01 marzo 2008

concorso: la galleria di immagini

Ed eccole qui le 33 immagini in gara per il concorso. I partecipanti adesso possono farsi "campagna elettorale" sui rispettivi blog per riuscire ad avere il maggior numero di voti e vincere l'ambito premio: un mio post ispirato e dedicato al vincitore! (Addirittura...wow).
Possono votare tutti tranne me, i partecipanti e gli anonimi (insomma, senza almeno specificare un link non si accettano voti).
Si possono votare fino a tre immagini: ogni votante potrà esprimere il proprio podio personale insomma, i voti espressi verranno considerati in ordine crescente, dal terzo classificato al primo (questo per facilitarmi successivamente l'attribuzione dei voti).
Allora, ancora qua state? Partecipanti muovetevi a farvi pubblicità linkando questo post qui! ;)
Ricordatevi che ci sono 10 giorni per votare.
Buon voto!
A scanso di equivoci ci tengo a puntualizzare alcune cose: i voti vanno espressi tutti in un commento, se volete tempo prendetevelo, non preoccupatevi, 10 giorni sono abbastanza; però non votate una foto ora ed altre due successivamente perchè, onde evitare incasinamenti, i voti successivi non li prenderei in considerazione. Se decidete di votare più di una foto, fino a tre, vi chiedo di specificare espressamente l'ordine in cui le devo considerare indicando le foto come "migliore", "secondo posto" e "terzo posto" o simili che non siano confondibili perchè se mi indicate solo le foto io le considererò date in ordine crescente di posizione, anche se mi scrivete solo 1, 2 e 3 vicino alle foto io le considererò date in ordine crescente.
Ancora per maggiore certezza delle cose, perchè mi sembra non si sia compreso bene, se mi scrivete 1) Tizio, 2) Caio e 3) Sempronio io lo considererò come dato il terzo posto a Tizio, il secondo a Caio ed il primo a Sempronio se scrivete 1°) Tizio, 2°) Caio e 3°) Sempronio io considererò come dato il terzo posto a Sempronio, il secondo a Caio ed il primo a Tizio; è semplicemente per una questione di certezza, ci tengo a ripeterlo ancora una volta: considererò come dati in ordine crescente di posizione tutti i voti non espressi in una forma che non sia inequivocabile e la formula 1, 2 e 3 non la considero tale; nel caso vi siate accorti di aver scritto in questa maniera ed alla luce di ciò che ho appena detto non risulta essere quello che volevate votare cercate di specificarlo meglio, grazie :)

1) Alabama
Tre paia di nonnulla










2) Berso
Basta un nonnulla per avere tutto










3) Bra
A volte basta un nonnulla per essere felici. La felicità è una questione di prospettiva










4) Cinzia Coratelli
A volte basta un nonnulla e la vita ci sorprende










5) dyotana
sarebbe bastato un nonnulla per cedere










6) Efisio Bianco
A volte basta un nonnulla per farsi scappare un nonnulla ( i piccoli abitanti di Qwarpfsz lo sanno benissimo)














7) Elisewinfox
A volte basta un nonnulla...per danzare nel mare

















8) Fabrizio
A volte basta un nonnulla...e anche un pidocchio può scivolare. Soprattutto se passate la cera o, in questo caso, il balsamo...













9) Fatabugiarda
A volte basta un nonnulla per far saltar fuori la mia vena romantica...

















10) frapre
A volte basta un nonnulla, un battito di ciglia, ed un vecchietto si ritrova in una churrascaria di sao paulo dò brazil




















11) Giorgio Pontrelli
A volte basta un nonnulla, una botta di vento e ti ritrovi a terra


























12) Giovannacaramelle
A volte basta un nonnulla per far felice una principessa
















13) Greg
Basta un nonnulla per trovare un pò di confort dopo una lunga camminata. Fette al vento!










14) Imma
A volte basta un nonnulla... per ritornare bambina... a quando mio padre mi regalava un uovo di cioccolata in braccio ad un peluche. E' strano come ancora oggi i peluche mi diano un forte senso di gioia e tranquillita'










15) Janas
A volte basta un nonnulla per cambiare gusti










16) Koala
Basta un nonnulla, una incomprensione, una punizione un po' dura per far nascere questi messaggi che fanno male. Per fortuna lei e' nostra figlia, che le piaccia o no quindi non sara' rispedita al mittente, come un pacco postale difettoso...



















17) La Meringa
Vestito: 5€
Cartoncino: 1€
Cordoncino x treccia: 2€
Totale: 8 €

A volte basta un nonnulla per fare la maschera perfetta e la felicità negli occhi del tuo bambino!










18) m0rg4n4
Basta un nonnulla per vedere oltre i luoghi comuni.. un semplice raggio di sole ed é tutto piú "reale"










19) Marcello
Elezioni anticipate: a volte basta un nonnulla, un poco di zucchero per ingoiare una pillola al posto di non fare niente e magari prendere una supposta










20) mammamsterdam
Vedi, a volta basta davvero un nonnulla (e poi finisce a schifìo)

credit: Antonio di Maggio 2006








21) Margy
A volte basta un nonnulla per chiudere un occhio










22) Maria Rita
A volte basta un nonnulla per riscoprirci tutti fratelli

















23) MariCri
A volte basta un nonnulla per sentirti un piccolo puntino avvolto da
un'immensità che ti avvolge come un'onda...










24) Marzia
A volte basta un nonnulla per riconoscere una pecora nel gregge...così dice il pastore










25) ortica
A volte basta un nonnulla per rimanere appesi ad un filo










26) pOpale
A volte basta un nonnulla ... e qualcuno te frega la poltrona











27) ross
A volte basta un nonnulla per essere davvero scemi












28) S.B.
A volte basta un nonnulla a farmi passare la internet-dipendenza











29) Schifezza
basta un nonnulla...per farsi del
male










30) Simona Carini
A volte basta un nonnulla, basta guardare con attenzione alle cose che abbiamo sempe davanti agli occhi per vedere le meraviglie del mondo











31) Simona Neri
A volte basta un nonnulla a farti tornare dal barbiere



















32) Stelladisale
a volte basta un nonnulla per farsi strada











33) Tina
A volte basta un nonnulla, una melodia, un profumo, un sapore per far riaffiorare dolci ricordi...

29 febbraio 2008

Un piccolo aggiornamento

Ok, i termini per l'invio delle foto per il concorso sono scaduti, che dire? Un successone! Ho ricevuto 33 immagini, una più bella dell'altra, credo che sarà veramente una bella gara. Visto il numero ero tentato di fare dei gironi ma poi mi sono detto, no, meglio di no, la cosa sarebbe troppo lunga ed annoierebbe; per questo motivo, il prossimo post, che sarà quello in cui le foto verranno mostrate e messe al voto, sarà una lunga galleria di immagini, un lungo post fatto di foto. Vi dico anche che vi verrà data la possibilità di votare sino a tre foto, dando il vostro podio personale, indicando le foto partendo, naturalmente da quella che sta al terzo posto. Tenetevi pronti a votare e voi, partecipanti, tenetevi pronti a farvi campagna elettorale sui vostri blog perchè dovrete veramente far venire più gente possibile a votare, la lotta sarà dura. Naturalmente i partecipanti non potranno votare e nemmeno io lo farò. Se tutto va bene le foto verranno postate domani e penso che darò tempo fino alla mezzanotte del 10 marzo per votare (però potrei anche dare un tempo più lungo).

27 febbraio 2008

Qualcosa è cambiato

No, non è una tardiva recensione dello splendido film con Jack Nicholson, no no, volevo solo avvisarvi che ho fatto una piccola modifica nel profilo, lì, in alto a destra...una cosuccia :)

E visto che li ho promessi a Johnson

26 febbraio 2008

Umorismo campagnolo

- Quante mucche hai munto fino ad adesso?
- 70.
- Sei molto stanco?
- Parzialmente stremato.

ok, scusate, sappiate perdonarmi :D

24 febbraio 2008

Il senso di Baol per il meme

Ok, questo è veramente il meme più folle che mi sia mai capitato, per questo salta la fila dei meme in sospeso e viene adempiuto immediatamente. Simona mi invita ad andare nella Top Posts di WP in lingua islandese, scegliere il post o il viso e postare un “Ummæli”, cioè un commento; lei dice che va bene tutto tranne il classico e direi noioso "ciao, ci scambiamo i link?". Cavoli, era proprio quello che volevo scrivere io...però Simona ha detto tutto: frasi, poesie, dialetti...dialetti? Ed allora mi ci fiondo con il mio rutiglianese!

Insomma, io ho scelto questi tre blog qui:
Tilvistarblogg skuggans
salò
It would be so nice if something made sense for a change
e gli ho lasciato questo commento:

Ok, non ti sto a spiegare per filo e per segno cosa ci faccio esattamente qui, in realtà te la dovresti prendere con Simona che mi ha detto di fare questa cosa. Comunque io sono il rappresentante unico dell'associazione per la divulgazione del rutiglianese nel mondo. Il rutiglianese è il dialetto della mia città: Rutigliano, nel sud dell'Italia. Tu dirai: "Cosa me ne può fregare a me del rutiglianese?!", ed hai pure ragione, però, visto che ci sono beh te ne do un esempio:
Awè koum jè a sc'r'nt jousc? Do stè u soul e dè? F'sc fridd? Penz d sein, c na dì we stè nu pikk kiù kall fatt nu geir da sti quart. Statt buon

Se vuoi ci sono un paio di lezioni sul questo dialetto
qui e qui

Un abbraccio dall'Italia!


