30 maggio 2013

Fever


E ti ritrovi così, appoggiato al bancone di un locale fumoso con in mano un whisky d’annata, dannato anche tu come un po’ tutti, lì dentro. Lei è sul palco, inguainata in un abito nero che calza come un guanto, un guanto elegante sulle sue curve. C’è anche lui, il nuovo lui, quello con la faccia per bene e le parole per male, seduto in prima fila a vantarsi del trofeo. Quell’abito lì glielo hai regalato tu, sembra quasi che lo sapesse che oggi saresti stato lì e lo ha messo a posta, come un regalo, come un affronto. Ancora ti ricordi quando quell’abito lo sfilavi, piano, con la lentezza che si riserva alla scoperta dei capolavori o ad una buona mano a poker; oppure lo toglievi dalla strada tra te e lei con la bramosia e la furia del temporale estivo che si abbatte sulla terra arida. Fai girare il whisky nel bicchiere pensando che, adesso, è quel lui a sfilare il vestito ma, lo vedi, non ha nemmeno le mani adatte per farlo. Il grillo parlante ti direbbe che sei stati tu a non voler stare seduto lì, in prima fila ma il grillo parlante s’è fatto insegnare la volontà dai libri Harmony, tu dalla realtà dei fatti. Si spengono anche le poche luci rimaste, adesso lei è al centro dell’unica luce e dell’attenzione di tutti, non solo della tua; il pezzo parte come sempre, due colpi di Tom Tom e poi lo scorrere di dita sul contrabbasso.

Never know how much I love you
Never know how much I care
When you put your arms around me
I get a fever that's so hard to bear

Già, mica l’ha mai saputo quanto l’amavi e quanto ti importasse, quanta febbre ti mettessero i suoi abbracci, perché, a volte, viene più facile il silenzio di tante parole. Ti sei girato di tre quarti sullo sgabello scomodo e ti risenti la febbre, non ti è mai passata.

You give me fever
When you kiss me
Fever when you hold me tight
Fever
In the morning Fever all through the night

Lei dà la febbre, sì, al mattino e per tutta la notte, sempre. Le spazzole strisciano sulla pelle del rullante come le tue dita leggevano la sua, quando il tempo si fermava. Nella sala non c’è altro suono che non provenga dal palco, nemmeno il ghiaccio nei bicchieri fa rumore; anche se è buio sai che tutti gli sguardi sono per lei, persi nei riflessi del vestito, nella scollatura in cui le tue preoccupazioni sparivano cullandosi nel suo respiro.

Everybody's got the fever
That is something you all know
Fever isn't such a new thing
Fever started long ago

In questo momento tutti hanno la febbre, sì, anche le donne che, sedute ai tavoli, fissano i suoi occhi, il sorriso impreciso che appare tra un battere ed un levare, ed hanno i brividi. Lei guarda dritto davanti a sé, sai che ti sta guardando, senza nemmeno sapere se ti ha visto. Ti accendi una sigaretta e ti aggiungi alle decine di braci che, nel buio, appaiono e scompaiono, bruciando e avvampando velocemente, come chi le fuma.

Thou givest fever
When we kisseth
Fever with thy flaming youth
Fever, I'm a fire
Fever, yay, I burn forsooth

Le sue labbra cantano dei baci e tu te li ricordi, facendo finta di esserteli scordati; quando, con il pollice, carezzavi la piccola cicatrice sotto il labbro o vi ritrovavate mischiati e sudati. Prendi un altro whisky appoggiando il bicchiere vuoto sul bancone e facendo un semplice gesto al barista. Il pezzo è arrangiato diversamente dal solito, più lento, più sensuale; canta tirando le strofe e regalando ottave basse che vibrano dentro lo stomaco. La sua voce non scende su chi sta ascoltando ma risale dal basso e si attorciglia attorno al corpo, sinuosa, come il suo corpo quando inarcava la schiena e piantava i suoi occhi nei tuoi, e si mordeva piano un labbro, e ti mordeva piano un labbro. Chiudi un attimo gli occhi e ti tieni al bancone, ti mantieni al bicchiere.

