26 febbraio 2010

Masterizzato!

Eccomi di ritorno, dopo la mia due giorni milanese sono di nuovo a casa. Sono tante le considerazioni che ho in testa e tante le immagini che mi sono tornate alla mente in poche ore. Grazie sia per gli abbracci che per i, ventilati, pomodori; la cerimonia, per mia fortuna, non era aperta al pubblico. Ormai non sono più manco originale: sono masterizzato!
Vi volevo lasciare con una constatazione che ho maturato nei miei frequenti trascorsi aeroportuali: Se, per caso, un giorno vi trovate in una città estera e avete bisogno di trovare degli italiani, con il vostro inglese o, magari, a gesti, fatevi portare nel più vicino aeroporto e, una volta lì, cercate l'unica fila a piramide, state sicuri che sono italiani.

Ho aperto il feedreader e ci sono quasi trecento post da leggere...ma quanto scrivete?!

24 febbraio 2010

Diplomando...

Ecco, siamo arrivati all'ultimo atto del master, oggi pomeriggio parto per Milano e domani, alle 17:30, ci sarà la cerimonia di consegna dei diplomi. Ci penso da un po', rivedrò persone con cui, bene o male, ho condiviso un lungo periodo della mia vita, un BELLISSIMO (almeno per me) periodo della mia vita. Tornare a casa è stata una scelta sofferta e, ogni tanto, mi pento di averla fatta, ringrazio che ci sia Oceano, sapere di averla di nuovo più vicina mi addolcisce una pillola che io reputo amara e che molti non capiscono. So di aver fatto la scelta che alla quasi totalità delle persone sembra quella giusta ma non posso fare a meno di soppesare tante delle cose a cui ho rinunciato e dubitare della scelta. Dicevo che rivedrò queste persone con cui ho condiviso tempi e spazi, alcune le credevo amiche e si sono rivelate false come una Gioconda bionda, non porto rancore, ne ho portato, passarà anche questa, come tutte, ed infatti mi farà comunque molto molto piacere riabbracciarle. Vabbè, era anche per dirvi che il prossimo paio di giorni non avrò il pc a disposizione, non fate troppo casino eh, tanto torno presto.


Una comunicazione di servizio: Sono dovuto tornare al vecchio editor dei post perchè il nuovo dava problemi, ho letto sul forum che è un problema abbastanza comune, lo avete avuto anche voi?

22 febbraio 2010

Novecento reloaded

Siamo diventati amici per una reprimenda, una punizione in comune per i danni fatti. Lo avevo solo invitato a ballare con me con l'Oceano; poverino, camminava come uno a cui continuavano a togliere il pavimento da sotto i piedi, aveva il passo da terraferma; ho solo pensato che sarebbe stato meglio seduto. Suonava la tromba, era nuovo, mescolava le note e lo faceva bene, certo, erano solo le note normali ma lo faceva senza sapere perché e questo aiuta molto. Aveva negli occhi un sacco di cose ancora da vedere, alcune non molto belle, ma questo non gliel'ho detto. Gli ho insegnato a riconoscere in mezzo alla gente il primo che avrebbe visto l'America; non ci credeva che ce l'hanno scritto nel destino da molto prima. A me la musica piaceva un sacco, quella normale e quella mia, dicevano pure che ero bravo; una volta è anche venuto un tizio ed abbiamo fatto una specie di gara, era bravo eh, davvero bravo, ma antipatico ed allora ho lasciato fare alle mie mani ed ai tasti, come facevo sempre e quello se n'è andato con la faccia di chi non ha ancora capito quante mani suonassero. Un giorno il mio amico trombettista mi ha pure chiesto se fosse vera la storia dell'Oceano e della terraferma, se fosse vero che non ero mai sceso dalla nave ed era vero, sì, non so, forse non mi è mai interessato; poi, di punto in bianco, un giorno, mi interessò e dissi che sarei sceso. Lui mi raccontò una storia di quadri appesi che decidono di cadere, dissi di sì ma non ci capii molto, era strano lui, fumava pure. Il mio amico Tom, si chiama così, era sulla balaustra a vedermi scendere con addosso il suo cappotto ed era ancora lì quando, col fiato mozzato dall'immensità, tornai indietro silenzioso. Suonai con lui quando decise di andare via ma non lo guardai scendere, per me era già andato; non so cosa ha fatto dopo, mi ha raccontato che durante la guerra una tromba non serve molto, forse un pianoforte un po' di più. E' andato via da poco, ha cercato di farmi scendere o, meglio, mi ha ascoltato seduto, come me, sulla dinamite ma poi gli ho detto di andare via, ché non era salutare. Sono nato su questa nave e andrò via con lei, come è vero che mi chiamo Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento, e in culo a tutto il resto.

Dopo Baol continuo il gioco dei libri riassunti in maniera diversa, questa volta con Novecento di Alessandro Baricco; mi sono chiesto come sarebbe andata se il monologo lo avesse fatto direttamente Novecento...
Un'ultima cosa, il post precedente a questo è il mio trecentesimo, me ne sono accorto solo ora!

