Io ancora non ci credo che sono passati diciassette anni; diciassette anni in cui non ci sei, andato via in una mattina fredda di gennaio. Ancora non ci credo che tutta questa acqua sia passata sotto i ponti perché tutto è più vivo che mai, forse è questo il potere dei grandi, aver lasciato qualcosa che li farà ricordare per sempre. Però a me ci sono i giorni in cui non basta sai? Soprattutto oggi, a diciassette anni di distanza, mi chiedo quanta altra poesia avresti potuto regalarci e mi chiedo anche se ce la saremmo meritata, quella poesia o se, come quasi tutte le cose belle che ultimamente ci vengono donate, non ce ne saremmo accorti. E poi penso pure che io sì, io me le meritavo le tue parole e la tua musica, anche solo per imparare la vita come ho sempre fatto con le tue canzoni. Per questo mi fa male pensare che non ci sei più, perché mi sono accorto che ho ancora molto da imparare, che ogni tanto mi scordo la tolleranza che hai contribuito a farmi imparare. Diciassette anni sono tanti, troppi, e saranno sempre di più perché ci sono vuoti che è giusto che non si colmino dall'esterno ma che sia io, quando ci riesco, a reimparare dalle tue parole.
Ciao Fabrizio
11 gennaio 2016
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