29 giugno 2013

Ciao Margherita


Oggi è venuta a mancare Margherita Hack, aveva 91 anni ed io la saluto così, con questo video. Perché proprio questo, vi chiederete, non ha nulla a che vedere né con lei, né con un lutto e, in più, è anche un video che sta scatenando un sacco di polemiche perché ritenuto sessista. Invece metto questo video perché, proprio in occasione di un lutto, chi rimane dovrebbe cercare di trovare, ovunque, un po' di allegria; metto questo video perché lei, a vederlo, si sarebbe fatta una risata, ne sono convinto, una risata sguaiata da toscanaccia. Ho avuto la fortuna di ascoltarla, qualche anno fa, in una scuola, parlare a dei ragazzi ed essere come si dovrebbe:pratica, diretta, goliardica. Metto questo video perché, se le avessero detto, "è sessista", se lo sarebbe guardato con più attenzione e si sarebbe fatta un'altra risata ed avrebbe esortato ad essere meno bacchettoni e un po' più attenti a guardare bene dove sta il vero "sessismo", in che pieghe si nasconde per davvero; lei, prima donna a dirigere un osservatorio astronomico, in Italia penso che sapesse bene il significato della parola "sessismo". Metto questo video per salutarla, lei, scienziata, comunista, tostissima perché, in fondo, è un bel modo per salutare, con una bel giro di basso. Mi dispiace sia andata via ma ha avuto una vita lunga, piena di soddisfazioni, molto più di quanto io stesso credo otterrò mai e sono triste, sì, sono triste che sia andata via perchè la cosa che punge, la cosa che fa male, non è sapere che lei non ci sarà più ma sapere che molte, moltissime merde, invece, sono rimaste ancora qui.

26 giugno 2013

Intervista ad un baol

Onde evitare orde di fotografi e autografi da firmare ho concesso al buon MikiMoz un'intervista esclusiva, correte a leggervela QUI

25 giugno 2013

La mala educacion

Questo è un post di scuse, sì, di scuse, perché oggi mi sono accorto che molti contatti della chat di Gmail risultavano bloccati da Google, a mia insaputa (sì, lo so, fa tanto politico italiano). Ho dovuto fare l'upgrade a Google+ per poterli sbloccare, praticamente Google mi ha costretto ad essere su Google+ (e m'ha pure costretto a trovare un nuovo feedreader perché Google Reader dal primo luglio non funzionerà più). Mi girano vorticosamente; scusatemi se non mi vedevate più online o avete pensato vi avessi bloccato. Scusate.

23 giugno 2013

Dei libri

Ho appena chiuso un libro, oddìo, non so quanto si possa usare il termine "chiuso" per un ebook, comunque l'ho finito un attimo fa e lo avevo cominciato ieri. Il libro è "Un lungo fortissimo abbraccio" di Lorenzo Licalzi ma, alla fine, non è del libro che voglio scrivere, non di quello nello specifico, almeno (che, comunque, a me è piaciuto molto). Da qualche anno, per ogni anno, mi creo un file in cui mi segno tutti i libri che leggo, appena finisco di leggerli apro il file e lo segno (non ditemi che pensavate che il post che faccio ogni inizio di anno lo facessi a memoria eh?!); anche questa volta ho fatto così e mi sono accorto che, dall'inizio dell'anno questo è il settimo libro letto. A marzo ero già arrivato a sei e poi, un blocco, non sono più riuscito a mettermi lì a leggere, aprire un libro (o un ebook) e tirare lungo per finirlo, sì, ho cominciato un libro di racconti di Durrenmatt ma, proprio perché sono racconti, mi sono fermato e ci ho inframmezzato il libro di Licalzi. Non lo so perché mi sono bloccato. No, in realtà lo so perché, e sono tanti motivi insieme; stanchezza, impegni, il tablet in fissa su Twitter, il pc in fissa sui blog, pensieri, parole, opere, omissioni...no, vabbè, questo magari c'entra poco. Tanti motivi, tutti insieme e tutti separati ma le parole dei libri non mi scendevano più perché dicono tutto e non dicono nulla ed uno si blocca ad interpretarle, a dire "ma io vivo in questa maniera?" oppure "allora anche a me andrà così" e si insinua in un vortice che, alla fine, non porta da nessuna parte. Non sempre eh, per me un libro è sempre stato un libro, rappresenta la bellezza che le sue parole riescono a costruire, le emozioni che riescono a dare, solo che, come una specie di nausea, ho cominciato a pensare che, a volte, è come se ci si faccia insegnare come vivere, dai libri, anzi, peggio, dalla nostra interpretazione dei libri, di quello che dicono, di quello che noi vogliamo ci dicano, come l'interpretazione di segni, a posteriori. In questo periodo lungo mesi m'è capitato (mi capiterà ancora, lo so) anche con le frasi lette online ma lì è diverso, prendi il poetastro da twitter e smonti la sua smielosità da operetta con una frase ad effetto oppure lo lasci stare, pensi "ma che cazzata" e vai avanti; anche con i blog, no? Succede la stessa cosa, alla fine, indeciso se lasciare o non lasciare un commento, se cominciare una discussione, oppure no. Di solito decido di lasciar perdere e poi, almeno i blog, so di essermeli scelti molto bene, mai avuto problemi. Un libro è diverso invece, è più intimo, è il tuo stesso rapporto con le pagine, con le frasi, con le singole parole, con la punteggiatura, addirittura; lì non si scherza, sei tu e il libro, ed il libro vince sempre perché lui racconta soltanto, poi sta a te. Mesi di lontananza dai libri ne ho avuti, altre volte, ma mai, come in questo caso, dovuti ad una rielaborazione del senso stesso dell'approccio alle parole. Si sa, in realtà quello che siamo è figlio delle esperienze vissute e percepite e forse anche quello ha contribuito a tenermi lontano dai libri, come se fossi consapevole che non me li sarei goduti, come se fossi andato in sovraccarico e ne avrei solo smosso le pagine e non è da me leggere in questo modo. Periodi, capitano a tutti, capiteranno sempre, per fortuna, perchè la monotonia è la cosa peggiore che possa capitare ma comunque, quando i periodi arrivano, bisogna vedere che cosa portano con sè, a me hanno portato, tra le altre cose, diverse consapevolezze, una è l'amore per i libri, per la loro scoperta, per le loro parole, le storie che raccontano, i sogni e le emozioni che fanno nascere. Le altre? Beh, le altre sono consapevolezze diverse, una di queste è che, ogni tanto, mi rompo il cazzo anche io.

