un blog da tanto tempo è che, negli anni, ti ha permesso di incrociare un sacco di persone, amici, di conoscere tante vite ed io ho sempre pensato che ogni persona, ogni vita, racconta una storia, bella o brutta che sia; il blog non mi ha mai deluso, tutte le persone che ho conosciuto, tutte quelle che conoscerò, mi hanno sempre fatto crescere, migliorare. Tra queste persone che ho conosciuto ci sono anche Nathan e la Francese (e la maghetta), dopo anni di conoscenza virtuale, finalmente, quest'estate sono riuscito a materializzarli, ed è stato davvero un piacevole incontro che mi ha confermavo tutto quello che già pensavo di loro. Tutta questa premessa per dire che Nathan, al secolo Fabio Mazzoni, ha scritto due libri che, a distanza di mesi, ho divorato in pochissimo tempo; due libri diversi ed uguali, un romanzo ed una raccolta di racconti. Sono due libri autoprodotti e dopo averli letti sono qui che mi chiedo perché siano autoprodotti, nel senso che non capisco perché nessuno abbia avuto l'idea geniale di produrglieli, al buon Fabio. Lo so, ora direte: "Tu sei di parte, siete amici", ok ok, è vero che siamo amici e che Fabio mi sembra, ad occhio, un buon amico, un buon fratello maggiore. Uno zio no, gli zii, spesso, se scrivono, sono molto presuntuosi. Però vi assicuro che sono obiettivo, i libri sono molto belli e meritano di essere letti. Mi accorgo ora di non aver ancora scritto i titoli, dei due libri, presto fatto: il romanzo si intitola "La voce del muto" e la raccolta di racconti "Quaranta chilometri ed altri racconti"; non vi sto a raccontare nulla sui libri, se non che il romanzo l'ho divorato in un giorno ed i racconti, spesso, mi hanno fatto sognare e ricordare. Potete tranquillamente saperne di più andando sul sito la voce del muto, da lì viene facile farsi un regalo (o due) e comprarsi i libri; secondo me vi piaceranno un sacco.

06 ottobre 2013

Sostanze stupefacenti

Pare, dico "pare", ma essendo una cosa che è apparsa anche nei Simpson DEVE essere reale, che leccando il dorso di determinati rospi ci si sballi un bel po'. Dunque c'è gente che leccherebbe volentieri un rospo, io invece leccherei volentieri una tartaruga.

03 ottobre 2013

Tirando le somme

Guardando il mio blog, l'altro giorno, mi sono accorto che, in questo 2013, ho scritto già 74 post, 75, con questo qui, e siamo ancora ad ottobre. Constatavo che sono vicino ai 78 post del 2009 e sono ancora ad ottobre, mi viene da sperare che potrei addirittura ambire ad avvicinarmi (se non superare) i due anni top, 2008 e 2010, in cui ho scritto rispettivamente 104 e 105 post. Ok, non sto a fare un confronto sulla qualità dei post perchè, altrimenti, non ne uscirei bene, lo so anche io, però mi fa piacere aver scritto un po' di più degli ultimi due anni, che sono stati, si vede, molto poco prolifici. Naturalmente m'è anche venuto da pensare a gli anni passati. Il 2008 è stato un anno di scelte ma, alla fine, lo sono tutti; sono diventato commercialista, mi sono interrogato sul cosa fare, mi sono impelagato nell'avventura "Milano"; non lo so perchè ho scritto così tanto, forse avevo più voglia, non lo so. Il 2009 è stato il mio anno a Milano, sono successe tante cose, anche e sopratto IN me, non solo fuori di me; cambiamenti? Non so se definirli così, negli ultimi mesi ho maturato la considerazione che, in realtà, bene o male, siamo, in potenza, tutto quello che saremo e le nostre evoluzioni, le nostre giravolte, beh, sono solo dovute al fatto che i periodi della vita che attraversiamo mettono in luce certi aspetti e ne mettono in ombra altri; poi i periodi cambiano e, come durante una giornata, cambia anche la luce. Milano per me è stato il "grande salto", oh, certo, so che c'è chi ne fa di più lunghi, anche di più sconsiderati, direi io, nascondendosi il motivo reale delle cose, inventandosene altri, finti, o minori e poi portandosi ad interrogarsi sul perché le cose non vadano. Vabbè, dicevo che è stato il mio "grande salto", sono stato fortunato, sono stato bene e, forse sbagliando, l'ho fatto finire a fine 2009. Quante cose ho fatto finire che non volevo finissero? Quante cose sono finite e non dovevano finire? Tantissime, sia in quell'anno che, soprattutto, in quelli successivi. Il 2010 è stato l'anno del "record" di cose scritte e, so bene, è stato l'anno in cui è cambiata, fondamentalmente, la luce che mi illuminava. C'è chi mi ha scritto, in quell'anno, che non ero più il blogger di una volta, che non scrivevo più cose divertenti, che ero "diverso". E' vero, ero diverso, l'ho scritto, è cambiata la luce, cambiato il messaggio di ciò che scrivevo e scrivo, identificato il destinatario, che, vuoi o non vuoi, tale è rimasto. Però è stato un anno meraviglioso, e pauroso, insieme; un anno esplosivo e calmo. Sì, credo che 2009 e 2010 possano definirsi GLI ANNI, almeno di questo breve periodo di vita. E siamo al 2011, il punto più basso del blog, almeno per quanto riguarda i numeri, solo 58 post; un anno anche difficile, soprattutto nella seconda metà; un anno pieno, anche, di piccoli dolori da poco, come direbbe Benni che, sommati, fanno tanto male, anche a chi li produce, non solo a chi li riceve. Il 2012 è andato a ruota, sono successe tante cose anche in questo anno, mi sono sposato, tanto per dirne una. Sì, lo so, non ve l'ho detto, non mi piace pubblicizzarmi troppo e poi, avevo una remora di troppo. Ora siamo al 2013 e, cosa di cui mi ero accorto già da fine 2012, la luce è come scesa, tipo tramonto, e si sa che la luce del tramonto crea ombre lunghe e porta luce negli anfratti bassi, ed ho scoperto la mia rabbia, la mia amata Rabbia che mi fa stare qui, mi coccola, a volte e si è messa a braccetto con l'Amore e sta portando avanti quest'anno. So che qualcuno dirà "passerà", "cambierà", perchè cambierà la luce ma, torno a quello che ho scritto prima: siamo tutti, in potenza, tutto quello che saremo quindi quello che sono non è una cosa che cambia, ma solo che va in ombra o in luce, a seconda della provenienza della luminosità. Come dice il titolo, tirando le somme ci sono circa altri tre mesi davanti, mesi in cui mi auguro di scrivere ancora molto, di raggiungere e superare i 600 post del blog, di ritrovare vecchi amici, di scoprirne di nuovi ma, soprattutto, mi auguro che chi sa leggere, legga, e capisca.