28 settembre 2009

Heavy Cross



"It's a cruel cruel world, to face on your own,
A heavy cross, to carry alone,
The lights are on, but everyone's gone,
And it's cruel"

Si rese conto che ognuno ha la sua croce mesi fa mentre, radendosi, si guardò negli occhi e sprofondò, non bisognerebbe mai guardare troppo nell'abisso chè quello guarda dentro di noi poi, no? Non era Nice che diceva così? Ma farsi troppe domande è inutile quando si è di passaggio e si è sempre di passaggio, è la nostra condizione. Non muoveva un muscolo della faccia, una statua di sale, spariva la schiuma e riappariva la pelle ed intanto metteva apposto se stesso nei suoi ripostigli, troppo semplice essere uno ed uno solo talmente semplice che in realtà è impossibile, siamo fatti di infinitesimi che si sommano all'infinito e se non ci rendiamo conto che abbiamo la forma dell'acqua, come diceva Camilleri, se non ci rendiamo conto di questo, beh, possiamo solo diventare pazzi ed andare ad allungare la fila di quelli che si creano una routine giorno per giorno come molliche di pane per ritrovare la strada. Tant'è, si disse, che la mia vita è una routine in cui, ogni giorno, torno a casa per una strada diversa e guardo facce diverse. Ma qual'era la sua croce? Qual'era la pesantezza del mondo crudele che si era caricato sulle spalle? L'incertezza nonostante delle basi salde, il futuro che faceva paura a lui più di quanta ne facesse a chi non ha le sue stesse fondamenta; lo straniamento, quel senso di essere altro anche quando si è uguali e pure la consapevolezza che non è fatto di una sola musica ma di spartiti diversi che troppo spesso suonano insieme in una cacofonia di strumenti musicali, era musica da camera a volume troppo alto, era quella la sua croce, essere la musica diversa dal contesto che alle volte suona bene alle volte suona male, dipende dall'orecchio che ascolta. Era questa la sua croce e lui, di buon grado se ne era fatto carico spostandola, ogni tanto, da una spalla all'altra.

23 settembre 2009

Notte sovrapensiero

...solo una parte infinitesima, un microcosmo di emozioni e poi tutto tace e si mescola al silenzio fuori e si confonde con il buio intorno. La memoria diventa un'ipotesi fatta di macchie immerse nel nulla, sprazzi di immagini apparse per sbaglio e mezzi sorrisi raccontati a se stessi. Felicità scordate, accantonate in un ripostiglio in mezzo alla notte, ci cullano lontane da sguardi indiscreti. Ci domandiamo il motivo di noi, quello che siamo diventati giorno dopo giorno, infinitesimo dopo infinitesimo...


Pareva brutto che non avessi dato ancora un mio contributo al club...ecco un mio (ispirato) pensiero-sovrapensiero

18 settembre 2009

Aggiornamento

La mitica Gata, oltre a farmi venire l'acquolina in bocca con ogni post del suo blog di ricette, tramite l'altro ha contribuito al nostro piccolo club con questo contributo.
Menzione d'onore per Gata!

13 settembre 2009

Tremenda constatazione

Ormai è chiaro, sto diventando un razzista: ogni volta che incontro uno con una copia de "Il Giornale", mi sta su cazzo.

10 settembre 2009

Niente da fare, c'ha sempre raGGione lui...

Hai voglia a cercare di farlo sbagliare ma il gran maestro Porzione, colui che ha fatto della zizzania (e delle focaccine ripiene di strutto) il suo pane quotidiano, ci azzecca sempre! Era infatti questo il racconto ispiratomi dal quadro e lui, essendo uno che NON legge ogni mio post, lo ha beccato subito (certo, è anche uno dei pochi in cui lo cito...ma vabbè, queste sono illazioni da Giornalaccio qualsiasi). Quello è uno dei post da cui era nata una bella collaborazione incrociata in un altro blog, poi, visto che lui non si fa intimidire da nessuno, appena gli hanno detto che scriveva racconti troppo lunghi ha smesso di scrivere. L'ho sempre detto: è il mio modello di coerenza, anche io voglio il suo share!

09 settembre 2009

Ci pensavo così...

Ero così, sovrapensiero (come al solito insomma) è mi è venuto in mente che il quadro del post precedente ha anche velatamente ispirato un mio vecchio racconto...sapete dirmi quale? No, non si vince nulle (e ci fù il fuggi fuggi generale...)

04 settembre 2009

Sono aperte le iscrizioni all’absent-minded club

Come ha scritto 24 fotogrammi, da oggi è possibile iscriversi all'esclusivo absent-minded club, il club dei sovrapensiero. Con un commento vi ritroverete iscritti a questo club il cui scopo è studiare, trovare notizie e curiosità sul mondo del sovrapensiero, che non ha niente a che vedere con il sovrannaturale eh! Come ha scritto la co-fondatrice: "Giochi di parole, seri e scientifici abstract, approcci spirituali, vignette. Accettiamo tutto. Tutto quello che può contribuire ad approfondire il grande mondo del sovrapensiero."

il mio contributo è un quadro di Edward Hopper:
Chi c'è di più sovrapensiero del tizio di spalle?
Questo anche per dirvi che dal 15 ottobre ci sarà la mostra su Hopper, qui a Milano...ed io non vedo l'ora!!!