Lo so, è una cosa folle, secondo me ci dichiarano guerra, però visto che ci sono devo anche inguaiare altri 5 blogger...ed io lo faccio eh! Ne mando 5 di voi in Islanda:

Le derelitte, perchè devono andare in avanscoperta e vedere se anche lì esiste l'influenza del pianeta bastardoporco;
Johnson, perchè secondo me il farmacista prima mi dice che l'ho inguaiato e poi mi ringrazia;
Anja, perchè Anja che è una giramondo non può perdersi l'Islanda;
luna, perchè deve rimediare ai casini eventuali del farmacista;
S.B., perchè non può sfuggire ai meme.

21 febbraio 2008

E lui prende e chiude il blog?!

A me non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello che si potesse essere jedi, cioè, sì, che si potesse essere jedi io lo sapevo ma mai mi sarebbe venuto in mente che i blogger, nello specifico, potessero fare un master per jedi, se non fosse stato per lui. Tutto nato così, cioè, un giorno, commentando commentando lui prende e mi dice: “Oh ma senti Baol, noi due siam jedi no? Ed allora si dovrebbe fare un corso, una cosa tipo un master per jedi”, ed io che quando ci sono le scuse per far volare la fantasia sono sempre in prima linea, io subito: “Sì! Certo che lo facciamo”. Che poi lui è così, insomma, si stava già pensando di continuare ‘sta cosa dei jedi e se ne esce con la storia della Yakuza, che uno ci potrebbe pure rimanere male; ma come si fa a prendersela di fronte a tanta voglia di fantasia? Impossibile, si risponde subito “obbedisco”, tipo Garibaldi insomma ma meno militare. Che in realtà io non me lo pensavo mica che lui potesse essere interessato alla Yakuza che avrà il suo fascino sì, però sempre ‘na cosa un po’ borderline è, ma lì la colpa è della Alabama, quella, a forza di stare in Giappone si fa predere da queste idee pazze. Però alla fine la cosa sembra interessante e si va avanti perché la fantasia mica si deve fermare eh! Solo che lui stampa idee e frasi e parole pure troppo veloce per noi umani, insomma c’ha questo sguardo bambino sulle cose che poi così bambino non è perché, ogni volta che lui scrive qualcosa tutti noi corriamo a frotte a leggerlo, se fosse solo una cosa tipo “sguardo bambino” mica accorreremmo come mosche al miele no? Insomma, lui scrive e noi lì che, come assetati, ci beviamo tutto il post e chissà per quale strano motivo, i rumori intorno non li sentiamo nemmeno, ci imbamboliamo a leggere le parole che lui ci ha voluto dare ed una volta che abbiamo finito ci ritroviamo lì, tra i commenti, come se fossimo ad un chioschetto notturno di panini, che io però tante belle figliole ad un chioschetto mica le ho viste mai, sarà che lui c’ha questo suo fascino. Poi una mattina apro il mio bel “fidrider” e vedo che lui c’ha belli e pronti due nuovi post e dico “cacchio, si è messo di buzzo buono” e tutto contento vado a leggere. L’ultimo ultimo è una cosa sulla gravidanza così poetica che se la descrivo, come lo faccio e faccio, la sporco e quindi non dico niente; ma prima di quello c’è una cosa che mi lascia lì con i lati delle labbra tirate in giù ed uno sguardo triste e pure incazzato, insomma lui ha scritto che chiude il blog ed io, sempre con questa faccia qui con le labbra all’ingiù penso “ma cacchio! Io adesso il jedi e lo yakuza li faccio da solo?!” e poi “ma mo il chioschetto tutto io ed Anja ce lo dobbiamo sorbire” ed anche "ma adesso desaparecida rimane sola con la copertina" ma soprattutto “MA ADESSO QUELLO SGUARDO BAMBINO IMBAMBOLANTE DOVE LO LEGGERO’??!”. Insomma ne ho pensate di cose ed a pensare tanto, si sa, viene il mal di testa quindi, per favore Kabalino vuoi ripensare a questa tua decisione e tornare da noi?

20 febbraio 2008

Sono tornatoooo.....

Heylà, salve a tutti! Rieccomi connesso anche da casa, si è scoperto che il mio modem non mi aveva abbandonato ma che, invece, era un problema della linea, finalmente risolto stamattina. Mi siete mancati tutti! Adesso ci vorrà ancora un po' di tempo per far ritornare il mio cervello a pieno regime ma abbiate fede eh :D

Già che ci sono vi comunico che il concorso è arrivato a 20 partecipanti, per chi avesse ancora intenzione di partecipare, beh, MUOVETEVI! Manca solo una settimana.

16 febbraio 2008

Un po' di aggiornamenti

Ciao a tutti, volevo lasciarvi un po' di aggiornamenti. Il concorso va alla grande, sono arrivate già 19 adesioni, molte foto e pochi disegni però, spero che ne arrivino altri così magari potrei fare due categorie e non una sola; per tutte le indicazioni specifiche sul concorso vi rimando al post di presentazione dello stesso.

Ora passiamo alle brutte notizie, il mio modem, a casa, mi ha abbandonato, così, di punto in bianco ha smesso di funzionare quindi, se mi vedrete latitare in questi giorni non sarà per colpa mia, scusatemi :(

Buon weekend a tutti!

13 febbraio 2008

Storie di Yakuza cap. 2

Dopo il primo shock per via dell’accappatoio chiedo spiegazioni in merito a questa Yakuza ed Alabama, che, a quanto ho capito, è il capo, mi dice che dobbiamo offrire protezione alla gente ed io ci penso un po’ su e chiedo: “Come le assicurazioni?”; “Un po’ più onesti” mi rispondono in coro entrambi. Iniziavo a comprendere quale fosse la situazione, eravamo un gruppo, ma da chi era composto? “Chi siamo?” chiedo a Kabalino, “Oltre a noi tre c’è Desaparecida che è il nostro consigliori”. Consigliori? Fingo di capire cosa significhi annuendo lentamente con la testa e stringendo un po’ le labbra, come si fa nei film, ma mi riprometto di controllare su Wikipedia; “E chi altri?”, “C’è Margy che ci fa da allenatrice”, “La tranese?”, il sorriso di Kabalino si apre, sembra che stesse aspettando questa mia domanda: “Certo! Chi meglio di una tranese può farci il training?”. Alla battuta la temperatura della stanza scende a precipizio, c’è addirittura la brina sui vetri delle finestre; mi stringo nell’accappatoio, Alabama si stringe alla gola di Kabalino, tipa tosta il capo.

Il concorso "a volte basta un nonnulla" va avanti, le adesioni sono già sedici, sono più foto che disegni, allora? Dov'è la vostra "anima disegnatrice"? Scatenatevi, c'è tempo fino al 28 febbraio.

09 febbraio 2008

Parco Sempione

L'altro giorno Nandina ha postato questo meraviglioso video degli Elio e le storie tese e sono rimasto stupefatto, imbambolato e divertito a guardarlo. Come al solito si sono confermati dei genii, questa volta poi con l'aiuto dell'altro grande Maccio Capatonda/Pelo Ponneso. Sulle prime la frase della canzone che mi era piaciuta di più è quella che dice: "Han distrutto il bosco di Gioia, questi grandissimi figli di troia" sottolineando l'intento anche polemico della canzone. Poi Nandina mi ha fatto notare un'altra meravigliosa frase che, chi mi conosce non potrà che essere d'accordo, mi rappresenta alquanto: "Te li sfondo questi bonghi, per vendicare l'Africa", perchè è quello che desidero fare ogni volta che ne sento suonare uno! Ve lo lascio qui come augurio per un meraviglioso weekend; ho un po' di meme in sospeso che devo assolutamente fare: tremate :)
Ne approfitto per fare un aggiornamento sul concorso "a volte basta un nonnulla", sono già a quota tredici partecipanti e c'è ancora tempo; vi ricordo che il termine per inviarmi le vostre opere scade alla mezzanotte del 28 febbraio.

06 febbraio 2008

Storie di Yakuza cap. 1

Quando Kabalino mi ha detto: “Ti va di entrare nella Yakuza con me ed Alabama?”, io ho subito risposto “Sì!”, con un’enfasi tutta mia. Solo che, quando mi hanno visto arrivare in ciabatte, costume ed accappatoio, hanno fatto quello sguardo con gli occhi in su alla “ma proprio a noi doveva capitare ‘sto qui?!” che mi ha fatto capire che li avevo fraintesi e che non intendevano la vasca con le bollicine.

Ricordatevi del concorso, sono già arrivate otto fotografie :)

