06 dicembre 2010

Da una foto

foto presa da qui

In medio stat virtus

- Miché, hai finito con l’immondizia?
- Sì, sì, è tutto davanti all’entrata, speriamo che arrivino presto a ritirarla perché me ne voglio andare a casa.
Tutte le sere così, ti ci vorresti mettere anche tu in quel cumulo di sacchi neri e farti portare via, i piedi gonfi, gli occhi rossi, il mal di schiena, la puzza di fritto e non so che altro che ti è entrata dentro la pelle, forse dentro le ossa. Arrivi a sera e ti senti svuotato, con tutta la tua forza che si è consumata, persa negli occhi delle centinaia di facce che ti sono passate davanti con l'unico sollievo del sorriso di una turista che non sarà bellissima ma almeno ti sorride, in mezzo a maleducazione, fretta, richieste assurde, lamentele. A volte nemmeno le pause ti puoi godere, magari sei lì che, dopo esserti avvelenato con non sai cosa, ti avveleni con la cara vecchia nicotina; stai appoggiato al muro o seduto sul primo ripiano stabile ad altezza culo che trovi e ti arriva uno che ti chiede: “Ma non ti fai schifo?”e mentre cerchi qualcosa per tirarne in ballo la madre o, almeno, una sorella, già sai dove andrà a parare ché dopo un po’ capisci come vanno le cose e senza attendere la tua risposta, continua: "Non ti fai schifo? Stai avvelenando tutte quelle persone!" e tra le mille possibilità, tra tirare fuori una battuta come “Vabbè che il fumo passivo uccide ma non pensavo che da qui arrivasse fino dentro” oppure mandarlo a fanculo e rientrare, te ne stai lì e ti sorbisci la ramanzina perché quella è la tua cazzo di pausa e non puoi interromperla per lui. Ti sorbisci la storia della carne macinata fatta con non si sa cosa, macellando anche altri tessuti insieme alla carne; del pane che è un mistero di natura, degli additivi zuccherosi per far venire fame, delle multinazionali e dello sfruttamento; e vorresti rispondere, dire che non sai un cazzo di cosa c’è nella carne, che non sai se i panini marciscono o meno perché a te ti hanno detto che dopo un tot che stanno sullo scivolo senza essere comprati vanno eliminati e che, quindi, non hanno nemmeno il tempo per raffreddarsi pensa tu quello per marcire. Vorresti indicargli il barbone che sta mangiando un hamburger seduto per terra e dirgli che quel tizio con i due euro che aveva in tasca è comunque riuscito ad avere un panino con dentro della carne e dell’insalata, è riuscito a pranzare anche oggi e vorresti dirgli che, quando capita, se ci riesci, gli passi pure un po’ di patatine fritte di nascosto e se così lo hai avvelenato beh, è una cosa del lungo periodo ma, nel breve, ha evitato di saltare il pranzo. Vorresti rispondergli che pure tu, ogni tanto, te ne mangi uno e che ti piace, che non sai cosa ci mettono dentro per farlo piacere ma che quello che ci mettono fa la sua porca figura perché funziona alla grande; vorresti dirgli che respiri ogni giorno tanta di quella merda che mangiare quel panino qualche volta non è nemmeno il peggio. Vorresti dirgli che anche tu, come il barbone, ti compiaci di riuscire a pranzare spendendo poco o nulla perché anche a te piace mangiare le cose genuine ma, nel mondo, in quella città, con quello che si spende per mangiare una sola volta una cosa genuina, lì dove lavori ci mangi una settimana; perché, ed è questo che vorresti fargli capire, quello che lui vede come il nemico per te è solo il posto dove lavori, che non te lo sei scelto tu, che a ventisette anni, una laurea di primo livello in lettere e filosofia, tu, volentieri, faresti altro ma che hai trovato solo quel posto del cazzo in cui, a turno, cucini, friggi, vendi, servi e pulisci e che quindi, sinceramente, in quel momento hai, egoisticamente, altri cazzi a cui pensare. Vorresti dire tutto questo ma non lo dici, perché sarebbe inutile e farebbe solo prolungare la sofferenza mentre, con il silenzio, speri che si stanchi e ti lasci in pace, magari concludendo con il più classico dei “venduto”; se davvero sono un “venduto” devono avermi comprato ai saldi, vista la cifra irrisoria pagata. Non rispondi però, anche perché non ha nemmeno torto, te ne accorgi anche tu del costante odore dolciastro che c'è lì e che dalle narici sale a rincoglionire le cellule cerebrali fino a fargli credere di avere fame; li vedi anche tu i bambini sempre più obesi ed irascibili e maleducati che si ingozzano di panini enormi e litri di bevande; sai che c'è qualcosa di sbagliato, di esagerato, come di corsa verso un traguardo che non si raggiungerà mai veramente. Quelli che ti vengono ad urlare contro sono tanti e tutti diversi, c'è chi ci crede veramente e chi lo fa per moda, chi lo fa con la pancia piena di cose salutari e chi vorrebbe solo migliorare le cose, chi è insensibile a necessità e ragioni degli altri e chi ha orecchie per ascoltare. Sono due estremi e, come la verità, tu stai semplicemente nel mezzo.
- Miché, sveglia! alzati da quella sedia, sono arrivati, dai che ce ne andiamo a casa.
- Arrivo.