Now you've listened to my story,
Here's the point that I have made
Chicks were born to give you fever
Be it farenheit or centigrade

Ha ragione e lo sai, le donne sono fatte per far venire la febbre e lei, lì, è l’Ebola, la Spagnola, un’epidemia. Tra quei tavoli hanno tutti la febbre, il sudore imperla le fronti, i pensieri impestano la testa e lei, con misurata gestualità, tiene la temperatura di tutti. Lui, quello in prima fila, guarda solo un pezzo di carne, e ride.

They give you fever
When you kiss them
Fever if you live, you learn
Fever, till you sizzle
What a lovely way to burn

E’ stata e sarà sempre la tua pandemia virale, lo capisci mentre guardi il fondo del terzo bicchiere di whisky e sei più lucido di quando sei entrato. Avvampi ma è un meraviglioso modo di bruciare, sì. La sua voce si abbassa piano di volume…

What a lovely way to burn

…sparisce l’altro lui…

What a lovely way to burn

…sparisce la gente…

What a lovely way to burn

…adesso canta per te soltanto e dai l’ultima vampata ma…

What a lovely way to burn!


Erano anni che volevo scrivere un pezzo su questa meravigliosa canzone e finalmente il mio cervello ha creato la storia giusta.

21 maggio 2013

Intermezzo



Da grande voglio fare quello del casting di questo video (testo molto poco capito, a Sanremo)

20 maggio 2013

L'ottava? Ma poi ha vinto o ha perso?

Alla fine (perchè siamo alla fine) lo so che vi mancheranno i miei titoli stupidi e non è detto che non ve li ritroverete, prima o poi, su queste pagine. Comunque, come dicevo, siamo arrivati alla fine, rispondo alle ultime domande che mi avete fatto e, per quanto alcuni anonimi senza palle abbiano scritto che sono tutte cazzate demmerda, sono soddisfatto di questa intervista e spero che, adesso, sappiate un po' più di me.


come ti piace la Iolanda? Implume? Hairy? O Orzigolata?

Beh, quello, come il taglio di capelli, dipende dalla testa su cui viene fatto, no? Quindi varia, almeno per me. Grazie per i complimenti al blog.

Patalice chiede:
domani è un altro giorno, o oggi è già domani?

Assolutamente, per me, domani è un altro giorno, un tutto da fare (cit. Stadio), anche se, magari, poi la giornata la ripeto tutta uguale a quelle precedente è comunque un foglio bianco da scrivere.

Charlie68g chiede:
Se dovessero darti un dono, ma a scelta tra solo due.
Ovvero giocare bene a calcio oppure suonare bene il blues; tu quale dono sceglieresti

A questa rispondo davvero facile: sceglierei di suonare bene il blues, per due motivi, il primo è che a calcio, pur quadagnando tantissimo, ci giochi per un numero limitato di anni mentre il blues lo suoni tutta la vita, direi che lo vivi, addirittura e poi perché tra fare una meravigliosa rabona in campo e delle svisate che fanno emozionare, alla chitarra, io preferisco queste ultime.

fatacarabina, in un altro post chiede:
Se tu non fossi tu, come sei oggi, come ti vorresti? ;)

Mi vorrei in tanti modi, a dire la verità; c'è la parte di me, quella più antica, si vorrebbe scienziato, come sognavo; quella un po' più moderna si vorrebbe sempre professionista ma non dove lo fa. La verità, però, è che mi vorrei almeno doppio.

Eccoci arrivati alla fine, grazie a tutti voi delle domande, dal prossimo post (credo) si torna alla normalità dei racconti e dei post delle mille vite non vissute.

17 maggio 2013

La settima...na sta per finire, eccovi un'altra cinquina

Lo so che non vedete l'ora che finisca di rispondere alle domande perché non ce la fate più a sopportare i miei titoli, non preoccupatevi siamo in dirittura d'arrivo, si vede il traguardo (sempre che, nel frattempo non mi vengano a fare altre decine di domande in questo post qui). Siamo alla settima cinquina di domande (se non lo avevate capito dal titolo)

pOpale chiede:
Domanda seria (?):
è più facile scrivere un post o un twitter?

Domanda interessata:
Che marca di birra preferisci?