04 febbraio 2008

domandememè

Voce misteriosa: Baol!
Baol: Zzzzzz…
V.M.: Bedrosian Baol!
B.: Zzzzz….eh….chi è? Va a fuoco la casa?!
V.M.: Sono il signor Blogspot…
B.: Mi hanno hackerato il blog?
V.M.: No, ti devo fare delle domande.
B.: Alle tre di notte?!
V.M.: Voi blogger siete insonni.
B.: Ma dove?! Io mi stavo facendo una sontuosa dormita.
V.M.: Non aggiornavi il blog?
B.: No.
V.M.: Non scaricavi i feed?
B.: No.
V.M.: Non aggiungevi musica e video al profilo?
B.: Nooo.
V.M.: Non controllavi la classifica di blogbabel?
B.: No!
V.M.: Ah…scusa.
B.: Vabbè, mo mi hai svegliato, che domande mi devi fare?
V.M.: Mi diresti tre aggettivi per descrivere il tuo blog?
B.: Ma che razza di domanda eh?
V.M.: Dai, mi serve per delle statistiche.
B.: Allora, direi “semplice”, visto che non ci sta una foto o un glitter o un pipolo aggiunto nemmeno a pagare; poi direi “interessante”, almeno spero e per ultimo direi “eterosessuale”.
V.M.: Eterosessuale?
B.: Beh, non mi veniva nessun altro aggettivo adesso.
V.M.: Vabbè, andiamo oltre, quanti blogger hai conosciuto di persona?
B.: Allora, non contando Amaranta, InTerysta&Tersalom, Massimo, Muri&Martelli, Rocco, Tazzozza e Vipera che conoscevo già da prima che fossero blogger; ho conosciuto di persona e mi reputo molto fortunato per questo, Johnson, Ritana, Lb, Luna, Margy, Porzione e Simona.
V.M.: E chi ti piacerebbe conoscere?
B.: Guarda, basta prendere il mio blogroll.
V.M.: E poi?
B.: E poi niente, li voglio incontrare tutti.
V.M.: Dai, dammi qualche nome.
B.: No, ‘stavolta non scelgo, mi piacerebbe incontrare tutti loro e pure quelli che ho in attesa di essere linkati, tra i preferiti del browser.
V.M.: Un lavoraccio. Qual'è il primo blog che leggi la mattina?
B.: Allora, da quando uso il reader, il primo aggiornato, in ordine alfabetico.
V.M.: Di quale blog festeggeresti la chiusura?
B.: Chiusura? Naaaa…siamo tutti fratelli…
V.M.: Se, se.
B.: Ehm, vabbè, una volta girando tra i blog ne trovai uno di una leghista che vomitava offese contro gli extracomunitari, ecco, quello mi piacerebbe che chiudesse.
V.M.: E chi è? Dammi il link.
B.: Perché, secondo te me lo sono conservato? Sei tu il signor Blogspot, cercatelo no?
V.M.: Uffa, non vuoi proprio fare niente eh?! Fai almeno da talent scout e lancia una nuova promessa.
B.: Ok, io dico Devil may care, è giovane e vuole cambiare il mondo.
V.M.: E perché lo segnali?
B.: Perché spero che rimanga così. Abbiamo finito adesso?
V.M.: Sì, sei stato molto gentile. Ora puoi tornare a dormire.
B.: Ah beh, grazie, molto gentile. Buonanotte!

Se non si fosse capito, anche questo è un meme, me lo avevano passato taaaanto tempo fa Maricri e Simonaneri.

Vi ricordo che il nuovo concorso è aperto, "basta un nonnulla" ;)

31 gennaio 2008

Un nuovo concorso!

Finalmente, dopo il grande successo della "Pappagorgia irsuta", il vostro Baol indice un nuovo meraviglioso concorso:

"A volte basta un nonnulla"

Il regolamento è molto semplice, che cosa vi fa venire in mente la frase "a volte basta un nonnulla"? Inviatemi le vostre foto o i vostri disegni (naturalmente con la spiegazione del perchè "a volte basta un nonnulla") al mio indirizzo di posta elettronica. Le foto o i disegni dovranno essere vostri, questa volta non accetterò immagini prese dalla rete e dovranno essere inviati alla mia casella di posta elettronica entro la mezzanotte del 28 febbraio 2008. Una volta raccolte verranno messe sul blog ed i lettori potranno votarle nei commenti, naturalmente i partecipanti non potranno votare. "Ed il premio?", direte voi, beh, come la volta scorsa, l'ambito premio è un post scritto da me, ispirato e dedicato al vincitore; non accalcatevi eh, senza strapparvi i capelli :D
Partecipate numerosi!!!

29 gennaio 2008

I consigli degli amici

- Ma ti sei visto? Dovresti fare qualcosa per quella pancia!
- Hai ragione. Barista! Un'altra birra per favore.

27 gennaio 2008

La giornata della memoria

Primo Levi - Se questo è in uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate,tornando a sera,
Cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando questa parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Già altre volte ho sottolineato come, spesso, preferisco usare le parole di altri per esprimere ciò che penso, soprattuto quando le parole sono pesanti come in questo caso. La prima volta che ho letto questa poesia, che si trova all'inizio dell'omonimo libro, sono rimasto colpito da quella maledizione finale, soprattutto da quel "I vostri nati torcano il viso da voi" che è, probabilmente, la cosa peggiore da augurare a qualcuno. Beh, io sottoscrivo in pieno quelle parole, l'importanza di ricordare, SEMPRE, perchè, come lo stesso Levi diceva "Se è successo, può ripetersi". Siamo troppo occupati però dal farci rodere dal livore, da quella rabbia sorda che ci fa arrossare la faccia e schiumare la bocca, che ci fa urlare ed offendere sempre e comunque il prossimo, l'offesa e lo sberleffo come arma, in molti casi INSIEME ad un'arma! Sant'Agostino diceva "ama e fa ciò che vuoi" ma gli stessi che dovrebbero avere questo insegnamento tatuato nel cervello non lo seguono per niente, essendo gli stessi molto più legati alle cose terrene, delle persone "normali". Mi è stato insegnato a dividere il mondo in buoni e cattivi in base a ciò che uno fa e non in base a ciò che uno è, mi è stato insegnato a giudicare guardando al contesto e non basandomi solo su quello che sento. Ricordate, ricordate sempre; la storia si ripete sia nelle cose buone che in quelle brutte, sta a noi evitare che succeda. Per questo motivo mi allineo al monito di Levi; se scordate anche un solo attimo di quello che è stato, se anche lontanamente nell'anticamera del cervello trovaste una piccola giustificazione per l'abominio, se siete disposti a barattare anche un singolo comportamento accettabile con il male, se vi venga solo il dubbio di negare...che possiate essere stramaledetti per tutta l'eternità e con voi tutta la vostra progenie.

Faccio un'aggiunta dell'ultimo momento, vi consiglio di leggere il post di feowyn sull'argomento.

26 gennaio 2008

Incetta di premi

Sono sommerso dai meme arretrati e prima o poi dovrò decidermi a rimettermi in pari. Inizio subito, tanto per dare un'altra gonfiata al mio ego, con i vari premi ricevuti. Stavo per mettere le virgolette alla parola premi poi ho pensato: perchè dovrei? Per me sono come dei premi veri e proprio e mi hanno inorgoglito alla stregua degli stessi (ecco, già vi vedo lì, pronti a darmi dell'orgoglione!).
Iniziamo con un altro di questi:
assegnatomi da Barbara con questa motivazione: "La fantasia è leggera, perchè starla a complicare? Lasciarla in giro non è un male, se così anche altri la possono trovare. Sono gocce sparse sulle giornate."
Poi Janas mi dà questo:Ed io non avrei mai pensato di "fare la giornata" di questa bravissima fotografa e blogger, che da noi, qui a Rutigliano, "fare la giornata" significa andare a lavorare in campagna per un giorno. L'immagine poi, con la foto della natura, che mi stesse ingaggiando al posto suo? Ed invece no, leggo le regole dal suo blog:
questo premio viene dato al "blog capace di trasmettere gioia e ispirazione e che fa sentire bene quando lo si visita"
Il mio blog, quindi, trasmette gioia ed ispirazione? La gioia la sento io a questo punto!
Poi Maricri, scrivendo come motivazione "perché il Maestro blogger e quasi Maestro Yedi stimola la capacità di riflessione, di confronto. Il tutto con guizzi di sarcasmo e uno stile personalissimo che sicuramente lo porteranno a cogliere trionfi in campo letterario." cosa fa? Mi assegna anche lei questo premio qui:

E la mia gioia cresce ancora di più, sembra una palla di pasta di pane messa al caldo. Ma anche Suysan mi stupisce, dice: "che mi piace come scrive non è una novità.....un blog veramente ben fatto" ed anche lei mi assegna questa targa qui: Ormai con la palletta di pane si possono fare panzerotti per tutti, per quanto è cresciuta. Quando ormai, ebbro di tanta manifestazione di affetto, sento le guance doloranti dal gran sorridere, ecco un'altra soddisfazione ed un altro premio, questo qui:
Premio D eci e lode
Me lo assegna quella simpaticissima pazza di Margy con queste parole: "semplicemente stupendo in tutto ciò che scrive, fantasia e cultura in ogni singolo post", insomma, per lei, il mio blog e da "dieci e lode", anche perchè le regole di questo premio così recitano:
-Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore;
-Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;
-Se non si lascia il collegamento a questo post già inserito nel codice html del premio provvedere a linkare questa pagina;
-Inserire il regolamento;
-Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.
Insomma, tutte queste targhe mi hanno riempito di felicità, sul serio, la palletta di pane della gioia ormai riempie la cucina. Adesso dovrei scegliere altri blogger a cui attribuire queste targhe...guardate qua a destra, c'è il mio blogroll, scegliete 10 blog, in ordine alfabetico dalla A alla Z, oppure al contrario, o sceglieteli a caso, oppure solo 10 blog di ragazze, oppure 10 di ragazzi. Sceglieteli come volete, comunque avrete scelto un blog a cui va, da parte mia, ogniuna di queste targhe; ed anche così facendo vi mancherebbero comunque i blog che sono in attesa di essere linkati, qui, tra i preferiti del mio browser, perchè io questi premi li assegno anche a loro.

25 gennaio 2008

Per chi non lo avesse ancora capito



Perchè comunque è lì che stiamo andando, nonostante tutte le considerazioni possibili.

We only said good-bye with words
I died a hundred times
You go back to her
And I go back to black

24 gennaio 2008

Guardando la tv

Ieri guardavo dei trailer cinematografici in tv, mi piace guarda i trailer cinematografici, a volte li preferisco addirittura ai film stessi. Guardavo i trailer, dicevo, e mi è capitato quello di "scusa ma ti chiamo amore", per quei pochi fortunati che non lo sapessero è il film che Federico Moccia ha tratto dal suo omonimo libro; forse nessun altro aveva il coraggio...vabbè, non è questo il punto; guardavo il trailer e ad un certo punto la voce del trailer legge una scritta sull schermo: "Dall'imperdibile libro di Federico Moccia". Imperdibile?! IMPERDIBILE?! Ok, non giudico i gusti degli altri, se una cosa vi piace per me va bene, se poi è un libro, beh, meglio. Però quell'imperdibile detto così, ecco, mi ha fatto pensare; chi sei tu per dirmi che quel libro è imperdibile? Poi ho capito, intendeva dire che il libro è imperdibile in senso fisico, proprio non si può perdere. Se, per una malaugurata serie di coincidenze uno ne viene in possesso, che ne so, per una follia improvvisa in libreria, e poi "per caso" lo lascia al parco, beh, ci sarà sicuramente qualcuno che dirà: "Scusi, si è scordato il libro", se poi si cerca di scappare te lo tirano proprio dietro. Bon, come dice Milani da Fazio, il pezzo è finito.