Memento audere semper

Ci lavoro da cinque anni.
“Tanto per non stare senza far nulla, mentre cerco altro...”
Così avevo detto a chi mi conosceva e veniva a mangiarsi un Mac, o forse è così che ho raccontato a me stessa, una specie di autoconvinzione... poco convinta. Poi, tra un Mc Chicken e un Royal Delux, il “cerco altro” se ne è andato a far benedire e con esso i miei sogni, i miei studi, le mie ambizioni.
Quando per anni avevo fatto laboratorio nella facoltà di archeologia, non avrei mai pensato che mi potesse tornar utile per riconoscere e dividere un Happy Meal da un Menu Salads Plus. A pensarci oggi però, non ci passa un granché di differenza: prima catalogavo resti ossei, oggi imbottisco panini con resti di cadaveri più o meno recenti. Sarei tentata dall'azzardare una prova del C14, sai che sorprese...
Qui dentro le bestie arrivano già sezionate, la loro carne trita, mischiata a “chissàcos'altro” è identica per dimensioni, odore, sapore (dicono) e io scarto e confeziono un prodotto che non considero nemmeno cibo, sorrido alla mamma che premia il suo bimbo portandolo alla grande M, le auguro un buon break e le consiglio il muffin al cioccolato “che oggi è in offerta con due 0.3 di coca”. La vedo fulminare un tipo che fuma sull'uscio dell'entrata, come se quello che lascia ingurgitare al figlio sia meno dannoso della nicotina. Faccio l'occhiolino al piccolo che con un sorso ha già finito metà bibita e...

… tutto ad un tratto sono minuscola, entro di traverso nella poltrona di pelle marrone e verde bottiglia che i miei nonni hanno in cucina, di fianco al camino in pietra, sono le sedici e ho ancora gli occhi appiccicati per il riposino post pranzo; un Paolo Bonolis giovanissimo, ma già brillante, conduce Bim Bum Bam e io attendo fiduciosa la sigla degli snorkies, mia nonna mi porge un piatto di ceramica che io afferro senza distogliere lo sguardo dallo schermo, con le piccole dita stringo qualcosa e, solo dal gusto, riconosco quel pane fresco fatto in casa e quei pomodori maturi, rossi, che mio nonno riporta dalla campagna...

