24 gennaio 2009

Please please please

Portascompiglio si sveglia presto, cerca di cogliere di sorpresa la sveglia, accende la luce e si siede sciamana sul letto, strofina la mano destra sull’occhio corrispondente e si guarda in giro per ritrovarsi nel mondo perché, si sa, la notte di solito ti porta da un’altra parte. Infila le scarpe alla cieca inseguendole quasi scappassero via e fa entrare quella parvenza di luce naturale che i giorni, lì, regalano. Portascompiglio poi inizia la gara per il bagno, vincendola quasi sempre a mani basse e si concede la doccia per togliersi quel poco della polvere di Morfeo che le è rimasta addosso; finge di decidere la temperatura dell’acqua, tanto in realtà sono mesi che la decide quell’anarchico dello scaldabagno; alza la faccia e guarda il diffusore della doccia come per dire all’acqua “Toh, prendimi a schiaffi”, come per sfidarla. Portascompiglio conta le gocce che le cadono addosso una per una ché contare raddrizza i pensieri, contare narcotizza i ricordi. Dopo aver deciso la divisa per quel giorno, con quale messaggio apparire al mondo, finalmente si concede una sedia per bersi il caffè così le sue cellule nervose non hanno più scuse; niente di troppo lungo, la giornata va affrontata subito, come al solito. Portascompiglio s’incammina, sempre che non si scordi le chiavi o si arrotoli con se stessa ché le sue mani vanno in anticipo, mentre fanno una cosa pensano già alla successiva e via così; Portascompiglio non è goffa, no, ha solo le mani troppo previdenti. Mentre si immerge nel mondo ascolta un po’ di musica tanto per non affogare, le cuffie sono come un salvagente, lo scoglio solitario dove non essere disturbati. Alla fine del suo percorso Portascompiglio tira sempre un respiro prima di aprire la grossa porta di vetro di quella specie di camera di decompressione su una nuova vita; prima di iniziare si concede una colazione, carboidrati e zuccheri per affrontare la giornata e poi si parte, ci si ritrova chiusi con le stesse persone seguendo una specie di copione che riserva pochi colpi di teatro. Le persone, i sodali che il destino le ha concesso o costretto a subire sono anche loro lì, con le facce tutte diverse e tutte uguali, con le loro storie, belle e meno belle; tutti hanno fatto una scelta, ognuno per motivi diversi. Portascompiglio ha scelto di cambiare, lo raccontano gli occhi quando guardano altrove e le tre piccole rughe che hanno agli angoli, in totale sei righe di racconto; ha scelto di cambiare per lasciarsi dietro qualcosa ma forse l’operazione non è ancora riuscita. Portascompiglio esegue diligente il compito che si impone ma ogni tanto si sente un vigile, si ritrova al centro della propria vita e delle vite di altri, al centro di tante parole e tanti sguardi e non sa che fare, si rivede il suo codice della strada e cerca delle precedenze o forse guarda altrove, magari dove ci sono meno problemi o crede che ce ne siano meno. La giornata poi finisce per tutti e Portascompiglio fa il percorso contrario e mentre cammina verso casa unisce i puntini per vedere che immagine viene fuori e se magari non le piace fa quello che fanno gli altri, dice al cervello di non pensarci oggi, di rimandare a domani e buonanotte.



Questo racconto mi è venuto fuori ascoltando come colonna sonora la canzone qui sotto, lo so, il mio brano non è al livello di quel capolavoro però a me è venuto di scrivere questa cosa.



Vi ricordo anche che non sono ancora scaduti i termini per candidare uno dei miei post del 2008 per il TNP Best Post Award 2009 le categorie sono:
  • Miglior Post Umoristico
  • Miglior Post Letterario
  • Miglior Post Fotografico Originale
  • Miglior Post Di Attualità (giornalistico)
  • Miglior Post In Versi

Poi, se passeranno le selezioni vi dirò come votarli, grazie!

18 gennaio 2009

Slogan

- PROUD! PROUD! PROUD!
- Proud? E grattat'v!!!

Scusatemi ma è un quarto d'ora che rido come un imbecille a questa IMMANE stronzata che il mio cervello mi ha regalato, proprio nel momento in cui mi dicevo "adesso due risate mi servirebbero proprio"; devo dire che, nonostante come lo tratti, soprattutto in questi ultimi giorni, il mio cervello mi vuole davvero bene. Probabilmente questo post non è un ottimo spot per la città di Milano, mi sa che la Moratti mi richiamerà ai danni, dovrò cercare un buon avvocato mi sa.

