L’altalena ondeggia appena, mossa dalla brezza marina che, in alcuni momenti si illude di essere vento e , come con un colpo di reni, dà una sferzata alla sabbia, cancella e ricompone la serie di impronte che, in coppie, partono ed arrivano a quelle giostre, giusto poco prima del muretto che divide la spiaggia dalla strada. Tutto intorno c’è quella luce opaca delle albe nuvolose ed il mare, da essere solo un’ipotesi nel nero della notte, comincia ad assumere il colore del piombo. Con la luce tutto acquista maggior dettaglio: le cabine con la vernice consumata dalla salsedine, il campo da beach volley con la rete tesa come una corda di violino, la scarpa con il tacco rotto, giusto al limite della passerella di legno. La brezza della notte ha trovato coraggio e si improvvisa vento a tutti gli effetti; fa mulinare quella che sembra una vela, giusto dietro la prima cabina alle spalle dell’altalena, quella davanti al muro delle docce esterne. La vela è, in realtà, una gonna lunga, ampia, che ad ogni folata di vento scopre due gambe livide, un piede senza scarpa. Il viso è semicoperto da lunghi capelli biondo cenere, con un accenno di ricrescita più scuro; si intravedono lineamenti netti, affilati, di chi ha subito molta vita, occhi sbarrati dalla consapevolezza del terrore, segni viola sul collo, come un collier di rabbia. La troverà uno dei bagnini del bagno 49 quando, tra poco meno di un’ora, arriverà a sistemare le sdraio.
11 luglio 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
20 commenti:
ci toccherà mica chiamare di nuovo Mario?
La cosa brutta è che queste cose succedono davvero; in questo caso è la realtà che ispira la fantasia e che guida la penna, non il contrario.
@ amanda: No, non credo...vedremo :)
@ stefania: Hai perfettamente ragione :(
Un delitto estivo! :)
Moz-
Un delitto estivo! :)
Moz-
promette bene, mi piace
..adoro le cabine colorate dei bagni adriatici (però, or che ci penso..anche a Viareggio mi sembra ci siano i "bagni"... )
e a proposito, mai che si trovi un uomo, magari con pochi capelli, ucciso "per troppo amore" davanti al bagno 49 o in qualsiasi altra parte
Uno scritto avvincente , molto bello e pieno di suspense..peccato fermarlo così, avrei voluto leggerti ancora...
Aspetto fiduciosa....
Un abbraccio serale!
@ MikiMoz: Ma nel racconto non è ancora estate :)
@ Francesco: Me ne compiaccio :)
@ franco battaglia: Ho frequentato, per anni, il lato adriatico, ho in memoria quelle (e comunque è ambientato da quel lato, il racconto) :D
@ amanda: Mi stai forse sfidando?
@ Nella Crosiglia: Troppo buona amica mia, cercherò di continuarlo, allora :-)
un rapporto amoroso andato a male
Non c'è niente da fare: scrivi un gran bene. Punto.
E mi piace pensare che questo possa essere l'inizio di un romanzo noir, perchè di cronaca di femminicidi ne abbiamo già sin troppa.
Ci sarà un seguito, vero? :)
non è una sfida è la constatazione di una amara verità un giorno su due una donna viene uccisa il più delle volte da qualcuno che sostiene di amarla
tristemente reale.
un saluto
@ nonno enio: Ma sai che ancora non so se sarà quella la motivazione?
@ Viviana B.: De Andrè partì da un fatto di cronaca, l'omicidio di una prostituta, e ne fece la "canzone di Marinella". Io non sono partito da un fatto di cronaca anche se lo so bene che ce ne sono tanti. Ho solo immaginato una situazione, partendo addirittura da un aneddoto del tutto diverso :-)
@ la Cri: Ho scritto già qualcosa, adesso vedrò...
@ amanda: Intendevo che mi "sfidavi" a scrivere di un uomo morto per amore. So bene che ci sono troppi, troppi, troppi casi del genere ed è una cosa che mi fa star male anche più di quanto tu possa immaginare. Va detto però che, alcune volte, ci sono donne che insistono nello stare accanto a dei mostri.
@ Ernest: Eppure, come ho scritto a Viviana B., il mio scritto nasce da un aneddoto del tutto diverso.
Bellissima la costruzione lenta e delicata del personaggio. Bravo!
d
@ Daniel: Grazie, cerco sempre di fare il meglio che posso :)
Bello, al di là di ogni moralismo ipocrita. Bello, e compiuto in se stesso.
@ Pierluigi: Grazie! Non indugio spesso nei moralismi essendo, io, spesso e volentieri, un IMmoralista.
Posta un commento