Amico mio, secondo me sono tutte e due domande serie, soprattutto la seconda. Per me è molto più facile scrivere un tweet che un post; principalmente su twitter cazzeggio alla grande, è prettamente un luogo in cui faccio battute, principalmente in risposta ad altri tweet, niente di particolarmente serio. Il blog invece per me è molto più importante per tantissimi motivi, uno dei più importanti è la quantità di persone meravigliose che mi ha fatto conoscere (sì, dico soprattutto a te, mi leggi ancora?) e poi è il canale in cui, come ho scritto tante volte, metto i miei racconti; pensa che buona parte dei miei post prima nasce su carta, poi viene ricopiato, corretto ed integrato su word e solo a quel punto arriva sul blog (chi è che ha detto "E nonostante questo ti escono 'ste cazzate?!"???). Quanto alla birra, non mi considero un espertone, sono un fan delle lager o, meglio, non mi piacciono molto le weiss; una birra che adoro bere, non ci crederai mai, è la Peroni Gran Riserva (sia rossa che bionda) che trovo davvero ottima, se, però, la volta che avremo la fortuna di berne una insieme tu volessi farmene conoscere un'altra altrettanto buona, mica mi tiro indietro.

Fata Morgana chiede:
ti ritieni un moralista? sei uno di quelli che "io non tradisco mai", "io non perdono", "se è sposata o fidanzata non potrei mai"...e poi un bel "che schifo!" con faccia disgustata? la vita è multisfaccettata...

No, mi ritengo il contrario, un immoralista. Non mi piacciono quelli che dicono "io mai" o "io non perdono", in trentasette anni ho conosciuto tante persone, tante storie mi sono state raccontate, tante ne ho viste con i miei occhi, altre ne ho vissute, che se emanassi sentenze assolute non sarei un moralista, sarei proprio uno stupido. Alla base delle scelte della vita ci sono milioni di componenti che, consciamente o inconsciamente, prendiamo in considerazione, il "bianco o nero" non è mai stato nelle mie corde. Sono perfettamente d'accordo con te, la vita è multisfaccettata e quelli che credono che sia solo in un modo si perdono un sacco di cose, soprattutto emettendo sentenze.

endi chiede:
ti piace doraemon?

Sono nato nel 1976 quindi la mia infanzia e prima adolescenza è stata tutta negli anni '80, potrebbe non piacermi doraemon?? Magari avercela una tasca come la sua (o come il gonnellino di Eta Beta)

Zion chiede:
io ne faccio una: ti piacerebbe diventare papà adesso?

Sinceramente no, per tantissimi motivi. Magari in futuro sarà diverso ma adesso è così. (Mi viene da sorridere però, pensando al fatto che credevi che Oceano fosse un uomo e quindi fossimo una coppia gay)

elena chiede:
come mai questa idea?
... ma tu sai come funziona una risaia? :) ciao
p.s. lo so sono due... sccegli :)

Visto che sul "come mai questa idea?" ho già risposto a Lorenzo, rispondo a quella sulla risaia. Certo che so come funziona una risaia, chi non lo sa?? Praticamente si crea un terreno perfettamente livellato e lo si concima, lo si allaga la prima volta, poi si prosciuga, si semina, si allaga una seconda volta per circa otto giorni per fare in modo che il chicco di riso si gonfi e tiri fuori le piccole radici e si prosciuga un'altra volta, da lì il chicco e già abbastanza cresciuto e se la deve vedere da solo, e chi sono io? La mamma chioccia??

Bene, anche questa cinquina è termina, passate un buon weekend.