“Per me un Filet-o-Fish e una patatina piccola”
In una frazione di secondo ritorno grande e nostalgica...
“Subito”
Dalla cucina sale il calore e l'unto delle friggitrici, quest'olio me lo sento sempre addosso, mi è entrato nella pelle. E' il Mc che appartiene a noi o siamo noi che apparteniamo a lui? Io mi sento sua prigioniera, o prigioniera di questo sistema che ti permette di vivere (sopravvivere) solo se ammazzi i tuoi sogni, “perchè lavoro è sacrificio” e gli ideali, bhè quelli... non ti danno da mangiare.

“Nonna mi dai l'acqua?”... i denti li affondo nel pane e pezzi di pomodoro salati mi cadono nel piatto che reggo sotto il mento, proprio come mi hanno insegnato... “sennò ti sporchi...”. Un intermezzo simpaticissimo mette Marina Morra e Uan a testa in giù e non mi spiego perchè, quando lo faccio io contro il muro, a me si “sparano” in aria anche i capelli... a loro no! In qualche modo ho “impomodorato” la maglietta cambiata solo stamattina, sbircio verso mia nonna che “capa” le verdure seduta al tavolo e mi prendo la frecciata che già sapevo di meritare: “mo te la tieni così!”. Mi guardo il petto e penso che quando ti sporchi non puoi che gioire, non hai più l'obbligo di stare attenta nel mangiare....

“Signorina il mio Mc Menu?”... “Si, si, un attimo e le porto tutto”. Oggi non riesco a lasciare fuori i pensieri, non che di solito mi rimanga facile concentrarmi nel lavoro ma... in alcuni giorni la mente non ne vuole sapere di rimanere dentro i “recinti” imposti dal dovere. Appena giro l'angolo della cucina mi sparo in gola, al volo, un sorso d'acqua e mi scuoto la testa insistentemente come a voler cacciare uno sciame d'api fuori dalle orecchie. L'orologio a muro fa le 15:05... “forza che tra un'oretta sei fuori di qui...”. Mr Potato mi sorride con rassegnazione, gli abbiamo affibbiato questo soprannome da quando è arrivato e ora, a dirla tutta, non ricordo più il suo nome. Mi fa un cenno con la testa, le patate sono pronte... si finisce così quando passi otto ore davanti ad una friggitrice? L'olio ti tira via tutta l'espressività e ti si svuotano gli occhi e la mente?

“Cento nani stupirò che goloso lo yo yo.... che sorpresa scoprirò se mi mordo lo yo yo... ho trovato lo yo yo molto in alto volerò... io mi mangio lo yo yo, un perchè lo troverò!”... mi stringo le gambe al petto e penso che qui, in casa di nonna, lo yo yo non s'è mai comprato: “Che Stefano ce l'ha gli yo yo nonna?”. Stefano ha un emporio, un piccolo, minuscolo, negozio (che null'altro è che il suo garage di casa) dove dentro si vende di tutto, dalle sigarette, agli alimentari, ai regali... “e penso di si, ma che ci devi fare? Quelli ti fanno male!”. C'ha gli occhiali un po' scesi sul naso nonna e quando mi risponde mi guarda da sopra le lenti, il ciglio sempre un po' arcuato e il tono di chi va sempre di fretta e non ha tempo da perdere. A me piace guardarla quando fa gli gnocchi (a volte riesco anche a fregarne qualcuno crudo da mangiare sotto il tavolo) e i lavori ai ferri, ma mai mi aspetterei da lei un gesto d'affetto esplicito... “Bhè che so mo ste stupidaggini? Vai a giocà, corri...”. Spalanco così forte la porta a vetro di casa che le grate di ferro sbattono sul muro, la sento urlare qualcosa ma sono già lontana, con i piedi sui pedali della mia graziella fucsia...