Già che ci sono, volevo segnalarvi una cosa, è stato indetto il TNP Best Post Award 2009, dove si può segnalare il miglior post dell'anno passato, in queste cinque categorie:
  • Miglior Post Umoristico
  • Miglior Post Letterario
  • Miglior Post Fotografico Originale
  • Miglior Post Di Attualità (giornalistico)
  • Miglior Post In Versi
Se, per caso, uno dei miei post del 2008 vi è piaciuto e voleste segnalarlo, io non mi offenderei eh, le segnalazioni si possono fare entro la mezzanotte del 31.01.2009

Certo che questo è proprio il post giusto per farvi questa richiesta...

12 gennaio 2009

Effedia

Quante parole mi hai insegnato?
Più di quante ne potessi imparare.
Dieci anni che te ne sei andato
e forse non lo so ancora accettare,
l'attesa di una nuova canzone
e la meraviglia di scoprire;
ricordo ogni passata emozione
per le cose che avevi da dire
non so se fosse canzone o poesia
era cibo per i miei pensieri
mi hai insegnato senza ipocrisia
che siamo migliori dei nostri desideri,
mi hai insegnato a comprendere
prima ancora di giudicare
e che prima del verbo "arrendere"
esiste il vervo "tentare".
Non so se sono una persona migliore,
se so discernere tra virtù e vizio
me se non sono sordo al dolore
posso solo dirti "grazie Fabrizio"

Ho tentato di trovare mille parole per un tributo che non avrei mai voluto fare, avrei voluto sentire mille altre sue canzoni ma non si può; ho tentato, lo giuro, ma erano così tante che mi si accavallavano in testa per la voglia di uscire; volevo ricordare tante cose ma sono troppe perchè troppe sono le emozioni che ho vissuto e le cose che ho capito. Fra i tanti pensieri ne estraggo solo uno, forte alla memoria.
Il primo album di Fabrizio De Andrè che ho comprato è stato "Le nuvole" e ricordo di aver tolto il cellophan come al solito, con un sorriso sulla faccia, e poi aver preparato il lettore cd ed aver preso le cuffie, una volta seduto e fatto partire la musica ho estratto il libretto e nella quarta di copertina, su uno sfondo verde oliva, scuro, c'era scritto:

"Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare."
SAMUEL BELLAMY, PIRATA DEL XVII SEC.

08 gennaio 2009

07 gennaio 2009

Sono vivo e sono qui

Sono vivo, nonostante in diciotto giorni diciotto in cui sono stato giù a casa mi abbiano fatto sentire come un'oca da foie grass; mi hanno fatto mangiare credendomi sciupato; ci deve essere un'illusione ottica per la quale chi sta a Milano sembra sempre sciupato nonostante sia ingrassato anche a stare lì.
Sono vivo, nonostante nei suddetti diciotto giorni diciotto abbia solo studiato (oltre a mangiare) e le mie cellule nervose, le due che mi funzionano...a turno, mi abbiano mandato ripetutamente a fare in culo.
Sono vivo, nonostante trenitalia ce l'abbia messa tutta facendomi viaggiare su un treno chiamato EuroStarCity (Sì, Cityemmuort...vabbè) che di "Euro" ha solo i 60 del mio biglietto, che di "Star" ha le stelle che mi ha fatto vedere e che di "City" ha il numero delle persone presenti sul treno, l'equivalente di una città. Ma io dico, si può far viaggiare un treno per quasi nove ore strapieno di gente in evidente overbooking con tutti i cessi (sì, cessi, non bagni, cessi) che non funzionano? Tutti eh, me lo sono girato tutto, il treno, non se ne salvava nemmeno uno, li avevano intasati TUTTI (perchè quando fai un evidente overbooking lo stronzo che è nascosto in molti di noi, viene fuori; in alcuni è già fuori ma questo è un discorso diverso e si andrebbe troppo oltre).
Sono vivo, nonostante sia riuscito per un soffio ad arrivare a casa prima di essere sepolto dalla neve.
Sono vivo, nonostante la stessa neve stamattina mi abbia fatto un attentato facendomi sbattere per terra come un polipo su uno scoglio senza, dopo, farmi sentire più tenero.
Sono vivo, nonostante causa neve (sempre lei), il mio esame sia iniziato due ore dopo il previsto.
Sono vivo, nonostante, per festeggiare l'esame andato bene...sì, è andato bene! Nonostante per festeggiare l'esame andato bene, dicevo, siamo andati a mangiare al MacDonalds (che festeggiamenti eh?!).
Sono vivo insomma, se proprio vi può interessare.

Il titolo del post allora? Volevo fare arrivare qui qualche fan di Baglioni per dirgli: RAGAZZI, MI DISPIACE, NON MI PIACE PROPRIO!!! :D