22 gennaio 2008

memese

Dice: “vediamoci”, “dove?” chiedo io, dice: “al luna park, alle 20”. Sono le 21, odio i ritardatari, ed odio i luna park. Mi guardo in giro, coppie e gruppi e tizi da soli; i primi mangiano zucchero filato, i secondi sparano alle paperelle i terzi, i terzi mi preoccupano: non fanno niente e guardano in giro, sono loschi. Anche io sono solo e mi guardo in giro, sono losco? Maledetti i ritardatari. Faccio stare zitti i pensieri, cerco qualcosa da fare. Lo zucchero filato mi fa schifo, le giostre da solo sono da maniaci, sparare alle paperelle? Sono contro la violenza, “ma le papere sono di plastica” penso, ed infatti la violenza è contro me stesso. Mi guardo in giro, ancora; un’insegna mi dice: “il tuo mese, la tua personalità”, mi avvicino, anche perché ero accanto all’uscita delle montagne russe, ero stanco di gente che vomita. E’ una specie di distributore automatico, c’è scritto che infilando un euro e spingendo il bottone del proprio mese di nascita esce fuori un biglietto con le caratteristiche della propria personalità. Rido, poi penso “massì, spendiamo ‘sto euro così ho altro di cui incolpare il ritardatario”. Infilo la moneta e spingo “APRILE”, la macchinetta si accende di mille luci, fa una musichetta stonata, vibra un po’ e poi mi sputa fuori un biglietto:
APRIL: Active and dynamic. Decisive and hasty but tends to regret. Attractive and affectionate to oneself. Strong mentality. Loves attention. Diplomatic. Consoling, friendly and solves people’s problems. Brave and fearless. Adventurous. Loving and caring. Suave and generous. Emotional. Aggressive. Hasty. Good memory. Moving. Motivates oneself and others. Sickness usually of the head and chest. Sexy in a way that only their lover can see.
Cazzo è pure in inglese, ma perchè se tutto il baracchino è in italiano? Ora devo pure sforzare il cervello con le traduzioni, altra cosa di cui incolpare il ritardatario.
Attivo e dinamico direi di sì, checchè ne dica l’istruttore di fit-boxe, solo perchè mi sono addormentato sul sacco una volta.
Decisivo e affrettato ma tendente a dispiacersi, non è vero! Sarà capitato una volta, due al massimo, ma da quando ho scoperto il Tantra...
Attraente e affettuoso a se stesso?! Machevvordì? Attraente sì, affettuoso pure ma mica a me stesso.
Mentalità forte ci può stare.
Ama le attenzioni, non di tutti, quell’energumeno, in palestra, preferire guardasse qualcun’altro.
Diplomatico, Beh, sì, a parte quella volta che ho detto “cazzo guardi” ad un cieco, sono sempre diplomatico.
Consolante, amichevole e risolve i problemi degli amici, VERISSIMO! Tranne quelli di soldi…
Coraggioso e senza paura, ma dove? Se non posso guardare un horror da solo che non ci dormo la notte!
Avventuroso, sì, come una Parigi-Dakar!
Amabile e caritatevole, sì, può essere; vuoi vedere che un po’ ci prende ‘sto coso.
Soave e generoso? Ecco, come non detto…
Emotivo, sì, anche troppo.
Aggressivo, anche questo sì.
Affrettato, non vale, questo lo aveva detto pure prima vicino a decisivo.
Buona memoria, sembra il foglietto delle caratteristiche di un portatile…
Patetico?! Ma vaffanculo va!
Motiva se stesso e gli altri, gli altri sì, me stesso no.
Di solito ha male alla testa ed al petto…io una grattata me la faccio, non si sa mai.
Sexy nella maniera che solo chi li ama può vedere?! Mi dà tanto di “Ogni scarrafone è bello a mamma sua”!
Dice: “Hey, sei qui?”, dico: “Guarda che sono qui dalle 20?!”, e lui: “Ma l’appuntamento non era alle 22?”

Questo qui sarebbe un meme, sì è capito vero? E’ il meme del proprio mese di nascita, me lo hanno passato dyotana, suysan, inenarrabile, janas e pOpale. Le caratteristiche del mese di nascita sono prese da qui. Ora io dovrei passare ‘sto meme ad altri 12 ma per questa volta lascio stare.

16 gennaio 2008

Tornando a casa

La mia città sembra quasi bella vista da lontano, quando la strada che ti ci sta portando si alza e lascia spaziare lo sguardo intorno, sgombro da alberi. A sera si vedono in lontananza tante luci gialle; lampioni, finestre illuminate, fari di auto, compongono nel buio la sua forma e poi vedi il campanile ed accanto la torre e ti sembra quasi normale, una semplice rappresentazione dell’umanità. Ma come tale anche lei non è esente da difetti, gli stessi che probabilmente ogni città del mondo porta con sé, ma nelle altre io non ci vivo, io vivo qui. Cammino per queste strade e sento le voci che le riempiono, De Andrè una volta prese in prestito una frase di La Rochefoucauld e cantò che “non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male, qualche assassinio senza pretese lo abbiamo anche noi qui in paese”; siamo provinciali e lo saremo sempre e non sarebbe nemmeno un male se non avessimo però preso i difetti nazionali: quella presunzione di fondo che ci fa credere di essere migliori di quello che ci sta a fianco, quella boria maleducata da cafone che riduce e risolve qualsiasi problema semplicemente aumentando il volume della voce. Nelle mura della mia città c’è anche la storia, quella antica del medioevo, in cui bisognava proteggersi e quella contemporanea di un ottocento fatto di ricchi che avevano tutto e di poveri che non avevano niente; poi ti guardi intorno e ti accorgi, domandandoti di chi siano le cose, che, per quanto i tempi siano cambiati, sembra tutto dannatamente uguale; solo che, nell’ostentazione di chi ha non c’è più nemmeno il barlume di quella benevolenza che, anche se finta, dava un senso a tutto. Così come in chi non ha non c’è più quello sforzo di essere che faceva andare a testa alta ma solo il sacrificio di apparire, per non sentirsi tagliati fuori da un’umanità che brilla. Ripensi a quelle luci che hai visto arrivando, magari respirando dai finestrini aperti un odore di natura che puzza tanto di chimica e ti chiedi che cosa ci sia dietro; magari solo qualcuno che spera in un domani migliore oppure solo uno che ha smesso di sperare e crede di aver trovato, nel suo presente, il motivo del sorriso ebete che ha stampato in faccia. Per un attimo quelle luci che vedi brillare, gialle, di fronte a te, sembrano tante lampare in pesca nel nero del mare di notte; magari sono solo i fari di quello che ti attraverserà l’incrocio a 140 prendendosi la precedenza del più forte e non lasciando quella della strada, quello che ti urla contro se solo fai una rimostranza e che, magari, si ferma per litigare perché tanto non è lui che rischia, per errore, di passare da imbecille. Le luci che vedi in lontananza, tanto suggestive, che magari sarebbe bello immortalare in una foto, ti rendi conto che sono semplicemente le luci perpetue del cimitero in cui da tempo sono sepolte le speranze, i sogni di queste persone che ormai vivono delle prevaricazioni piccole e grandi che subiranno e che faranno. Che sia la fila al supermercato o dal dottore, oppure un permesso che non si può avere ma che un amico provvederà a far avere. Vengono in mente tutte quelle piccole cose che compongono la vita di questa città, di questo piccolo paese che non si discosta molto dall’Italia intera e che ti ha illuso con le sue luci gialle; si ripensa alle immondizie lasciate per strada per economizzare i dieci passi che avrebbero permesso di arrivare al cestino che, insieme ai dieci passi che servono per tornare, illudono di essere meno stanchi e più furbi. Furbi come chi risparmia in sicurezza giocando d’azzardo con la salute degli altri, non rischiando niente e vincendo comunque. Sono i lumini della decenza morta e sepolta quelli che, mentre guidi, vedi in lontananza davanti a te; quella decenza che impedirebbe i gesti di piccola piaggeria strapaesana che fanno tanto nazionale, come evitare una multa ad un qualsiasi rappresentante del potere, economico o politico, tanto da essere mediocri e pidocchiosi anche nell’immoralità. Ripensando a tutto questo davanti a quelle luci, per un attimo rallenti e te le godi ancora un poco, così, belle e lontane, per poi rassegnarsi ad andare avanti, avvicinarsi a quei puntini fino a che non si definiscono per quello che sono: semplici luci che, nello scorrere di giorno e notte, si spegneranno ed accenderanno e speri che non tutti i sogni siano morti ma che magari ci sia ancora qualcuno che ha una speranza, anche che sia solo quella di vedere quelle luci farsi più piccole nello specchietto retrovisore.