15 maggio 2013

Lacci tubolari

Ci sono scarpe che hanno quei lacci tubolari, quelli stretti, che non fanno che sciogliersi. Tu, quando le calzi, che calzare le scarpe è una cosa meccanica, no? Una cosa che fai tutti i giorni, magari più volte al giorno, e non ci pensi nemmeno; quando le calzi prendi bene i capi dei lacci e incroci mani e dita come ti hanno insegnato da piccolo, con i cappi, i giri in torno e topolini e coniglietti nelle tane, e stringi per bene e ti ritrovi le scarpe ben allacciate. Tu lo sai che quei fiocchi sono fatti come Dio comanda, te li guardi un attimo, fuori dalla meccanicità dei gesti e sono i fiocchi che hai sempre fatto, quelli che sempre farai e cominci a camminare. Quei lacci tubolari lì però scivolano tra di loro e piano piano cominci a sentire la scarpa che ti balla un po', solo una, e ti fermi un attimo e ti pieghi, rifai il nodo con gli stessi movimenti meccanici e stringi un po' di più e dopo un po' è l'altra scarpa a starti larga perché i lacci sono quelli tubolari stretti anche lì, mica sono diversi. Ti domandi perché succede, hai sempre fatto i nodi così, i nodi alle scarpe si fanno così e non in altri modi, sempre così: incroci i lacci poi fai un cappio con quello sinistro, ci giri intorno quello destro e, passando sotto, fai fare un cappio anche a quello, e tiri. Sembra sempre un gioco di prestigio, lo fai e le scarpe non scappano più; i fiocchi alle scarpe si fanno così. Solo che i lacci tubolari, quelli lì, quelli stretti, continuano a scivolare tra loro e a sciogliersi e tu a piegarti e a rifarli; certo, arriva un momento in cui cominci a pensare che sarebbe meglio, sarebbe giusto, comprarsi dei mocassini ma poi ci ripensi, no, insisti lì, tu vuoi avere quelle scarpe ai piedi, vuoi camminare con quelle e basta, dovessi annodare quei cavolo di lacci altre dieci volte, sai che quelle sono le scarpe per camminare, quelli i lacci che ci stanno bene, per quanto tubolari e stretti. Meglio fare tante fermate durante il cammino che non avere quelle scarpe, meglio poco che nulla. Al massimo, fai un nodo doppio.

Per oggi niente risposte, ma un post così perché m'è venuta voglia di parlare di lacci e di scarpe, stamattina.

14 maggio 2013

sesta...te aspettando le nuove risposte, eccole!!!

Continua la sagra dei titoli scemi, lo so, ma ogni tanto ci vuole un po' di leggerezza, no? Comunque ridendo (ma che ci sarà da ridere poi?!) e scherzando (Essì, pensate sempre a giocare, voi! (Scusatemi, sono particolarmente cretino in questi giorni, capitemi (chi ha detto "non solo in questi giorni"?? (Per i nuovi lettori, sì, spesso abuso delle parentesi)))). Ridendo&Scherzando, dicevo, sono arrivato alla sesta cinquina di domande, le sto quasi per finire e quindi, chi fosse interessato a farmi una domanda, ha ancora poco tempo per andare in questo post qui e farmela!

qual'è il tuo cluster di appartenenza?

Coltivatore diretto, come te, no? Questa la capiscono solo i commercialisti, e nemmeno tutti, lo sai, vero?

Alessandra chiede:
come si calcola l'area di una corona circolare?

Ma semplicissimo! A= π (R^2- r^2) dove R sta per il raggio della circonferenza esterna alla corona e r sta per il raggio della circonferenza interna della corona.

nico chiede:
Quando cavolo ci venite a trovare tu e Palma?

Hehehehehe, sì, omonimo, me l'aspettavo questa domanda e la risposta, sincera, è "Boh???". Siamo talmente incasinati (fortunatamente) che anche noi ci incrociamo a stento.

Caty chiede:
il bicchiere lo vedi mezzo pieno o mezzo vuoto?

Dipende da cosa c'è dentro, se è birra ce n'è sempre troppo poca! Scherzi a parte, non ho uno status fisso, non sono sempre ottimista o sempre pessimista, cerco di essere ottimista perché è il modo migliore per affrontare le giornate ma non sempre è possibile.


Lorenzo chiede:
Perché vuoi che ti facciamo una domanda?

Perchè, credo, così potete conoscere un po' meglio me ed io, attraverso le domande, conoscere un po' meglio voi... Ok, in realtà avevo poche idee per nuovi post!

Ed anche questa cinquina è finita, spero di essere stato esauriente!!!

