30 gennaio 2012

Pausa caffè


A volte cerchi una risposta nei fondi di caffè e ci trovi solo grani di zucchero grezzo disciolti male

24 gennaio 2012

Storie minime...ancora

Lei

La storia della parola gentile e delle due Berlino, in realtà, era una esagerazione. Non era stata poi così gentile. Aveva solo detto "non è nulla" dopo il "mi scusi" di un tizio che l'aveva urtata, non senza un'ombra di freddezza, a dire la verità; dopo "nulla" aveva fatto proprio sentire il punto, come le telefonate che si chiudono all'improvviso e dopo si sente solo il tutututututu della linea interrotta. Ogni mattina si fermava nel solito bar, non perchè si trovasse bene ma perchè, tra quelli che incrociava nel tragitto casa - lavoro, era il meno peggio; certo, ci avevano messo un po' a capire come voleva il cappuccino ma adesso il cameriere che la serviva, sempre lo stesso, lo faceva passabile, solo si domandava cosa avesse sempre da sorridere.

Lui

In realtà avrebbe anche potuto non chiederle cosa desiderasse, la sua risposta era sempre: "un cappuccino con poco caffè e schiuma media ed un cornetto integrale, al miele". Una mattina le disse che c'erano degli ottimi cornetti alla crema di pistacchio, lei lo aveva guardato con lo sguardo ancora più opaco e gli aveva detto, con voce monocorde tendente allo stizzito, che aveva già letto, sulla lavagnetta all'entrata, che c'erano i cornetti alla crema di pistacchio, che non era un'analfabeta e che, no, voleva il suo cornetto integrale, al miele. Ed aveva riportato lo sguardo opaco sul giornale aperto sul tavolino.

17 gennaio 2012

Storie minime

Lei

Lei portava degli occhialetti tondi con una montatura sottile, nera, ed aveva uno sguardo inutile che appoggiava con supponenza su tutto. L'ultima volta che aveva rivolto una parola gentile a qualcuno Raf cantava ancora in inglese e Berlino era divisa in due; da allora era sempre stata democraticamente odiosa praticamente con tutti, le stava antipatico il mondo. Non che il mondo non ricambiasse; chiunque la incrociava, con quel suo sguardo insipido e la bocca stretta come se intorno ci fosse puzza, provava una profonda antipatia, a pelle.

Lui

A lui la ragazza con gli occhialetti piaceva, gli piaceva quello sguardo opaco dietro le lenti tonde e quella bocca stretta come se il caffè facesse sempre schifo. Gli altri la chiamavano "l'antipatica" ma a lui non piaceva quel soprannome, al massimo l'avrebbe chiamata "la sostenuta" perchè sembrava sempre che si trovasse in un posto inferiore ai suoi standard. Nessuno degli altri voleva servirla da quando si era fatta rifare diciotto volte un cappuccino perché non c'erano abbastanza bolle nella schiuma, ma lui no, lui era l'unico che andava lì, ogni volta, con un sorriso e le chiedeva "cosa ti posso portare?".

11 gennaio 2012

Tredici anni fa



Tredici anni fa te ne sei andato, l'ho saputo dall'sms di un amico, c'era scritto solo "mi dispiace", allora ho acceso la tv ed ho sentito la notizia, la notizia che Dio aveva voluto accanto a sè uno che gliele cantasse. Da te ho imparato molte cose, ho imparato parole e silenzi, ho imparato stupore e rabbia, ho imparato.
Questa canzone è perché te ne sei andato in inverno, anche se non sei all'inferno, ne sono sicuro.
Questa canzone è perché è triste, ed io sono triste.
Ciao Faber

06 gennaio 2012

Paolo

Paolo è seduto su una panchina nella parte alta del paese, gli piace quella panchina, da lì si vede quasi tutta la vallata sotto; ci viene spesso, si siede a leggere o semplicemente a guadare oltre il parapetto, appoggia lo sguardo fino a dove riesce a lanciarlo, segue il profilo delle colline, albero per albero, e scioglie tutti i pensieri lungo il percorso. Ha chiuso un momento il libro che ha in mano usando un dito come segnalibro e si è messo a guardare davanti a se; non sai mai come reagisci a quello che leggi in un libro, il nome di un luogo, di un personaggio, possono darti un attimo di vuoto dentro, possono portarti in un posto in fondo a te che non volevi vedere ed allora ti devi fermare per un momento a risincronizzare il respiro con tutto il resto. Ha occhi chiari Paolo, in certe fredde mattine d'inverno, come oggi, quando il cielo spazzato dalla tramontana è di un azzurro che ti prende a schiaffi, diventano quasi trasparenti. Anni fa una ragazza, usando le parole di Faber in Khorakhanè, gli ha detto che i suoi occhi erano limpidi come un addio; era un momento triste, il capolinea di qualcosa ed i suoi occhi si sono schiariti verso l'interno come per regalare a quella ragazza la vibrazione che aveva dentro. Nonostante questo, però, Paolo, ancora adesso, pensa sia il complimento più bello che abbia mai avuto, uno di quei ricordi che si usano per scaldarsi un po' e sorridere da soli, sotto i baffi.

04 gennaio 2012

2011

1) Liza Marklund – Il testamento di Nobel (e-book)
2) Giorgio Scerbanenco – Traditori di tutti
3) Kary Mullis – Ballando nudi nel campo della mente
4) Niccolò Ammaniti – Branchie
5) Stefano Benni – Le Beatrici
6) Álex Rovira - Francesc Miralles – L’ultima risposta di Einstein (e-book)
7) Scarlett Thomas – L'isola dei segreti (e-book)
8) Gianrico Carofiglio – Non esiste saggezza
9) Nicolai Lilin – Educazione siberiana
10) Jan Wallentin – La stella di Strindberg (e-book)
11) Joseph Conrad – La linea d'ombra
12) Claudia De Lillo – Nonsolodue
13) Ann Featherstone – Il circo maledetto
14) Giampaolo Perna – Fobie
15) Gianrico Carofiglio – Il passato è una terra straniera
16) Stieg Larsson – Uomini che odiano le donne (e-book)
17) James Ellroy – I miei luoghi oscuri
18) Stefano Benni – Achille piè veloce (riletto)
19) Abraham B. Yehoshua – Le nozze di Galia – Di fronte ai boschi (2 racconti)
20) Donato Carrisi – Il suggeritore
21) Gianrico Carofiglio – La manomissione delle parole
22) Alessandro Baricco – Mr Gwin
23) Belinda Bauer – Blacklands (e-book)
24) Stieg Larsson – La ragazza che giocava con il fuoco (e-book)
25) Stefano Benni – La traccia dell'angelo
26) Andy Riley – Dawn of the bunny suicides
27) Andrea Vitali – Parola di Cadavere (1 racconto)

Questo è ciò che ho letto nel 2011