15 gennaio 2008

Capitolo 5

La vita è fatta di periodi, possono essere lunghi quanto la vita stessa oppure brevi attimi. In alcuni di quegli attimi ci sembra che non ci siano più le sfumature, ci sembra che tutto cambierà, che dopo non saremo più gli stessi; è come una tempesta: la vediamo arrivare e mentre la vediamo abbattersi sopra di noi ci sembra che dopo, tutto sarà diverso. Vale anche per le cose belle eh; ci capita una fortuna inaspettata e ci sembra che la nostra vita abbia fatto una giravolta. Sembra. La tempesta passa e dopo un po’ sembra tornare alla normalità. Sembra. Perché la vita un movimento lo ha fatto, piccolo, impercettibile, ma lo ha fatto; è come guardare un rampicante, giorno per giorno sembra che sia sempre uguale. Sembra. Basta guardare bene la punta dei suoi rami e ci si accorge come abbia preso una strana curva, ci si accorge di dove ha intenzione di andarsi ad abbracciare. La vita è fatta di momenti così e può essere raccontata in tanti modi. Questo libro racconta in maniera leggera un “momento” della vita di tre ragazze, fa sorridere e mentre sorridi pensi che sembra che tutto sia rimasto uguale. Sembra. Ad osservare bene la vita ha preso una piega particolare.
Ho comprato questo libro direttamente dalle mani dell’autrice, l’ho pagato direttamente a lei; è una cosa che mi è piaciuta tanto, mi ha dato un senso di artigianalità che, credo, ci sia in ogni cosa che uno scrive. E poi, un libro in cui c’è scritto questo:
“Il Culto del Mucchio Selvaggio. Religione nata intorno ai primi anni 80, con l’avvento di MTV e del New Romantic, basata sui seguenti dogmi: L’album di debutto di una band anglosassone con sound e look ostentatamente ispirati agli anni settanta sarà sempre un capolavoro. Il secondo album di una band anglosassone con sound e look ostentatamente ispirati agli anni settanta sarà sempre una cocente delusione. L’elettronica è il Male. Un disco che vende più di 5000 copie è un intollerabile strumento di plagio della massa inerme.”
Può non piacermi?

14 gennaio 2008

Retroscena

La signora è seduta in salotto e lavora a maglia guardando la tv, la porta si apre con uno schianto: è un uomo biondo, impugna una pistola.
- AAAAAAHHH!!! CHI E’ LEI?! COSA VUOLE DA ME?! NON MI FACCIA DEL MALE!
- Signora non urli per favore. Mi chiamo Jack Bauer, sono un agente del CTU di Los Angeles.
L’uomo mostra un distintivo alla signora spaventata.
- Ma cosa vuole da me? Io non ho fatto niente!
- Lo so signora, ho bisogno del suo aiuto.
- E’ inseguito? Ha bisogno di nascondersi?
- No signora, ho bisogno…
- Deve telefonare? Le serve un telefono sicuro?
- No, è che devo…
- Sta per esplodere una bomba?!
- DEVO PISCIARE!!! 24 ore…mi fanno sparare addosso e torturare le persone, mi fanno disinnescare bombe e pilotare aerei, mi mettono in galera e mi rilasciano e non trovano 5 FOTTUTI MINUTI PER FARMI ANDARE IN BAGNO! DOV’E’?!
La signora, ancora più spaventata, si porta il lavoro a maglia alla bocca e con la mano indica la porta in fondo al corridoio. L’uomo biondo corre e si chiude la porta alle spalle; non si sente niente, solo un lungo e profondo “AAAAAAaaahhhh….” di sollievo.

12 gennaio 2008

Pane per il mio ego

Dressel ha scritto: "Te lo hanno già dato? Non me ne frega niente, te ne becchi un altro! Sei "er più"!" e mi ha assegnato questa:
Desaparecida dice: "xchè l'educazione e il rispetto nn sono degli optional in una persona...!E xchè riesce ad aprire le stanze che stanno dietro delle "semplici" parole." e mi dà questa:
e l'Avvocatessa sottolineando che "per campanilismo, per istintiva ed ingiustificata simpatia, per una strana forma di “colleganza”. E poi perché abbiamo sempre un caffè in sospeso." mi regala questa qui:

Lasciatemelo dire: se continua così mi monterò la testa...
Andiamo con ordine però, come ho già detto qui, questa è la targa che si assegna ai blogger che fanno pensare, lo so, è una specie di meme ma a me mi inorgoglisce parecchio, son fatto così.
Le regole sono semplici:
-partecipare solo se si è nominati
-Lasciare un link al post originario (inglese)
-inserire nel post il logo thinking blog arward
-indicare 5 blog che hanno la capacità di farti pensare.
Quindi adesso ne dovrei scegliere 15 a cui assegnare la targa; come ho già detto, io la assegnerei a tutto il mio blogroll ed a tutti i blog che ho tra i preferiti e che non ho avuto ancora modo di aggiungere al blogroll, però il gioco chiede di scegliere ed allora ecco le mie nominations:
Visto che a me piace mangiare le prime cinque targhe le assegno a blog che parlano di cucina:
1) Berso, perchè è un simpatico folle che, sono sicuro, è anche un grande cuoco;
2) Fioridizucca, perchè è pure una conterranea (anche se gira il mondo);
3) Giovannacaramelle, perchè dalla sua piccola isoletta parla di tante cose ma, soprattutto, si diletta ai fornelli;
4) Stelladisale, perchè non so cosa faccia venire più l'acquolina se leggere le ricette o guardare le foto che ne scatta;
5) Briciole, perchè Simona sta in america e col suo blog spiega il nostro cibo agli americani...se non merita una targa per questo?!
Oltre al cibo mi piacciono le foto ed i disegni e per questo le altre cinque targhe vanno a blog che hanno a che fare con foto e disegni:
1) Marcello, perchè è un amico, ha un bel blog e le sue foto finiscono addirittura su wikipedia;
2) Ortica, perchè è stata tra le mie prime conoscenze blogghesche, non scrive tanto ma le sue foto parlano per lei;
3) Fatabugiarda, perchè oltre a delle foto bellissime da quello che scrive esce fuori la sua simpatia;
4) Fabrizio, perchè io quelli che sanno fare certe cose con matite e penne li invidio...e li premio;
5) Laura Braga, perchè anche se non scrive molto spesso i suoi disegni sono sempre un bel vedere.
Gli ultimi cinque blog li scelgo vari e mi duole non avere altre mille targhe da assegnare a tutti gli altri:
1) Johnson, perchè ora, oltre che farmacista, mi deve pure fare da agente;
2) Regina Madry, perchè una nobile che scrive cose nobili in questo paese spesso ignobile non può che vincere un premio...con quei piedi poi;
3) S.B., sul serio vi servono delle spiegazioni sul perchè Simone meriti la targa?
4) Elle, perchè con la sua scrittura rende sensuale pure un navigatore satellitare;
5) nonsolomamma, perchè Elasti è una mamma, ha due hobbit, un lavoro tosto, un blog divertentissimo ed un libro in cantiere, ma soprattutto un Mr Incredibile barese, se non è una supereroina questa?!
Io avrei finito...per ora, altri meme attendono di essere espletati...

09 gennaio 2008

Scrupoli di coscienza

L’altra sera ho ricominciato in palestra dopo due settimane di “battaglie” natalizie. Faccio fit-boxe, che consiste nel prendere a calci e pugni un grosso sacco rosso; di solito è il sacco che esce vincitore. Appena arrivato la porta automatica mi accoglie con un “OOOooooh” di meraviglia e cerca di stritolarmi con un abbraccio che nemmeno il classico emigrato in Argentina da cinquantanni, di carrambana memoria, darebbe. L’istruttore mi guarda e mi fa: “Weilà! Sei vivo?!”; solo dopo la lezione capirò che voleva dire: “Sei ancora vivo? Aspetta la fine della lezione…”. Entro nello spogliatoio e trovo altri “ritornanti” come me che, stremati dal peso dell’acido lattico, mi guardano speranzosi di essere abbattuti; al mio “buonasera” rispondono con mugugni e lamenti di vario tipo. Dopo essermi cambiato ed essermi fasciato mani e polsi come Rocky Balboa incontro i miei compagni di sventura, anche loro allisciati dal cibo natalizio, con lo sguardo da condannati al patibolo rivolto verso la porta della sala dove si terrà la lezione; ci scambiamo solo dei cenni, troppo ipnotizzati dalle urla di dolore di quelli del turno precedente. Iniziamo con il classico riscaldamento con la corda, dopo tre giri completi sento la milza che fa le valigie e se ne va senza nemmeno salutarmi, il fegato ne approfitta subito e si allarga prendendosi lo spazio rimasto vuoto. Dopo il riscaldamento ed un quarto d’ora di calci e pugni respiro come un asmatico in cima all’Everest, emettendo dei suoni da maniaco telefonico. Alla mezz’ora sento tutte le cellule adipose del mio corpo che ridono di me ed io gli do pure ragione. Alla fine della lezione siamo tutti affogati nell’acido lattico ed abbiamo i muscoli che cercano di scappare dal corpo e quando l’istruttore ci chiede come va, un rantolo comune gli fa sapere che siamo tutti vivi, ancora. E stasera si ricomincia.

04 gennaio 2008

To take advantage of

A giugno sono stato alla celebrazione del matrimonio di una coppia di amici, bella cerimonia, bella la coppia, bella la chiesa. Al momento della predica, in mezzo al tripudio di felicità e bellezza, l'officiante ha tirato in mezzo la polemica che, in quel periodo, colpiva la Chiesa: il video sulla pedofilia dei preti che Santoro voleva mandare in onda; invitava a sostenere la Chiesa ed a non fermarsi solo a questi fatti.

Ieri sono andato alla celebrazione di un'altra coppia di amici, bella cerimonia, bella la coppia, stessa chiesa. Il prete che officiava era un giovane parroco del mio stesso paese; durante la predica, nel mezzo del solito tripudio di felicità e bellezza, ha citato il "bellissimo" (le virgolette sono d'obbligo) messaggio del papa (per intenderci quello nel quale diceva che è pericoloso chiunque non sostenga l'importanza della famiglia tradizionale) ed ha affermato che i politici dovrebbero sostenere molto di più la famiglia (ancora di più? Ma se alcuni ne hanno addirittura più di una, da quanto gli piace la famiglia...) facendo politiche a favore della stessa, facendo leggi a favore della stessa, dando un sostegno economico a favore della stessa.

