19 marzo 2014

Dopo la pioggia

Il corpo di Beatrice pesa poco più di quaranta chili, al netto del sangue e dell'anima; il sole è tramontato da un po' portandosi via l'arcobaleno dopo la pioggia, è rimasta solo un po' di foschia a sfumare i lampioni. Mario non ha fatto fatica a sistemare i pezzi, ben sigillati nelle buste di plastica, nella valigia che ha con se, ha ripulito tutta la vasca, ha messo la tuta bianca da lavoro, con le sovrascarpe, in un'altra busta e l'ha infilata tra il tronco e la gamba destra di Beatrice, nella valigia. Ha pulito anche il bisturi, la lama lunga e la sega per ossa che, adesso, ripone nella valigetta di metallo. Non c'è nessuno in giro, il clima umido e freddo tengono in casa anche i più audaci; al massimo vedrebbero un signore barbuto, con la pancia, che fa scorrere una grossa valigia sulle ruote; Mario sa passare inosservato e, a volte, per passare inosservato devi saltare all'occhio. Mentre esce da casa di Beatrice, guarda il pavimento con le sue impronte, non gli importa, calza stivali di due misure più grandi ed anche a guardarlo sembra più altro, potere dei rialzi interni e di un cappello, a volte basta poco. Ha parcheggiato la sua auto in una strada laterale, sotto un lampione che ha provveduto, anticipatamente, a spegnere; sia la valigia con il corpo di Beatrice che quella più piccola con i suoi ferri del mestiere, vanno perfettamente nel vano che ha ricavato sotto il divano dei sedili posteriori. Parte in silenzio, uno dei pregi delle auto ibride, e si avvia fuori città, la strada è poco trafficata e via via che si allontana dal centro abitato le auto diventano sempre meno; il vano sotto i sedili non è facilmente individuabile ma tiene sotto controllo, sul cellulare, un navigatore sociale che, in tempo reale, lo avvisa della eventualità di traffico o di posti di blocco; il bello di internet è la voglia che dà, praticamente a tutti, di raccontare qualsiasi cosa. La statale ormai ha fatto posto ad una strada provinciale e, successivamente, ad una piccola strada di campagna che uno nemmeno si aspetta a così poca distanza dalla metropoli; Mario arriva a destinazione, un casolare isolato di una azienda agricola, apre il cancello con un telecomando e si avvia verso la zona delle stalle. E', il posto, uno dei tanti beni di proprietà del capo, una delle coperture; sulla carta è un'azienda agricola in cui si producono salumi ma Mario non ne avrebbe mai assaggiato uno, sapeva bene cosa mangiavano i maiali. I maiali mangiano tutto, frantumano le ossa, Mario li guarda impassibile mangiare con foga i pezzi del corpo di Beatrice, guarda impassibile ma è solo apparenza, la smorfia sul volto fa trapelare come quell'incombenza non fosse assolutamente tra le cose che desiderava fare. