Guardando il mio blog, l'altro giorno, mi sono accorto che, in questo 2013, ho scritto già 74 post, 75, con questo qui, e siamo ancora ad ottobre. Constatavo che sono vicino ai 78 post del 2009 e sono ancora ad ottobre, mi viene da sperare che potrei addirittura ambire ad avvicinarmi (se non superare) i due anni top, 2008 e 2010, in cui ho scritto rispettivamente 104 e 105 post. Ok, non sto a fare un confronto sulla qualità dei post perchè, altrimenti, non ne uscirei bene, lo so anche io, però mi fa piacere aver scritto un po' di più degli ultimi due anni, che sono stati, si vede, molto poco prolifici. Naturalmente m'è anche venuto da pensare a gli anni passati. Il 2008 è stato un anno di scelte ma, alla fine, lo sono tutti; sono diventato commercialista, mi sono interrogato sul cosa fare, mi sono impelagato nell'avventura "Milano"; non lo so perchè ho scritto così tanto, forse avevo più voglia, non lo so. Il 2009 è stato il mio anno a Milano, sono successe tante cose, anche e sopratto IN me, non solo fuori di me; cambiamenti? Non so se definirli così, negli ultimi mesi ho maturato la considerazione che, in realtà, bene o male, siamo, in potenza, tutto quello che saremo e le nostre evoluzioni, le nostre giravolte, beh, sono solo dovute al fatto che i periodi della vita che attraversiamo mettono in luce certi aspetti e ne mettono in ombra altri; poi i periodi cambiano e, come durante una giornata, cambia anche la luce. Milano per me è stato il "grande salto", oh, certo, so che c'è chi ne fa di più lunghi, anche di più sconsiderati, direi io, nascondendosi il motivo reale delle cose, inventandosene altri, finti, o minori e poi portandosi ad interrogarsi sul perché le cose non vadano. Vabbè, dicevo che è stato il mio "grande salto", sono stato fortunato, sono stato bene e, forse sbagliando, l'ho fatto finire a fine 2009. Quante cose ho fatto finire che non volevo finissero? Quante cose sono finite e non dovevano finire? Tantissime, sia in quell'anno che, soprattutto, in quelli successivi. Il 2010 è stato l'anno del "record" di cose scritte e, so bene, è stato l'anno in cui è cambiata, fondamentalmente, la luce che mi illuminava. C'è chi mi ha scritto, in quell'anno, che non ero più il blogger di una volta, che non scrivevo più cose divertenti, che ero "diverso". E' vero, ero diverso, l'ho scritto, è cambiata la luce, cambiato il messaggio di ciò che scrivevo e scrivo, identificato il destinatario, che, vuoi o non vuoi, tale è rimasto. Però è stato un anno meraviglioso, e pauroso, insieme; un anno esplosivo e calmo. Sì, credo che 2009 e 2010 possano definirsi GLI ANNI, almeno di questo breve periodo di vita. E siamo al 2011, il punto più basso del blog, almeno per quanto riguarda i numeri, solo 58 post; un anno anche difficile, soprattutto nella seconda metà; un anno pieno, anche, di piccoli dolori da poco, come direbbe Benni che, sommati, fanno tanto male, anche a chi li produce, non solo a chi li riceve. Il 2012 è andato a ruota, sono successe tante cose anche in questo anno, mi sono sposato, tanto per dirne una. Sì, lo so, non ve l'ho detto, non mi piace pubblicizzarmi troppo e poi, avevo una remora di troppo. Ora siamo al 2013 e, cosa di cui mi ero accorto già da fine 2012, la luce è come scesa, tipo tramonto, e si sa che la luce del tramonto crea ombre lunghe e porta luce negli anfratti bassi, ed ho scoperto la mia rabbia, la mia amata Rabbia che mi fa stare qui, mi coccola, a volte e si è messa a braccetto con l'Amore e sta portando avanti quest'anno. So che qualcuno dirà "passerà", "cambierà", perchè cambierà la luce ma, torno a quello che ho scritto prima: siamo tutti, in potenza, tutto quello che saremo quindi quello che sono non è una cosa che cambia, ma solo che va in ombra o in luce, a seconda della provenienza della luminosità. Come dice il titolo, tirando le somme ci sono circa altri tre mesi davanti, mesi in cui mi auguro di scrivere ancora molto, di raggiungere e superare i 600 post del blog, di ritrovare vecchi amici, di scoprirne di nuovi ma, soprattutto, mi auguro che chi sa leggere, legga, e capisca.