1) La nascita
L'inclinazione di Ezio Nardulli allo sfrangiamento di palle apparve subito chiara ai genitori quando si accorsero che il piccolo aveva la capacità di mettersi a piangere ed urlare nel momento esatto in cui uno dei due prendeva sonno. I motivi per cui piangesse erano i più disparati, dalla fame alle interrogazioni parlamentari, dalle colichette ai risultati del fantacalcio; le urla si sentivano nel raggio di due chilometri, cosa che, si capisce, non li fece ben volere dai vicini di casa tanto che, per uscire, erano soliti travestirsi da testimoni di Geova. I poveri genitori le provarono tutte, dal ciuccio in lattice alla sedazione coatta ma non ottennero che una denuncia dai servizi sociali per maltramenti, denuncia che misero insieme alle trecentoventisei avute per rumori molesti, di cui venti dalla discoteca a due isolati da casa loro. Oltre alla caratteristica di percepire il sonno dei genitori e bloccarlo sul nascere, il piccolo Ezio sviluppo anche il senso critico che, negli anni successivi, avrebbe continuato ad affinare; praticamente non gli andava mai bene un cazzo. Al momento della pappa non gli andavano bene, nell'ordine: il sediolone, il tavolo, il piatto, il cucchiaino, il bavaglino e, naturalmente, la pappa e così per il bagnetto, le fiabe e la nanna. Una volta, mentre la mamma gli cambiava il pannolino, lui mise la manina su uno dei nastri adesivi di chiusura e se lo sistemò meglio, infatti gli cadde appena la mamma lo tirò sù vanificando tutto il lavoro. Nel periodo in cui i suoi coetanei cominciavano a biascicare cose tipo "mamma" e "papà" le sue prime parole furono "è sbagliato", indicando la madre mentre cucinava. La prima volta che disse "papà" fu prima di "no così", mentre il padre aggiustava il rubinetto della cucina, cosa che, per inciso, faceva da anni visto che era idraulico. Era un bambino sveglio, Ezio, imparò velocemente ad articolare frasi fino ad arrivare a formulare anche discorsi di senso compiuto in cui giudicava negativamente cose di cui non sapeva assolutamente niente, cosa che avrebbe continuato a fare fino alla fine dei suoi giorni. In quegli anni dell'infanzia crebbe molto grazie all'enorme amore dei suoi genitori; grazie a quello e alla presenza del reato di infanticidio nel codice penale.
Come per il post precedente, nomi, situazioni (cose e città) sono frutta della mia fantasia (malata), ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è purà e semplice casualità.