13 maggio 2013

La quinta cinquina, sarà un problema di marmitta

Sì, lo so, il titolo del post è una stronzata ma non volevo che vi disabituaste al fatto che scrivo stronzate, l'ho fatto per voi. Dopo un altro weekend ricomincio, puntuale come Equitalia, a rispondere alle vostre domande, siamo alla quinta tranche.


Il tuo regista preferito?

Mi fai davvero una domanda difficile Silvia, per una serie di motivi: 1) non sono un cinefilo accanito, considera che ieri sono andato al cinema a vedere l'ultimo film di Sergio Rubini (che mi è piaciuto e mi ha divertito) ma non ci andavo da quasi due anni e nemmeno in tv guardo molti film, preferisco le serie, di cui sono fan accanito. 2) Anche tra i film che ho visto in questi anni non sono sicuro di riuscire ad individuare un regista che possa considerare "il preferito", o perché ho visto pochi film dello stesso o perché a volte i film mi sono piaciuti a volte no. Però, visto che ho detto che avrei risposto, ti faccio un nome: George Lucas anche se sono consapevole di averne esclusi tantissimi che mi piacciono (Nolan, per esempio, che con Batman ha fatto dei capolavori, a mio parere), oppure Kubrik.

Metiu chiede:
lasci o raddoppi? (anche se credo di sapere già la risposta

Questa domanda invece è facile: raddoppio (quasi) sempre perchè ci sono cose che non si possono lasciare, cose che non ce la faccio proprio a lasciare e sono sempre pronto a rifare tutto e raddoppiare...

Sandra (ex frollini) chiede:
se verrai a milano mi contatterai?

Ogni volta che salgo a Milano cerco sempre di incontrare più amici possibile, compatibilmente con gli impegni di lavoro, quindi credo di poter rispondere: sì.

I Filibustieri chiedono:
l'Oceano è sempre accanto a te?

Sì, l'Oceano è accanto a me, a parte quando siamo al lavoro, in quel caso sono all'asciutto.

silvia chiede:
mi sono sempre chiesta se gli occhi del tuo profilo fossero tuoi, perchè mi sembrano occhi femminili.

Ebbene sì, è il mio occhio (senza mascara); come avrai visto dalle altre domande è una cosa che si chiedono in molti ma chi ha avuto modo di incontrarmi di persona ha constatato che è il mio.

Anche questa cinquina è andata, per ora le domande sono ancora aperte,qui.

09 maggio 2013

Avrei voluto

Davvero, avrei voluto rispondere alle domande anche oggi ma sono andato a Napoli a mangiarmi questa cosa qui sotto...



So che mi perdonerete...

08 maggio 2013

Le chiacchiere stanno a zero? No, a quattro!

Eccoci qui, dopo l'intermezzo musicale che spero vi sia piaciuto, parto con la quarta tranche di risposte alle domande che mi avete fatto e che, vi ricordo, potete ancora fare, in questo post qui.

Tampellini chiede:
perché tieni un blog?

Alle volte arrivo a credere che sia lui a tenere me e non il contrario, comunque ho il blog come canale per far leggere le cose che scrivo, poi è stato sempre un bellissimo canale per ampliare le mie conoscenze.

Rabb-it chiede:
Qual è il tuo colore preferito?

Non ricordo, a dire la verità, se in questi sei anni e mezzo l'ho mai detto ma credo che, guardando il blog, si capisca: è il verde.

zefirina dice:
io non faccio mai domande così non corro il rischio di udir menzogne, quindi passo la mano

Beh, anche quello fa parte del gioco...

antonella chiede:
Allora, vediamo un po'... la mia domanda e' Qual e' la domanda a cui hai la risposta ma che mai nessuno ti pone?

I denti vanno spazzolati in verticale, in orizzontale, in diagonale o circolarmente?

MikiMoz chiede:
1) la tua più grande paura?
2) meglio comandare o meglio fottere?
3) He-Man o Big Jim?

1) Il futuro;
2) fottere, per me è sempre meglio fottere;
3) He-Man, da piccolo anche io lo guardavo.

Alla prossimaaaaaaaaaaa....