“Oh le vuoi ste patatine o no?” mi fa Mr Potato mentre si passa la manica del grembiule bianco sopra la fronte. Le afferro al volo, forse anche troppo al volo, ne vedo cadere a terra una decina e, nel tentativo di riprenderle, rovescio tutto sul pavimento. Rimango ferma ad osservare quello che qualcuno (non di certo io) ha combinato, mi sfilo il grembiule dalla testa, non sento più il vociferare della sala, nessun odore di fritto mi arriva alle narici... ci sono solo io, la mia bici, l'aria rovente di agosto in faccia, la campagna verde e marrone che mi scorre sui fianchi... la mia felicità.


Questi due racconti nascono entrambi ispirati dalla foto che c'è in apertura; uno e mio e l'altro di Maraptica; tutto nasce da un suo post, dopo averlo postato le ho mandato, tanto per prenderla un po' in giro, quella foto ed alla fine abbiamo deciso di cercare di scrivere, entrambi, un racconto ispirato a quella per vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori, ed eccoci qui.

47 commenti:

Sarah ha detto...

Perfect!

regulus21 ha detto...

Cioè... per dire... chi assomiglia a chi?
Sembrano scritti dalla stessa mano.

E' solo l'argomento che ci mette tutti d'accordo?
Oppure è proprio il Mc che contagia e fa sembrare tutto dolciastro uguale?

Però son belli, eh. Proprio belli! :)

albafucens ha detto...

Come fate ad essere sempre così magici quando scrivete ^ __ ^

sì, perché c'è nel vostro stile quel certo non che.. :)) che arriva sempre dritto al lettore e ne cattura in modo superbo l'attenzione emozionando nonchè facendo riflettere..

Bellissimo tutto e Bravissimi tutti e due TU e Maraptica, siete un duo grandioso :))

un abbraccio ad entrambi

web runner ha detto...

Bella l'idea e splendida l'esecuzione di entrambi, complimenti!
Pessima l'ambientazione, ovviamente.
;)

mod ha detto...

...like bonnie and clyde.
la sintonia nella scrittura è ancora più difficile da trovare che quella nelle convinzioni o quella affettiva.

un duetto molto bello.

love, mod

Mrs Quentin Tarantella ha detto...

Passo, leggo e vado (di solito).
Oggi scrivo (poco ma è per lasciare un segno)
E applaudo. ;-)
Bravi-belli-bis

MrsQT

Zion ha detto...

non li trovo uguali affatto, ma interessanti ognuno a modo loro!

TopGun ha detto...

Che bei racconti, mamma mia.

Bravi.

Ross ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ross ha detto...

Da qualche settimana ho inizato a lavorare in un supemercato, reparto ortofrutta. Preparo cestini di fragole gonfie come pomodori a dicembre, circondata da cartelli abbaglianti di promozioni, le orecchie nauseate da jingle pubblicitari che magnificano il consumo e controllata ogni momento da una squadra di superiori il cui compito è ricordarmi che non valgo nulla come individuo pensante con una personalità, ma che servo solo come ingranaggio della macchina e che lo scopo è vendere, vendere e vendere.
Capirai che è l'esatto contrario di quello che sono.

Far funzionare il sistema contro il quale si vuole resistere, per sopravvivere materialmente e poter proseguire la lotta stessa. Perchè in quel momento non si hanno alternative.
Anche se al riparo dal dubbio e dalla paura di perdere veramente se stessi, è una scissione dolorosissima, perfettamente resa da questi racconti così veri.

Doppiamente grazie.

Gio ha detto...

Compliementi collega!

Fumettista Esplosivo ha detto...

Volete che scriva di quando lavoravo in fabbrica?

Meglio lasciar perdere... il mio cervello sta ancora rimuovendo!

Charlie68g ha detto...

Avete notato come, in quasi tutti i dipendenti di mc donald, sia riconoscibile l'anzianità di servizio dalla circonferenza dei loro culi?
sono fuori tema?

:-)

Adriano Maini ha detto...

Uh, uh!

marge ha detto...

Bellissimi tutti e due complimenti a entrambi...anche se mi avete fatto venire qualche senso di colpa per quelle volte che ho mangiato al Mc donald e ci ho portato anche mio figlio!!