20 giugno 2013

Ci sono giornate...

...in cui basta poco per sentirsi addosso più anni di quelli anagrafici, basta la sveglia, basta una faccia, basta un "appunto".

16 giugno 2013

Altro biscottino

Quando cominci seriamente a credere alle cazzate che racconti, è male. Quando cominci seriamente a credere alle cazzate che TI racconti, è molto molto peggio.

10 giugno 2013

Outing

Questo blog ha ormai quasi la bellezza di sette anni, sì, è nato a settembre del 2006 e a settembre di quest'anno compirà sette anni, praticamente ormai è un ometto. In questi anni il blog mi ha dato la fortuna di conoscere molte, moltissime persone, persone che reputo, a ragione, Amici (sì, con la A maiuscola), persone a cui mi sento legato in maniera molto profonda. Di quei primi anni sono rimasti in pochi i miei lettori e altri ne sono arrivati; in sette anni di blog ho visto tanti blog aprire e tanti altri chiudere, e per ogni blog che ha chiuso mi sono chiesto il perché, mi sono fatto domande, mi sono dispiaciuto. Alcuni blogger sono passati al lato oscuro della rete (facebook), altri hanno preso le redini della loro vita, quella vera, e non hanno più trovato il tempo di scrivere, altri ancora hanno esaurito la loro vena e basta, finito lì. Alcuni hanno anche ritentato, dopo un po', con poca fortuna e tutti questi blogger io me li ricordo, con alcuni mi sento ancora, altri non so, ahimè, che fine abbiano fatto ma credo che nessuno di loro se la prenderà se dico che, fra tutti, a me

MARAPTICA MANCA DA FAR SCHIFO!!!

Ecco, ho fatto l'outing del lunedì.

07 giugno 2013

Intermezzo


Buon venerdì

Aggiornamento:

Il buon pOpale mi ha scritto una mail, mi chiede di dargli una mano con un suo progetto su facebook, che io odio, come voi ben sapetO, ma all'amico pOpale non posso dire di no e quindi, ordunque, andate sulla pagina facebook di STUCK e cliccate "mi piace" in quantità industriale. Andate ma poi tornate qui eh che, se no, mi incazzo.

06 giugno 2013

Piccoli momenti di contentezza

Te lo strappa un sorriso di sollievo, oltre al sospiro, scoprire che il micio randagio a cui porti da mangiare e che non si vedeva da più di dieci giorni, stamattina era lì ad aspettarti.


Almeno qualcosa che torna...

05 giugno 2013

Biscottino della fortuna

Il problema non è quando scambi una merda per un soufflè al cioccolato ma quando continui a mangiarlo sperando che, prima o poi, sappia di cioccolato.