02 dicembre 2017

Giorno 2

La tramontana sferza il lungomare, C. si aspettava un inizio di dicembre più clemente ed invece sente il vento tagliargli la faccia; uscendo, stamattina, era quasi tentato di rinunciare ma se si dovessero fare le cose solo quando sono facili l'evoluzione non avrebbe compiuto un passo. È quello il pensiero che C. si ripete in testa mentre corre, un passo dopo l'altro, con gli spruzzi delle onde che lo colpiscono quasi accecandolo. Il fiato si condensa in una nuvola bianca, lungo la strada pochissimi altri coraggiosi, o folli, come lui; il cielo si è schiarito da poco, sarà sicuramente una giornata luminosa, si capisce dal celeste di ghiaccio del cielo. Il problema però sono le nuvole che gli si affollano dentro, lì la situazione è un po' più oscura; è da quando ieri M. gli ha telefonato che è tramontato il sole. Inconsciamente C. aumenta il ritmo, sordo ai muscoli che cominciano a sentire la fatica. Il fiato si fa più corto e veloce, il passo più lungo; senza rendersene conto è arrivato alla fine del lungomare, dove finiscono gli ultimi palazzi e c'è quel nuovo parco di risulta. Si ferma a respirare con le mani sulle ginocchia, il cuore più veloce ma le idee più chiare; C. ora sa cosa dire ad M..

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