Anonimo ha detto...

Mi piace quello in cui mi sono rispecchiata leggendo questo post, ok, non lavoro al mc, ma su molte cose sono d'accordo. Anche il racconto "old" mi sembra qualcosa che ho vissuto anch'io, e il "new" forse che sto vivendo, forse che più o meno si vive ogni giorno "di questi tempi"

Curly ha detto...

Ed eccomi di qui... a dirti la stessa cosa? Mi hai (avete) lasciato senza parole. PERFETTO. PERFETTI.

Caty ha detto...

bravi!!..e sopratutto i pomodori della nonna....:-)

zefirina ha detto...

senza fiato dopo avervi letti
bravi
veramente

Unknown ha detto...

Mi piacciono ntrambi i racconti... A proposto, come va Baol, è da tanto che non ci sentiamo!!

Alberto ha detto...

Ah i sogni di quello che si sarebbe voluto fare nella vita, ah i flashback di un mondo perduto. Bella scrittura ambientata in un non luogo maledetto. Bella l'idea delle due penne.

Lady Cocca ha detto...

Per un istante mi è tornato alla mente un periodo della mia vita che, fortunatamente, non vivo più.. ;)

Angela ha detto...

Entrambi bei racconti. Bravi!

fabio r. ha detto...

bello bello, bro!

indierocker ha detto...

ma bravi!!!!!!!!

Baol ha detto...

@ Maraptica: :)

@ regulus21: Beh, è incredibile perché io e Maraptica in realtà la pensiamo un po' diversamente solo che quando uno ha a che fare con persone che sono disponibili a confrontarsi il dialogo non diventa scontro :)

@ albafucens: Beh, a questo punto mi sa che ci devo scrivere un libro insieme, vuoi vedere che siamo i nuovi Fruttero&Lucentini? :D

@ web runner: Eppure, una tantum un panino così non mi dispiace eh :D

@ mod: Mi fa molto piacere (e credo anche a Maraptica) essere riusciti a raggiungere e far raggiungere quella alchimia di scrittura

Baol ha detto...

@ MrsQT: Mi piace questo tuo ClapClap :)

@ Zion: Sono diversi infatti, anche per me

@ Top Gun: Grazie! :)

@ Ross: Capisco che, davvero, sia pesante affrontare certe situazioni ma, come hai colto tu, bisogna esistere per poter resistere...

@ Gio: Grazie collega!

Baol ha detto...

@ Fumettista: Ma, hai il dono del disegno e vuoi scrivere? Disegna!!!

@ Charlie68g: Come i cerchi degli alberi?

@ Adriano Maini: :)

@ Suysan: Non preoccuparti, guarda che ci sono andato anche io, raramente, ma ci sono andato e non escludo il ritorno (come direbbe Califano)

@ DarkAgony: Mi fa piacere questo riuscire ad esprimere quello che vive chi legge, davvero, grazie

Baol ha detto...

@...daisy...: Grazie tante, davvero :)

@ Caty: Va un po' a vedere quanto costano i pomodori della nonna se non c'hai la nonna che li coltiva... :)

@ zefirina: Non trattenere troppo il respiro eh :)

@ Claudio Cerri: Grazie Claudio, tutto ok qui e lì?

Baol ha detto...

@ Alberto: Credo che ad essere maledetto sia il nostro tempo, più che un luogo in particolare :)

@ Lady Cocca: Comunque ti ha portato ricordi ed esperienza, no?

@ Angela: Grazie!

@ fabio: Grazie bro, anche Maraptica è stata brava :)

@ indierocker: Grazieeeee!!!

Ady ha detto...

bellissimi, non riuscirò mai più a mangiare carne macinata...forse è un bene

Alligatore ha detto...

Come ho scritto dall'amica Sarah, due bei racconti generazionali, tra ricordi del passato (belli) e un presente nero, privo di speranza. Mi è venuta voglia di uno yogurt al malto con melagrano.

