Finalmente, dopo mesi, posso postare. "Ma se è passata solo una settimana dall'ultimo post?!" direte voi, miei amatissimi lettori che, passando di qui denotano (in)sanità mentale; è vero, rispondo io, che dell'insanità mentale ne ho fatto un lavoro, ma non mi riferisco al classico
continuum dei post del mio blog (e comunque avrei pure delle remore a parlare di
continuum visto che, con i ritmi che ho preso, al massimo si può parlare di
discontinuum), mi riferisco al post che, mesi fa, avevo promesso a
palbi di scrivere. Andiamo con ordine però ché, altrimenti, ci capite meno del solito. L'amico
palbi rientra tra quei soggetti che la terra natia ama tanto, ama talmente tanto da fargli trovare un lavoro dall'altro lato dell'oceano; "oceano" in piccolo eh! Ché visto come chiamo io la mia ragazza, dire "dall'altro lato dell'oceano" potrebbe creare fraintendimenti ma sto divagando e chi legge
qui sa che sono un gran divagatore. Insomma,
palbi vive e lavora negli Stati Uniti ed ogni tanto ci delizia con delle lezioni di inglese (americano, per essere precisi) che, quando scapperò prima dei rastrellamenti, mi saranno molto utili. Fra queste lezioni ce ne sono alcune con cui il sunnominato
palbi spiega significato ed uso degli acronimi che gli americani usano in quantità industriale, quasi quanto Anna Moroni usa la besciamella in cucina. Ebbene sì, cari amici lettori, gli americani spendono e spandono soldi e sprofondano nella crisi ma quando possono risparmiano sulle parole. Insomma,
palbi, per spiegarci l'utilizzo di questi acronimi ed il loro significato, crea dei racconti e ce li butta in mezzo; mesi fa, probabilmente confondendomi con qualche altro blogger, mi ha detto "visto che tu sei bravo a scrivere (e già qui mi sono guardato alle spalle sicuro che avesse sbagliato persona) ti lascio una lista di venti acronimi, ne scegli tre e ci scrivi un raccontino" ed io, che sono lungimirante e furbo come una volpe lobotomizzata, ho detto sì. Mi aveva dato una settimana di tempo che, magicamente ho fatto lievitare fino a coprire dei mesi, a quel punto non potevo più limitarmi a scegliere ed allora ho utilizzato tutti e venti gli acronimi, il raccontino è questo:
L’aria del mattino esplode di colori mai visti, sembrano CGI (computer generated imagery) = gli effetti speciali, sarà colpa dell’inquinamento ma non importa: sono felice, mi si prospetta un magnifico weekend di riposo. Questa sensazione però ci mette poco ad abbandonarmi, mi basta andare in cucina; mia moglie mi ha preparato caffè e frittelle o, meglio, qualcosa a cui lei attribuisce tali nomi ma che io chiamo WMD (weapon of mass destruction) = armi di distruzione di massa. Non posso rifiutare di mangiarli perché la vendetta sarebbe molto peggio, lei ha POA (power of attorney) = delega sul mio conto corrente, sarei a secco prima di arrivare alla macchina, in garage; è stato l’avvocato a consigliarmi di delegarla, il fatto che fosse suo fratello avrebbe dovuto insospettirmi. Mia moglie mi guarda sorridendo ed ho un brivido lungo la schiena; “senti”, mi fa, “prima di andare al lavoro passeresti dal nostro MD (medical doctor) = medico a farti fare la ricetta per la pomata per Tom? Ricordati di portare il suo SSN (social security number) = codice della sicurezza sociale!”. Tom è nostro figlio o, almeno, suo di sicuro dato che ho assistito al parto, mio, beh, è biondo con gli occhi azzurri e noi due siamo entrambi bruni con gli occhi scuri e nessuno dei nostri parenti ha capelli biondi ed occhi azzurri. Il suo ginecologo mi ha rassicurato, mi ha detto: “non si preoccupi, è normale, raro ma normale, un gene recessivo che vaga c’è sempre, come una bomba ad orologeria, meglio quello che cose peggiori no?”, “ne è sicuro?”, “certo, guardi me, i miei sono entrambi con capelli ed occhi neri ed io sono biondo con gli occhi azzurri”; mia moglie si fida tanto di lui, mah. Tom è nostro figlio, dicevo, si è fatto male durante la PE (physical education) = l'ora di ginnastica ma è una semplice storta, basterebbe un normale farmaco OTC (over the counter) = i medicinali da banco, preso dalla farmacia in fondo alla strada, ma lei no, lei vuole quello con la ricetta. Peccato che il nostro medico sia a DUMBO (down under the manhattan bridge overpass) = quartiere di Brooklyn che è dalla parte opposta di dove lavoro e per arrivarci bisogna prendere la circonvallazione che, a quest’ora, è talmente ingolfata che sembra Times Square durante il NYE (new year's eve) = Capodanno; arriverò sicuramente in ritardo e farò incazzare quel SOB (son of a bitch) = figlio di buona donna del mio capo. L’ultima volta per solo cinque minuti di ritardo mi ha mandato a fare un noiosissimo corso di CPR (cardiopulmonary resuscitation) = tecniche di primo soccorso, una rottura, avrei preferito mille volte alcolizzarmi per poi andare a raccontare la mia storia a gli AA (Alcoholics Anonymous) = alcoolisti anonimi. Lavoro per la “SURE ASSURANCE” ma il suo DBA (doing business as) = nome commerciale dovrebbe essere “WE FUCK YOU VERY MUCH”. “Va bene”, dico a mia moglie per evitare il drenaggio dei liquidi e lei “BTW (by the way) = a proposito, oggi pomeriggio ci sono i PTA (parent teacher association) = i colloqui genitori-insegnanti alla scuola di Tom, potresti andarci tu?”, sto per dire qualcosa ma ho come la visione di un fiume che si prosciuga ed annuisco tristemente. Mi metto in macchina e mi avvio verso la prima tappa, mi accorgo subito che c’è qualcosa che non va, non funziona la A/C (airconditioning) = aria condizionata, fa di testa sua, prima con bordate di caldo e poi con bordate di freddo, con questo ritmo mi sgretolo prima di mezzogiorno. Come sospettavo arrivo al lavoro con più di mezz’ora di ritardo, raffreddato. Il mio parcheggio riservato è occupato da un banchetto per la raccolta fondi contro la MS (multiple sclerosis) = sclerosi multipla, mi dispiace farli sloggiare allora parcheggio un po’ più lontano e mentre cammino per andare in ufficio passo di fronte ad un ATM (automatic teller machine) = bancomat e penso che, forse, dovrei prelevare un po’ di liquidi, un bel po’, almeno quelli mia moglie non potrebbe prosciugarmeli; sono in ritardo ma tanto, ormai, sarà già pronto il mio trasferimento alla filiale in Tibet. Prelevo cinquecento dollari e sento subito una cosa fredda alla base della nuca, una specie di tubo, mi stanno rapinando; non sono il tipo da fare l’eroe e do subito tutti i soldi, il tizio mi ringrazia pure. L’unica cosa che riesco a pensare è TGIF (thank god it's friday) = grazie al cielo è venerdì, mi squilla il cellulare, mia moglie, “pronto?”, “caro, una bella notizia, i miei vengono da noi e si fermano per il weekend”, è ufficiale , sono un POW (prisoner of war) = prigioniero di guerra.