Io sono sempre stato e sempre sarò un sostenitore della filosofia "libera Chiesa in libero Stato", e penso che tutti debbano avere la possibilità di esporre il proprio punto di vista sulle questioni che più gli premono, naturalmente rispettando i canoni della decenza almeno. Penso anche che questi parroci fossero "in casa loro" e che quindi non gli si possa muovere una polemica, però...perchè c'è sempre un però....non trovo molto giusto questo approfittarsi del matrimonio di queste due coppie per combattere le proprie battaglie.

02 gennaio 2008

Ci sono riuscito!!!

Ebbene sì, Signore e Signori, ci sono riuscito! Alla vostra destra potrete trovare, finalmente, dopo il blogroll e l'elenco degli ultimi post, LA TABELLA CON LE ETICHETTE!!! E sono pure cliccabili!!! Aahhh...la tecnologia! Ed ho pure fatto tutto da solo, so' soddisfazioni eh!!! Non contento ho anche dato una aggiustatina al profilo, adesso ci potete trovare la mia mail ed il mio contatto msn. Quindi, per quest'anno posso dire di aver fatto abbastanza, i prossimi cambiamenti nel 2009! :P

01 gennaio 2008

Con il buon pensiero

Questa mattina mi ero svegliato (tardi) con il buon proposito, per il 2008, di dare una aggiustatina al mio blog. Massì, mi sono detto, in fondo è un po' triste, non ci sta una foto (tranne l'occhio indagatore); un widget fico che ti dice il tuo nome segreto in sanscrito oppure che ti dice che ore sono su Alpha Centauri (chi non desidera sapere che ore sono su Alpha Centauri?); mai una polemica con tanto di stramaledizioni; un Tumblr che, come il singhiozzo, mi dice quando vengo nominato; una campanella che suona il requiem ad ogni posizione persa su BlogBabel o, magari, un baol animato che accoglie i lettori danzando per lo schermo...insomma, mi sono detto, ci stanno solo le tue parole, ti vengono a cercare con delle chiavi di ricerca tristissime del tipo: "come si diventa commercialista" (ma chi te lo fa fare figlio mio....) mentre da altre parti ci sono figate del tipo: "ho un criceto vivo nello sfintere come faccio a nutrirlo?", quando mai potrai scalare le classifiche?! Ed allora mi ero deciso almeno ad aggiornare il modello, visto che blogger me lo sta chiedendo da una vita. Vado tra le impostazioni, "aggiorna modello"...ne scelgo uno nuovo? Naaaaa.....i miei lettori sono abitudinari, se poi gli prende un colpo a vedere cambiato tutto? Ok, stesso modello, aggiornato però, così non dovrò più mettere mano all'html. Una volta fatto 'sto benedetto aggiornamento mi guardo le nuove impostazioni: wow, si può spostare ed aggiungere di tutto, bello, vediamo come viene...ma....ma....MA....IL BLOGROLL E' AGGIORNATO A SEI MESI FA!!! Cheppalle!!! Vabbè, per fortuna il vecchio modello è salvo, mi dico, ora mi copio tutta la porzione di codice e la aggiungo al nuovo...ma nell'html del nuovo modello non c'era traccia di blogroll, potevo solo aggiungere quelli che mancavano uno per uno, a mano....Eccheppalle2!!! Facciamo pure 'sta cosa (Tzè, cosa non si fa per la fama....); una volta finito cerco di cliccare su "salva modifiche" ma, niente, mi dava errore, non me lo salvava; stavo per abbandonare sconsolato quando leggo "ripristina vecchio modello", il caro, meraviglioso, vecchio modello...ci ho cliccato sopra senza pensarci troppo e riecco qui tutti i miei amatissimi link! Però, una cosa la dovevo innovare, cacchio, mica potevo abbandonare così il mio buon proposito: le etichette, penso, posso aggiungere le etichette. Apro la pagina di gestione dei post...104!!! Azz....ne ho scritte di stro...upidate. Vabbè, mi sono fatto coraggio, ed ecco qui la novità del 2008: le etichette!!! Wow, mirabolanti effetti speciali sul mio blog, per tutti voi...ora però...ecco....vi chiedo una cosa, soprattutto a gli esperti: come si mette, qui a destra, un elenco di tutte le etichette, così da poterle avere sempre a portata di mano? Lo chiedo per voi eh...lo so che c'è qualcuno tra voi che puoi aiutarmi, grazie.

Ah, quasi mi scordavo:

BUON


2008


A TUTTI!!!

26 dicembre 2007

Incontri di Natale....

Giulio: Ciao Mario.
Mario: Buon Natale Giulio!
G.: Guarda che sono ateo, se non credo in Dio perché dovrei festeggiarne la nascita?
M.: Vabbè, dai, lo facevo per affetto. Ma almeno i regali li avrai fatti?
G.: Regali? Sei impazzito per caso?! Questa folle corsa verso il consumismo più sfrenato ci distruggerà; ha stravolto il significato religioso del Natale.
M.: Ma non eri ateo?
G.: Sì.
M.: Ed allora cosa te ne frega del significato religioso del Natale scusa?
G.: Che c’entra? Io lo faccio per contrastare il consumismo.
M.: Sì, forse si esagera, però è bello fare regali a chi si vuol bene.
G.: Ma se io voglio bene a qualcuno posso fargli un regalo quando voglio, perché devo aspettare Natale?
M.: Vero, ma se approfitto della scusa del Natale mica commetto un reato. Guarda che bel cappotto grigio mi ha regalato Anna.
G.: Troppo classico, ormai sembra che si sia imposta la divisa del giovane rampante: abito, cappotto, scarpe…
M.: Sì, ma a me piace, è bello, è di marca.
G.: Ecco, vedi?! Sei anche tu vittima del fashion, ormai sei uguale agli altri, imiti uno stile, vai dietro alle firme, sei indistinguibile; io invece metto in risalto la mia unicità.
M.: Beh, questo è vero, ti si vede da un chilometro…
G.: Giusto!
M.: Con le tue belle Nike ai piedi, i Levi’s rossi, la felpa verde dell’Adidas…tutto equo e solidale giusto?
Driiiiiin Driiiiiiiin
G.: Scusa, mi squilla il cellulare…Ciao! Sì, ok, ci vediamo stasera alla “Taverna dei sorci incazzati” per il concerto di proto-punk noise.
M.: Vai ad un concerto?
G.: Sì, stasera suonano le “lucertole squartate al sole”
M.: E chi sono?
G.: Come chi sono? Sono il gruppo del momento! Suonano con degli attrezzi da cantiere amplificati.
M.: Che suoni morbidi che devono essere…
G.: Ma il massimo sono i testi. Il loro pezzo più famoso: “sodomizzati dal mondo”, dicono: “finiremo tutti sodomizzati dal mondo perché la società è marcia dal profondo”
M.: Pura poesia…So che stasera c’è anche il concerto di Riccardo Acciaio…
G.: Nooooo….ma quello fa schifo!
M.: Pare, dico, PA-RE, che nel mondo ci siano persone che non abbiano i tuoi stessi gusti; lo so, è una notizia che ha dell’inverosimile ma te la riporto esattamente come l’ho sentita.
G.: Ma è gente che non capisce niente.
M.: Non ci sono dubbi.
G.: Fai l’ironico?
M.: Chi? Io?! Noooooo, ma che vai a pensare? Sai che sono d’accordo con te: sono una specie di trogloditi se non hanno i tuoi stessi gusti. Guarda, secondo me sono l’anello mancante tra l’uomo e la scimmia.
G.: Ma è così scusa, il concerto di Riccardo Acciaio?! Come si fa a dire che ‘sta cosa è bella?
M.: Beh, lo dicono in molti alla tua ragazza parlando di te, eppure…
G.: Vabbè, che c’entra il sentimento? Qui si parla di arte!
M.: Davvero? Le “lucertole squartate al sole”? Non me ne ero accorto; però, ora che ci penso, ho letto stamattina che gli esporranno al Louvre…Guardavo il tuo cellulare, bello!
G.: Ultima generazione, UMTS con fotocamera da 8 megapixel, registratore vocale, navigatore satellitare, termometro, altimetro ed oroscopo cinese.
M.: Lo hai comprato per l’oroscopo cinese immagino…
G.: Scemo, l’ho fatto così in un unico strumento ho la possibilità di prendere i miei appunti foto-vocali.
M.: Per combattere il consumismo…ha anche gli auricolari vedo.
G.: No, quelle sono le cuffie del lettore di mp3; lo uso per non sentire i rumori del mondo.
M.: Fa vedere….bello, mi piace di questo colore, da dove lo hai preso?
G.: Un culo pazzesco, ho scovato un sito giapponese, che si appoggia su un server russo, che ne vendeva degli stock destinati alla Finlandia. L’ho comprato, poi ho contattato un hacker svizzero che mi ha venduto per pochi euro un suo programmino che mi ha installato il supporto per la lingua italiana. Tutto mi è venuto 210 euro.
M.: Ma se al negozio, lo stesso, già in italiano, con la garanzia italiana, costa 190?!
G.: Ma vuoi mettere scusa? Me lo sono configurato tutto io e, cosa principale, non mi sono mosso dalla mia stanza.
M.: Giulio?! Il negozio è sotto casa tua! Tu sei strano forte…Cosa fai per il San Silvestro? Festa in piazza?
G.: Con tutta quella gente? Naaaaaaa….
M.: E perché? E’ divertente.
G.: Non mi piacciono i fenomeni di massa.
M.: Non ho capito.
G.: I fenomeni di massa, quelle cose che le persone fanno perché lo fanno in molti.
M.: Sì?
G.: Non mi piacciono.
M.: Sulla terra ci sono all’incirca 6 miliardi di persone che praticano sesso da soli o in compagnia…
G.: Ed allora?
M.: Più “fenomeno di massa” di quello…Insomma, cosa farai la notte del 31?
G.: Chatterò con un mio contatto polinesiano e mi farò mostrare via webcam la prima alba del nuovo anno!
M.: Giulio?
G.: Sì?
M.: Mavaffanculo!


