La chiesa è piena in ogni ordine di posti, anche quelli in piedi, sono appoggiato al muro, praticamente all'ingresso, e guardo i fiori di gesso sul soffitto della cupola. Non mi piacciono i funerali, ma ci sono persone per cui è giusto esserci, soprattutto se, obiettivamente, sono andate via troppo presto. Sento le parole del sacerdote di colore, parla italiano meglio della maggior parte di quelli che assistono alle esequie, ognuno con la propria motivazione, dalla più seria alla più frivola. Invidio i credenti, il pensiero che, per loro, la morte sia l'inizio di qualcosa; per me non è così, per me la vita è ciò che accade tra la nascita e la morte ed è quella che va vissuta, per quello, non per ciò che, ipoteticamente, avverrà dopo. Non è una questione di religione o cristianità, a me non frega un cazzo nemmeno del karma, della vita successiva basata sulla vita precedente; la vita che va vissuta è questa, e basta, e non per guadagnare un ipotetico paradiso ma per sentire ogni fottuto attimo di questa esperienza terrena che sia lungo quanto la vita stessa o che sia più breve. Ascolto le parole del parroco e mi soffermo su quello che dice, racconta un aneddoto di vita della persona che siamo venuti a salutare; lavorava allo sportello, alle poste, e quando ci andava un suo conoscente, per salutarlo, tendeva la mano dalla fessura del vetro per avere un contatto fisico, lo ha fatto spesso anche con me, ti sorrideva, ti chiedeva come stavi e passava quattro dita sotto il vetro, per salutarti. Parla di mani tese, il parroco e, pur utilizzando una dialettica lontana dalla mia, dice una cosa che trovo giusta, dice che una mano tesa è il più bel gesto che si possa fare, che significa "ecco, sono qui, se hai bisogno, questa è la mia mano". Non sono religioso, credo in Dio ma a mio modo, credo in Dio ma non nell'umanità e, soprattutto, credo che il nostro tempo sia questo, non quello di una vita precedente, non quello di una vita successiva, e per questo dico che la mia mano è questa, è qui, prendila se ti serve, se hai bisogno.
16 febbraio 2014
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21 commenti:
Non amo i funerali in chiesa.
Di solito, quando mi capita di parteciparvi - e per fortuna, per ora, è stato raro - aspetto fuori, insieme ad altre persone. Trovo che sia una celebrazione migliore il ricordo sincero degli amici che le parole di un celebrante.
Però sì, la mano tesa è ciò che di più bello poteva essere detto. Ci dimentichiamo che noi siamo qui solo ora. E non ci saranno altre possibilità.
Un abbraccio.
L'ho presa Baol , mi serve!
Non vado ai funerali, neanche per le mie persone più care e importanti che sono mancate da poco tempo, è più forte di me..
Sento il dolore lacerante nel cuore e covo la speranza di un qualcosa d'altro..
Altrimenti per me sarebbe la fine!
Un abbraccio forte!
sorrisi e mani tese: ottimi biglietti da visita
ahi, che male.
scambiatevi un segno di pace. uno dei pochi simboli del cattolicesimo che hanno un minimo di senso
Già presa da mo, la tua mano: e mi fu di aiuto.
Allungo la mia: a te, tienila stretta.
Un bacio amico mio
mi spiace, un abbraccio.
I funerali spesso son così intrisi di ipocrisia da farmi venir il voltastomaco. Son pochi quelli veri,nei quali il celebrante riesce a trasmettere qualcosa di profondo,sul defunto. Io mi diverto si quel divertimento rabbioso,rancoroso, a vedere quanti piangono da morta la persona che evitavano,ignoravano, non conoscevano e maldicevano da viva. Io,al mio,parteciperei volentieri solo per questo..
Le mani tese,quelle sincere, ricordiamole di tenderle quando le persone son con noi,quando possiamo ancora stringerle in un abbraccio forte. Osiamo,facciamolo quando ancora ne abbiam la possibilità. Rimandare si puó tutto,non le persone. Non a lungo.
ci sono persone per cui è giusto esserci... :)
... ci sono persone, che non fanno nulla per essere speciali, lo sono a prescindere... e con i loro modi semplici, genuini, piccoli gesti spontanei ci donano spesso un ricordo che dura tutta la vita.
una mano o un abbraccio sono i gesti migliori! grazie :-)
La mia è sempre lì.
E lo sai :)
Mi ci voleva leggere questo post questa mattina.
Grazie!
le mani tese annullano confini, appartenenze, pregiudizi.
Grazie!
Ciao
Hai scritto una cosa bellissima. Non c'è da aggiungere altro. <3
Hai ragione , bisogna ricordarsi di dare una mano ora , nel presente , a chi ci stà accanto;una grande verità.un abbracco
@ Mareva: Preferisco sempre le parole degli amici a gli officianti, anche io.
Siam qui ed ora, basta pensare a tutto il resto del tempo.
@ Nella Crosiglia: Spero ti sia di aiuto, allora :)
@ amanda: Comprensivi di abbracci :)
@ Zion: Le mani servono per sentirne meno :)
@ Francesco: Molto molto vero, sì
@ En Joy: Lo so che c'è la tua mano, fa bene saperlo. Bacio a te :*
@ nonsisamai: Grazie, un abbraccio a te
@ Ele: Credo che il livello di ipocrisia cresca sempre di più, a volte anche nelle cose che diciamo a noi stessi, ed è la cosa peggiore :(
@ albafucens: Vero, io ho un modo strambo di catalogare le persone, ma è il mio
@ ale: concordo con te :)
@ Olivia: Lo so, e ti ringrazio :)
@ rosy: Se t'ha fatto bene mi fa piacere :)
@ dtdc: Grazie a te!
@ Cristina: Grazie, davvero :)
@ Caty: Io la mia mano la tendo, non a tutti, non per tutto ma la tendo.
Bel post. Ci tiro fuori soprattutto un'esortazione a vivere l'oggi, che in questo momento mi serve molto. La mano tesa che offre o cerca aiuto è fondamentale nella vita. E' un gesto semplice, che tiene però a bada la solitudine.
la mano tese vuol dire avvicinarsi, vuol dire sono qua, vuol dire tra me e te non c'è niente... quando si va ad un funerale spesso si sentono parole che non c'entrano con chi abbiamo perso, a volte basta guardare i visi e le espressioni per capire, e le parole a quel punto non servono
@ lara m: E' assolutamente quello che dici: una esortazione a vivere l'oggi, quello che si ha in un momento.
@ Ernest: Sì, la mano tesa vuole dire quello che hai detto tu perfettamente, amico mio.
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