07 maggio 2013

Intermezzo


Piccola pausa dalle risposte alle vostre domande. Una meravigliosa versione, di un meraviglioso pezzo, scoperta grazie al blog dell'amico e collega Resto in ascolto. Godetevi voce, musica e testo che magari un giorno ci scrivo anche un racconto.

06 maggio 2013

Le interviste passabili terza tranche

Passato il weekend torno a rispondere ad altre cinque domande tra quelle che mi sono state poste.


Anna Maria chiede:
Che domanda vorresti che ti facessi? Potresti rispondere a questa domanda?

Vorrei mi facessi questa domanda: "senti, ho vinto 60 milioni di euro al Superenalotto e vorrei dartene la metà, mi potresti dare il tuo codice IBAN?" ed io risponderei: "Certo che ti do il mio IBAN"

ciku chiede:
pizza preferita?

Quella che cambia nome al mutare della pizzeria: la romana/napoletana, margherita con acciughe e capperi, insomma! Non prendo sempre quella ma, tra le varie pizze, è quella presente in percentuale maggiore.

Coem si costruiscono le barche?

Facilissimo, così:

mgg64 chiede:
Ma la domanda quale era? ( no scusa..non ho resistito all'idea di autocitarmi...:-D:-D:-D:-D) quanto pesano i tuoi pensieri?

A volte sono pesanti macigni, a volte leggere farfalle. Ultimamente più macigni che farfalle...

Signor Ponza chiede:
Take That o Spice Girls?

Assolutamente Spice Girls, per spicciarmi casa (e anche per un altro paio di cosette...)

Bene, anche questa cinquina è andata, vi ricordo che si possono continuare a fare domande, qui

03 maggio 2013

Secondo giro di risposte

Visto che siamo a venerdì e che la settimana sta per finire, faccio un'altra cinquina di risposte e settimana prossima si vede.


red chiede:
perché ogni volta che guardo il dito c'è sempre qualcuno che mi dà dello stolto mentre, dietro, sale la marea?

Perché a forza di gurdare la luna, i saggi il dito se lo stanno facendo mettere dietro, dalla marea. Giustissimo non fermarsi alle piccole cose ma bisogna anche, a volte, cercare di non confondere il sogno di quello che vogliamo con la realtà di quello che abbiamo perché la realtà può fare male.

Debora chiede:
La domanda che volevo farti io te l'ha già fatta Federica, quindi aspetto ansiosa di conoscere la risposta, che così è anche la risposta a tutte le volte che te l'ho detto che ormai si perdono nella notte dei tempi....
La mia domanda..
Cos'è l'amicizia? Che differenza c'è, se c'è, fra quella che vedi, senti e tocchi tutti i giorni e quella che nasce dalla lettura delle parole su uno schermo?

Per quanto riguarda la risposta a Federica, hai potuto vedere che nemmeno io so quando scriverò un libro, so solo che mi piacerebbe. L'amicizia cos'è? Fai una domandona; l'amicizia è un sentimento, come l'amore, è l'affinità, il collegamento quasi paranormale tra due persone; ricordo che io ed il mio migliore amico, ai tempi d'oro, non avevamo bisogno di parlarci, ci bastava uno sguardo o un semplice movimento del corpo. C'è un tizio americano che si chiama Elbert Hubbard che ha detto: "Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci" e credo che sia una frase che rappresenti perfettamente l'amicizia. Non credo ci sia differenza tra l'amicizia che tocchi tutti i giorni e quella che nasce attraverso le parole su uno schermo; ho conosciuto, in questi anni di blog, persone meravigliose, attraverso il canale virtuale, persone che sono diventate amici e amiche, persone a cui voglio bene, tanto bene. Le fregature si possono prendere in un caso o nell'altro, se uno ti vuole fregare, se tu sei nella disposizione di farti fregare, vieni fregato. L'importante è non continure a farsi fregare sempre sulla base di non si sa cosa. Tutte le volte che ho incontrato di persona un amico blogger non sono mai rimasto deluso (ma so che potrei anche rimanere fregato, una volta)


Ale [Tredici] chiede:
Usbrani?

Sì teng faam cert che lu sbrane, che t cred???