19 febbraio 2010

14 febbraio 2010

Flamenco, leporino, ospedalizzare

Il post dalle tre parole di Ross


La vita fa il suo giro

“Lo abbiamo dovuto ospedalizzare perché la respirazione era sempre più difficoltosa”, il medico è giovane, credo non abbia nemmeno la mia età, parla senza leggere la cartella come se avesse imparato il copione a memoria ed adesso lo stesse recitando per il suo provino, è un pessimo attore, magari come medico è meglio. Ha la faccia di uno che vorrebbe essere altrove ed anche io; il labbro superiore è lievemente pronunciato, quasi leporino, l'unico sintomo di nervosismo sono le piccole gocce di sudore che lo imperlano, per il resto è un manuale di distacco professionale. Mio nonno è lì, nel letto di fronte a me, che ascolta spaventato parole che nemmeno comprende, con la mascherina dell'ossigeno a coprirgli mezza faccia e gli occhi che si muovono in giro, veloci, come a volersi rendere conto per davvero di dove si trova. Il medico parla di terapie con la convinzione di un astrologo ed io guardo mio nonno, le sue mani ossute sulle lenzuola e mi ricordo di quante volte ho stretto quelle mani attraversando la strada per andare ai giardini e lì ascoltare le sue storie. I ricordi sono come crepe in una diga, appena se ne apre una, sai già che ne spunteranno altre e se non corri ai ripari, in poco tempo ti trovi sommerso. Mi ricordo delle volte che mi ha difeso quando ne combinavo una, oppure quella volta che, per prendere in giro nonna che voleva andare in Spagna, si è improvvisato ballerino di flamenco mimando le nacchere con le mani e battendo i tacchi sul pavimento. Adesso si trova lì a rimpicciolirsi in un letto cercando di dare meno fastidio possibile consapevole di non poterlo evitare. Il medico continua a parlare ma non gli do molto ascolto, comunque non potrei fare niente, sento solo mio padre dire: “Faccia tutto il possibile”, “Non si preoccupi, lo rimetteremo in sesto. Adesso però lasciatelo riposare”; il medico ha chiuso il provino con il più classico dei cliché, non so se si aspetti applausi o fischi, non decidiamo noi se la parte è sua o meno, siamo solo il pubblico. Esco per ultimo dalla stanza e faccio un cenno con la mano a mio nonno, mi risponde alzando due dita dal lenzuolo, lo lascio con i suoi ricordi e vado via con i miei.


Ennesimo racconto dalle tre parole, procedo a rilento ma procedo.
Sono tutti qui

13 febbraio 2010

Diamo tutti una mano

Ebbene sì, ho appena scoperto che a Parigi non arrivano i minestroni surgelati; "e sti cazzi" direte voi, ma come siete prosaici e scurrili! Vabbè, insomma, ho scoperto questa cosa qui ed ho capito che questa per una giovane donna lavoratrice, sposata da poco, è una specie di tragedia. Questa povera giovane donna adesso deve prendere verdura per verdura e preparare lei il minestrone ma non ne ha voglia, bisogna assolutamente convincerla perchè il minestrone fa bene ed è un ottimo pasto!
Dopo tante petizioni inutili facciamo davvero qualcosa di buono:

DIAMO AD ANNA UN MOTIVO PER CUCINARE

Andate qui e datele una buona motivazione per cucinare un minestrone fresco

12 febbraio 2010

11 febbraio 2010

Ma porca miseria!

E' sparito l'occhio...pure questa ci voleva mo!


Giornata del cazzo!


(Aggiornamento: Ho dovuto ricaricare la foto e amen...)

03 febbraio 2010

Baol reloaded

Sono tempi pessimi e lo sono da troppo. Mi ritrovo qui, al bancone di un bar dal nome biblicamente esotico, che bevo qualcosa di terribilmente alcolico e parlo con il barista. La sua faccia porta i segni di troppe cose, bevute, tradimenti, risse, vita; la mia racconti di illusioni, una dietro l'altra. Ho un tatuaggio che mi brucia dalla parte interna e mi sento come se fosse notte ormai per tutto. In giro ci sono solo sciacalli e prede, alcuni sono entrambe le cose; magari adesso dalla porta entrerà una donna a cercarmi, magari qualcuno per offrirmi un lavoro. Sono uno che risolve i problemi, dicono che sono bravo, dicono che sono un mago. Vorrei smettere e, spesso, lo faccio ma se entrasse qualcuno a chiedere di me, so già che direi di sì e andrei di nuovo all'inferno a combattere qualcosa che non si può raccontare o anche solo un vecchio nemico e, alla fine, sarà come sempre, mi sentirò solo un'ipotesi, un'idea, un sogno.


In giro per la rete ci sono un sacco di trailer di film rimontati per darne un senso diverso, mi è sempre piaciuta come cosa ed allora mi sono detto che, magari, anche i libri si possono riassumere in maniere diversa. Ho cominciato, come era naturale, da Baol, non potevo non iniziare da questo libro. Come sarebbe stato senza l'ironia e la comicità? Non so se continuerò 'sto gioco, intanto questo post lo dedico, naturalmente, a Stefano Benni.