Lo so, fa tanto "voce del pianeta che muore" di Crozza Italia, ma vi assicuro che ce l'ho scritto dall'anno scorso, solo che non avevo fatto in tempo a postarlo.

24 dicembre 2007

L’arte del dubbio

“L’arte del dubbio”
Gianrico Carofiglio
Ed. Sellerio

Il controesame, in un processo, è l’interrogatorio che, l’avvocato difensore o il Pubblico Ministero, possono svolgere nei confronti del teste dell’altra parte dopo l’esame diretto fatto dalla stessa. Chiunque abbia visto o letto un legal-thriller sa cos’è e quanto sia avvincente, di solito è la parte più importante del film o del libro; ancora adesso, dopo averlo visto migliaia di volte, alla fine del controesame fatto dal Tom Cruise a Jack Nicholson in “Codice d’onore” esulto più che per un gol della nazionale in una finale mondiale. Questo libro tratta del controesame, ma cos’è esattamente? Qualche tempo fa, parlando del libro del mio amico Rocco, ho detto che scrivere un romanzo giallo è come giocare a Tetris, un controesame invece segue le regole strategiche di una partita a scacchi. Ecco, questo libro è un manuale che insegna a giocare a scacchi con le parole; perché non è un romanzo ma un vero e proprio testo giuridico su questa importate fase del dibattimento. Naturalmente è stato “depurato” da molti dei termini conoscibili solo dagli addetti ai lavori e ne è rimasto il succo: un interessante manuale di strategia che con la proposizione di controesami svoltisi realmente spiega come gli stessi vengono formati e soprattutto perché siano così avvincenti.

Approfitto di questo post per fare a tutti quanti i miei più cari auguri di BUON NATALE...ci risentiamo presto!

19 dicembre 2007

Mi hanno passato un altro meme...

Mi hanno passato un altro meme, questa volta però non mi invento niente di particolare per svolgerlo, oddìo, ci ho pensato per un po', ma poi mi sono detto che questo va svolto seriamente. Anche perchè non è propriamente un meme, io lo vedo come un premio perchè la gentilissima SUYSAN mi ha dato la targa del THINKING BLOGGER AWARD, per la precisione, questa qui:



Io la metterei fissa nel blog da quanto sono contento ed orgoglioso (se solo lo sapessi fare), lo so, magari è una piccola cosa e, bene o male, tutti quanti l'hanno ricevuta, però a me ha fatto un enorme piacere perchè, per quanto il blog sia un passatempo, cerco di farlo nel modo più interessante e divertente possibile e sapere che, pur essendo io una specie di guitto (nel senso buono), riesco a far pensare chi mi legge beh, mamma mia quanto mi rende contento!

Adesso devo dare a mia volta questa targa ad altri 5 blogger che mi fanno pensare, è difficile, io la darei a tutti i blog che seguo perchè ognuno a modo suo mi fa pensare ma visto che una scelta va fatta, a malincuore, ne scelgo 5, ben sapendo che ne elimino centinaia tutti interessantissimi.
Allora, il primo blog a cui do la targa è quello di Panzallaria perchè i suoi racconti di vita con la frollina sono teneri, divertenti e, quando c'è di mezzo la suocera, anche avvincenti!
Poi al blog Magari sul tardi perchè è così stupendamente politicamente scorretto.
La terza targa va a Mitì perchè ogni volta che vado sul suo blog torno sapendo qualcosa in più.
La quarta targa va al miniblog di Ramskilo et Marco, perchè con mini post dicono un sacco di cose.
L'ultima, la quinta, la spedisco a moltissimi chilometri da qui, la mando in Texas, da nonsisamai, perchè il suo sguardo su un mondo così diverso dal nostro mi ha fatto capire tante cose.
Ecco, io i cinque nomi li ho fatti, però in realtà la targa la mando a tutti i blog che leggo.

Faccio un piccolo aggiornamento: sul blog di Pideye è cominciata la mia semifinale per il rompicapo letterario; andate su questo post qui, se vi piace il mio racconto votatelo...grazie :)

14 dicembre 2007

Oggi saldi: 2 meme al prezzo di 1!

Giraffa e Margy mi ha lanciato il meme delle 5 foto e Kabalino quello del Dire, Fare...ecc. ecc. ma quanti meme ho da fare? Sto perdendo il conto, per recuperare terreno questi due li faccio insieme.

1) I miei migliori amici, all'epoca della foto eravamo giovani e scemi, che DIRE? Le cose sono cambiate: ora non siamo più giovani.


2) Non c'è niente da FARE, se decido di sembrare quello che non sono, ci riesco sempre benissimo.


3) BACIARE...che bello baciare, ogni volta che lo faccio, naufrago nel mio oceano personale

4) Al maestro dissi: "Vorrei avere la sua penna"...mi sa che mi prese un po' troppo alla LETTERA.

5) TESTAMENTO....Quando sento parlare di testamento, a me viene subito in mente quello di Tito.

(questa foto è presa dal sito fontesarda)

10 dicembre 2007

Lezioni di jedi

Poco tempo fa, in una blogosfera vicina vicina, due giovani blogger, Baol e Kabalino, decisero di scrivere un post a quatto mani…forte era la forza in loro…

Per le strade della caotica città-pianeta Coruscant due giovani discutono tra loro...


Baol: No! Dai, le crocs col pelo no, non ti si può guardare!
Kabalino: Eh, ma queste son col pelo di Ewok! Mica quella robaccia che contrabbandano dalle periferie dell’impero...
B.: Ma...ma...io avevo pensato a dei calzari da centurione…
K.: I calzari da centurione te li metti te, che poi ci vai a fare lo splendido il sabato pomeriggio... Io, nei miei piedi, ci tengo queste meraviglie...
B.: Guarda che ho rimorchiato certe ancelle di principesse con quei calzari che te nemmeno te lo immagini. E comunque le crocs non sono jedi!
K.: Ma sono calde...e poi, dove sta scritto che quella roba lì che porti ai piedi è jedi?
B.: A pagina 18 del manuale del perfetto jedi.
K.: Seee...il manuale del perfetto jedi...perchè te leggi quella roba? Ma te lo sai quanto vive uno jedi? E li hai mai visti dei geloni di mille anni? E poi le mie crocs sono di una comodità che non te la immagini neanche...
B.: Le scarpe di uno jedi devono essere pratiche per l’agilità! Con le crocs si corre una meraviglia, vero?
K.: Eh...lo so, però queste, sotto, c’han la gommina che fa presa. Ti risulta che il grande Yoda se ne vada in giro con calzari da centurione?
B.: Se è per questo non l’ho mai visto nemmeno con le crocs...il grande Yoda va in giro scalzo!
K.: E infatti quell’esserino verde lì c’ha una raucedine che fa provincia...ma hai sentito come parla? No, dimmi te?
B.: Sei scemo o cosa? Ti sei per caso accorto che il grande Yoda proviene da un altro sistema planetario?!
K.: Embè? Hai mai sentito parlare della Galassia di Raucedine?
B.: Ma quale Galassia di Raucedine...guarda che il corso di Universografia lo abbiamo seguito insieme e lo so che non sei una cima, dì la verità, su Yoda ti eri sbagliato...
K.: E’ che c’ha un aspetto quel Yoda...mi ricorda una mia amica...
B.: Wow, doveva essere un figone…
K.: Guarda Baol! C’è Chewbecca!!! Madonna...che gran pezzo d’animale...
B.: E’ un Wookiee, non un’animale...bestia che non sei altro...
K.: Se, seee...ci siam capiti...
...
B.: Piacere di conoscerla...è un onore...guardi, ho il suo pupazzetto nel portachiavi...
K.: (Ma come stai messo...il pupazzetto...io almeno ce l’ho del Gattobus...) Sì, sì...piacere anch’io...
Ciube: Aaaaaaawwwwwwhhhh awweeeeeeaaaaaagggh awwwwwwwww
B.: Ehm…no no , signor Chewbecca, le scarpe del mio amico son di sintetico, non è pelo di Wookiee…
Ciube: Weeeeeewwwwwwwwaaaaaaaaa ahhhaaaaaawwwooooou
B.: Sì lo so signor Chewbecca, ci strapperebbe le braccia se fossero di Wookiee...a...arrivederci...
K.: ...(oh santiddio...eccheccosai in bocca...)...ci si becca in giro...
Ciube: Aaaawwwweeeeeaaaahhhhh
...
K.: Ma hai sentito che versi che fa? E te li capisci? Fa paura!
B.: Non son versi, è la sua lingua...Chewbecca parla shyriiwook...
K.: Ah...
B.: L’ho studiata alle medie; eravamo 5 sezioni, quattro d’inglese e una di shyriiwook...e io son finito in quella di shyriiwook...
K.: ...tutte le fortune...
B.: Vabbè, Ma mi hai fatto fare na figura, te e quelle scarpe lì! Lo sai come ci poteva combinare quello?! Comunque domani è il nostro primo giorno al Master per jedi e non mi va di presentarmi lì con le crocs col pelo.
K.: Ed a me non va di andarci con i piedi viola dal freddo; s’ha da trovare una soluzione...guarda un pò se quel tuo manualetto dice qualcosa...
B.: Mah...mmhhh...vediamo... per essere uno jedi alla moda bisogna indossare stivaletti rossi ed una cappa nera.
K.: Una cappa nera? Ma, scusa, chi è l’autore del manuale?
B.: Il maestro Qui-Gon Jinn.
K.: E chi è?
B.: Ma come chi è? Voglio ricordarti che sarà lui a tenerci le lezioni di equilibrio jedi.
K.: Eh, ma io ho visto solo i primi tre episodi di Guerre stellari...che va beh...in realtà sono il 4,5,6...però ci siam capiti...
B.: Lasciamo perdere...Che ne dici della classica tuta beige con gli stivali marroni?
K.: Alla Obi-Wan? Mi piace! Ok, aggiudicato. Ma Obi-Wan è tra i docenti?
B.: Sì, al terzo anno, insegna battaglia jedi nella lava.
K.: Io di battaglie, finora, ho visto solo quella delle donne nel fango... A proposito, che lezione abbiamo domani?
B.: Controllo sul programma ma dovrebbe essere “Primi approcci con la forza”…sì, infatti.
K.: Ma in cosa consiste? Lo dice? Che io non so mica se son subito pratico con la forza eh.
B.: Mah, guarda, qui dice che è un semplice approccio alla tecnologia laser.
K.: Una volta a uno che conosceva mia cugino gli dovevano raddrizzare l’occhio col laser e gli han bruciato la pupilla, per dire...
B.: Sì, va beh...ma noi siam jedi...
K.: Sarem jedi...ma io, per non saper né leggere né scrivere, vengo con gli occhiali da saldatore...Baol?
B.: Ehi! Che c’è ancora?
K.: No, niente...è che...ogni tanto sento come un fremito nella forza...
B.: ...
K.: ...lascia perdere...
B.: Meglio va. Dai, andiamo che s’è fatto pure tardi...mannaggia a te e il fremito!
...


