12 settembre 2006

rentree....il tossico anni ottanta.

Ieri dopo un sacco di tempo ho ripreso il treno per andare a Bari, visto che non era molto presto ho fatto tutto con molta calma, dopotutto mi piace andare in treno, c'è sempre tanta umanità. Stranamente il treno è arrivato quasi in orario, ci sono salito e senza stare troppo a scegliere mi sono accomodato sul primo sedile dello scompartimento, una volta seduto mi sono guardato in giro e accanto a me, con il corridoio nel mezzo, mi sono accorto che c'era una figura una volta molto in voga nelle stazioni: il tossico, il tipico tossico anni ottanta: occhio spento e cerchiato, capello lungo ed unto, abiti che probabilmente sono stati indossati puliti mesi prima, mani sporche, unghie mangiate per nervosismo. Una specie di larva consumata, con tutta probabilità, dall'eroina; tutto diverso dal tossico anni novanta, quello tutto in tiro, sovraeccitato dalla cocaina, con gli occhi spalancati ed iperattivi; soggetto che ancora adesso si trova facilmente in ambienti altolocati. No, il tossico del treno era diverso, portava con sè un disagio che non ho mai capito: il disagio di chi è stato abbandonato soprattutto da sè stesso, oltre che dal mondo intero. Niente scuse, non ne voglio trovare, è solo che vederlo lì seduto mi incuteva sospetto, come se da un momento all'altro potesse fare qualcosa a me o ai miei "civili" compagni di viaggio, ogni volta che vengo preso da questi pensieri mi chiedo cosa ci spaventi, di cosa ci preoccupiamo tutte le volte: della nostra incolumità? Del nostro "decoro"? Oppure di una diversità che non riusciamo a comprendere? Di una scelta di autodistruzione che non riusciamo a concepire e giustificare?

7 commenti:

Amaracchia ha detto...

E' la paura di vedere il fondo dell'animo umano e capire fino a che punto si può arrivare....

Cmq....cmq....nn vale disseminare frecciatine in blog altrui...maledetto...
cioccolato a me...

Anonimo ha detto...

eh diamine comprendo anche io le tue sensazioni...
Il fatto è che facciamo fatica ad accettare ciò che non riusciamo a capire... figuriamoci se troviamo una persona devastata dalle droghe...

Un saluto,
sly

Baol ha detto...

grazie ;)
x Amaranta....no comment :P

muri e martelli ha detto...

non è che anke tu fai uso di stupefacenti?
...no, no, no, SCHERZO...
per quanto mi riguarda il disagio di osservare un uomo che ha scelto una vita così dissimile dalla nostra e tanto autodistruttiva deriva dal timore di immaginarsi al suo posto...
e cosa peggiore senza la forza di reagire!!!

MonstruM ha detto...

Forse si teme il fatto di essere emarginati o dimenticati.

Carmen ha detto...

Credo che per prima cosa vogliano far del male a loro stessi (forse per punire qualcuno) e sono consapevoli di questo.. le persone che erano prima non esiste piu' è stata messa da parte dal momento che han iniziato a usare quella mer*a (scusa il francesismo) e son disposti a tutto pur di averne altra!

Baol ha detto...

vi consiglio di leggere il numero 200 di Dylan Dog...si ritrova molto di ciò che ha scritto Carmen (grazie per essere passata)