Chaill chiede:
Bel quesito hai lasciato: lo sai che rimettersi al pubblico (a volte) è deleterio. Questa la domanda: quanto pesa la vita che fai? Il resto, come mi hai detto te stamane, è uno snodo di vita :-)

Lo so che potrebbe essere deleterio ma poi sta a me rispondere, no? Comunque la mia vita pesa tanto, per tanti motivi, per le responsabilità di lavoro, per le scelte di vita, per le giornate lunghe. Tutto dipende dalle scelte che si fanno ma non sempre tutte le scelte sono nette, non sempre tra quello che si sceglie e quello che si lascia c'è una differenza così netta. La vita che faccio pesa, qualche volta di più, qualche volta di meno; per questo dico che, a volte, non ci si dovrebbe appensatire troppo, si dovrebbero prendere le cose che si hanno, con leggerezza.

Boh chiede:
“Questo è il posto dei miei racconti e dei miei pensieri, delle mille vite non vissute, dei what if, degli arzigogoli e dei ricami di parole, più che del mio essere” Mi stai dicendo che i tuoi pensieri non fan parte del tuo essere, se io ti faccio una domanda c’è comunque il rischio che mi risponda il tuo “non essere”. Quindi la domanda mi vien spontanea:
Quanto il tuo essere (vita reale) diverge dal tuo “non essere” (vita virtuale) ?

A volte ne diverge tantissimo, altre volte è la mia vita reale, altre ancora è semplicemente asintotico, il virtuale, al reale. Mi piace scrivere, non posso aver fatto tutto quello che scrivo nei racconti; in alcuni casi mi arresterebbero, in altri casi non starei qui a raccontarli. Mi piace osservare e capire la gente, riporto anche quello; non sempre sono io ma, a volte, sì

Anche il secondo quintetto di domande è stato adempiuto, si possono ancora sottoporre domande in questo post qui.

02 maggio 2013

Cominciamo a rispondere

Al post precedente sono arrivate un po' di domande, questa cosa mi fa molto piacere; comincio a rispondere a cinque per volta, così ci faccio uscire anche un po' di post (che non fa mai male).


Ernest chiede:
uhmmmm così a bruci pelo.... vediamo... il primo libro che hai letto? E quello che non consiglieresti al tuo peggior nemico?

Cavoli, il primo libro è davvero difficile da ricordare anche perchè, fortunatamente, ho cominciato abbastanza presto ad interessarmi ai libri, comunque direi "Storie per 365 giorni" di Richard Scarry, adoravo quell'autore (in realtà ancora adesso), i suoni animaletti antropomorfi mi hanno insegnato un sacco di cose. Il libro che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico, invece, è facile: "L'isola dei cani" di Patricia Cornwell, detto da uno a cui i suoi libri sono sempre piaciuti; per fare una citazione: è una cagata pazzesca!

Calzino chiede:
Ma ti metti il mascara negli occhi? Ogni volta che guardo la tua immagine profilo vedo quell'occhione sempre più "flap flap".

No, no, per l'invidia di molte donne, sono ciglia naturali!

Mareva chiede:
C'è un giorno in cui tutto è cambiato?

Credo che nella vita, vuoi o non vuoi, di giorni così ce ne siano un po' comunque te ne dico due: il 12 ottobre del 2008, era domenica e l'8 aprile del 2010, era giovedì.

** Sara ** chiede:
Se potessi tornare indietro c'é una scelta che non rifaresti? Se si, quale?

Anche a te ne dico due perché al momento sono quelle che più pesano: tornerei indietro ad un giorno di ottobre del 2009 in cui decisi di lasciare Milano e tornare in Puglia, allo studio di famiglia e, potendo, tornerei indietro ad un caldo primo pomeriggio di settembre del 2011 in cui non mi metterei in macchina, non chiuderei la portiera, non metterei in moto, rimarrei lì ancora.


Federica chiede:
quando scriverai un libro?

Hehehehehe, con mia sorpresa ed immenso piacere questa domanda, da quando ho aperto il blog, me l'hanno fatta spesso, ne sono lusingato. Non so quando scriverò un libro, posso dire che spero di farlo, un giorno.

Ok, la prima cinquina di domande ha trovato risposta; naturalmente, per ora, è possibile farne ancora, nel post precedente!