E’ che io e Kabalino ogni tanto ci si diverte così...come fanno i bambini. Che a stare sempre nelle proprie corde ci si impicca e allora, noi, si fa queste cose qui proprio per non rimanere impiccati, che quella fine lì a me e Kabalino ci fa paura...

Solo un'ultima cosa, questo è il mio centesimo post...

08 dicembre 2007

Questione d'alfabeto

L'ennesima attricetta entrò, con un vestito rosso che non lasciava spazio all'immaginazione, non lasciava spazio nemmeno al suo corpo che, infatti, era più fuori che dentro. Come al solito i giornalisti, anche un po' annoiati, le si ammassarono intorno; aveva da poco fatto un film di Natale, non si sa con quale talento...o, meglio, qualche produttore sicuramente lo conosce questo talento. L'attricetta si trovò davanti una ventina di microfoni di tutte le misure, le sue labbra si schiusero in automatico, quasi a rispondere ad un riflesso condizionato; prima di tutti gli altri, il giornalista più scafato le chiese: "Dopo il successo del film cosa crede di essere, lei, per i suoi fan?", l'attricetta sorrise: "Una icona", "Ragazzi, chi è che si è preso tutte le effe?"

05 dicembre 2007

La saggezza dei padri

A settembre ho fatto un meme (ma guarda...), penso lo abbiate anche letto quel post, nel caso, è questo qui; al punto sette di quel lunghissimo post racconto, a modo mio, la mia prima e unica sbronza (sì era capito? Spero di sì). Quella notte lì, per quanto stavo male, mi riaccompagnarono in due a casa, portandomi appeso tra di loro, visto che non mi reggevo nemmeno in piedi (avevo vomitato pure l'anima). Già mi immaginavo il cazziatone che mi avrebbero fatto i miei ma, in quel momento, non me ne importava molto, volevo solo stare un po' meglio. Naturalmente due persone che trasportano un ubriaco non riescono ad essere molto silenziose, ed infatti i miei si svegliarono (e si svegliarono pure gli ospiti che avevamo in casa); mi portarono direttamente in bagno, anche perchè, nonostante tutto, il mio stomaco aveva ancora voglia di buttare roba fuori. Ero lì, affacciato alla tazza del cesso come ad un balcone quando entrarono i miei, mia madre lievemente preoccupata che mi chiedeva se mi avessero fatto bere o se avessi fatto tutto da solo (la risposta era la seconda e, a quanto pare, la confortò; non so, forse si diceva "coglione sì, ma con le palle!"). Mio padre invece mi guardò e scoppiò a ridere! Ma di gusto eh, mica roba piccola, proprio risate forti, al che, in un attimo di lucidità ritornante dovuta all'abbassamento del tasso alcolico chiesi: "Ma non sei incazzato?" (Scemo eh? Me la cercavo...) e lui mi rispose: "E perchè? Na vold s'mbik Ce'r, c s'mbik a seconda vold je k'ghjoun" (ok, ve lo traduco, però con le mie lezioni avreste dovuto capire qualcosa! La frase era "E perchè? Una volta si impicca Cesare, se si impicca la seconda volta è un coglione!"); insomma, voleva dire che nella vita capita di sbagliare, l'importante è imparare da quegli errori. Beh, capii tanto da quell'episodio, e, che ci crediate o no, mi è servito, infatti non mi sono più ubriacato. Ma perchè racconto questa cosa? Perchè mi accorgo che il ripetere gli stessi errori è una cosa che capita sempre più spesso, la nostra memoria diventa sempre più corta e più forte gridiamo e sbraitiamo contro gli altri e contro noi stessi che non faremo mai più quel errore, tanto più alta è la probabilità che ci ricadremo; in fondo è proprio dell'essere umano dirsi: "Dai, non può essere che vada di nuovo così", forse per una fiducia insita oppure, più facilmente, perchè ci piacerebbe di più che le cose andassero in un modo invece che in un altro. Con questo non voglio dire che io non ripeto i miei errori, anzi, a parte in quel caso lì, è facile che succeda il contrario, che insista su sbagli già fatti, che li ripeta, che li migliori addirittura, se possibile; però da quelli più marchiani ho imparato sul serio.

02 dicembre 2007

Le fate mentono?

L’uomo è seduto al piano, le sue mani si muovono veloci sui tasti in un vorticoso inseguirsi di scale; lo sguardo è fisso fuori dalla finestra, “Chi hai scelto per il servizio fotografico questa volta?”, “Guarda, vedrai che sarai contento, è una giovane fotografa emergente”. A parlare è un uomo in abito blu, molto elegante e professionale. L’uomo continua imperterrito a fissare fuori dalle grosse vetrate della stanza, se non fosse per il frenetico muoversi delle mani sembrerebbe immobile, “E come si chiama?”, “Fay Lying”. La musica si calma un attimo, improvvisa una specie di marcetta sghemba fatta di un’alternanza di suoni acuti e gravi, “Quando dovremmo iniziare?”, “Ora”, la voce arriva dalla porta, l’uomo al piano smette di suonare, si gira alla sua sinistra e la vede, incorniciata dalla porta, la silhouette lievemente in controluce fa risaltare i capelli che le cadono sulle spalle ed il lungo collo, è snella e vestita in modo pratico, una maglietta color ruggine ed un pantalone di tweed marrone. In mano ha già la macchina fotografica, pronta per il suo compito. L’uomo al piano, quasi istintivamente, inizia, con l’indice ed il medio della mano destra, ad alternare lievemente due note, sembra una pioggia estiva e, senza rendersene conto, sorride. L’uomo in blu si avvicina alla fotografa, “Salve, sono M., l’agente del signor A., ci siamo parlati per telefono”, “Salve, piacere di conoscervi”, “Da dove preferisce iniziare?”, “Come le ho già spiegato per telefono, non sarà una cosa lunga, non voglio set e pose, mi lasci con il signor A. ed avrà le sue foto”, “Certo, naturalmente se A. e d’accordo” e mentre lo dice si volta verso l’uomo al piano che, con un’alzata di spalle, annuisce. Lei ha già scattato, veloce, un paio di foto di lui al piano con la faccia impassibile e le mani pronte. Lui la guarda avvicinarsi, si ridefiniscono i dettagli dopo il controluce della porta, ha gli occhi luminosi e veloci, pronti a cogliere particolari da fotografare ed un sorriso sornione, quasi da gatta. “Adesso, per piacere, non mi dica cazzate del tipo: farò uscire la sua vera anima dalle foto”, lei continuava a scattare foto, “Ho ascoltato la sua musica” è la sua risposta, “E beh?”, lui non capisce, “Non ho bisogno di far uscire la sua anima, lei la tira già fuori quando suona; io devo solo fare delle foto, spero belle” e sorride ed anche lui, nuovamente, senza accorgersene, sorride. Lei si avvicina, “Può suonare qualcosa, per favore?”; il suo profumo lo colpisce e, come tutti i profumi, gli scatena un ricordo: una passeggiata in riva al mare di tanti anni prima e le sue mani partono, quasi autonome; suonano una musica lenta che parla di onde. Lei è vicina, molto; scatta una foto, di lato, delle sue mani mentre suonano, usa un’apertura alta così avrà solo i tasti più vicini a fuoco con gli altri che, allontanandosi sfumano quasi in una nebbia. E’ leggera, non si sente andare in giro per la stanza e lui, pure, si sente leggero, a suo agio. Lei adesso è di fronte alla grande vetrata e guarda fuori, la luce le disegna un’ombra sul viso; lui continua a suonare e sorride e pensa che è bella. “Abbiamo finito”, la voce di lei interrompe i suoi pensieri e la musica, è sorpreso, “Di già?”, un velo di tristezza accompagna le parole, “Sì, avevo detto che non sarebbe stata una cosa lunga. Appena sono pronte le foto scegliamo le migliori”, detto questo si avvicina alla porta e mentre esce si volta sorridendo e dice: “Spero di rivederla per un altro servizio fotografico”. Anche lui sorride ed annuendo con la testa capisce che lei gli ha mentito: la sua anima l’ha davvero tirata fuori ed ora ne sta portando via un pezzo.

Qualche tempo fa, tra i commenti a questo post qui, fatabugiarda mi chiese se ero capace di scrivere una storia in cui lei è, sue testuali parole, "secca e fica", beh, il risultato è questo qui.