Anonimo ha detto...

Intenso ma un pò lunghetto.

Da parte della mia famiglia che mancherà da queste parti per un pò se passi da loro c'è un messaggio per te.
In sostanza sono andati a conquistare McDonald's.
Ciao
Giovanna

Sarah ha detto...

Wow addirittura un libro?! ;)

simple ha detto...

Clap, clap, clap (and so on)

Valentina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Valentina ha detto...

Che dire se non bravi? Mi sono (siete) piaciuti molto!

GIALLOSANMARINO ha detto...

i miei scrittori di turno!!! ;) guardo quasi sei bravo come la mia MarrRRR!!!!ahahahah!!! _marY

Zelda ha detto...

bravi!scusa,mi è venuta uan voglia di patatine del Mac....

Lila ha detto...

ed è meravigliosamente incastrato. Come il tizio sulla porta che fuma, un po' dentro la grande M che fa mangiare con due euro e fa felici i bambini, e un po' fuori a guardare la spazzatura che contiene, ma chi lo sa che forse, non sia meglio di quelllo che pensa la gente.
però le patatine, una volta, mi parevano più buone.

Baol ha detto...

@ ady happyborn: E perché? Io non vedo l'ora di andare a mangiarmi un panino al Mc :)

@ Alligatore: Come ho scritto nel commento qui sopra, a me di un hamburger del Mc, per la precisione un Cheeseburger :)

@ Alive2: Bene, se lo conquistano cerchiamo di migliorarlo un po' :D

@ Maraptica: E perché no :)

@ simple: Molte grazie

@ VD: Quindi ci fai da editor? :P

@ GIALLOSANMARINO: Addirittura? Wow...

@ Zelda: L'ho scritto prima, a me di cheeseburger

@ Lila: Hai colto quello che volevo dire, grazie. Anche a me parevano più buone, per questo ogni volta prendo la salsa barbecue per migliorarle (ora mi ammazzano)

Greis ha detto...

Scrivo lo stesso commento qui e lì lì e qui:

Mi è piaciuta tantissomo l'idea di scrivere due racconti ispirandosi allo stesso tema e alla stessa foto.
E mi sono appassionata alle due storie alla stessa maniera.
La prima evidenzia la rassegnazione, la rinuncia di un povero laureato dei tempi moderni..che fa quello che può per sbarcare il lunario.
La seconda è un fantastico mix tra presente e passato..mi ha ricordato l'infanzia..quando anch'io mangiavo paneppomodoro guardando i cartoni al ritorno da scuola il pomeriggio :)
C'è poesia in entrambi i racconti..
belli davvero!

Bao', Mare'.. moooo come siete bravi AUA' :)

Greis ha detto...

Ho scritto tantossomo uguale,eh! Hahahah!

desaparecida ha detto...

bellissimo leggervi.

Tristissimo sentire i miei pensieri dopo.

Sono incazzata,senza dubbio perchè mi sento toccata.

grazie :)

Baol ha detto...

@ Grace: Intanto grazie per i complimenti; posso parlare solo del mio racconto e quindi ti dico che il mio intento non era solo sottolineare la precarietà di certe situazioni ma anche la stanchezza che si prova nello scontrarsi sempre con posizioni estreme quando, in realtà, la vita ha un sacco di sfumature; come diresti tu tantossome sfumature :D

@ desaparecida: Credo che sia a me che a Maraptica sia la prima volta che ci ringraziano per essere stati causa di una incazzatura :)

Grazie a te per le tue parole, sono due aspetti e due scorci di vita

Gata da Plar - Mony ha detto...

Bellissimi entrambi i racconti!!!
Il primo ti dà da pensare... il secondo è carico di malinconia e di voglia di volare via! (scusa la rima) :)
Un abbraccio a te e a Maraptica!

Baol ha detto...

@ Gata: Se il mio racconto dà da pensare allora ho colto nel segno!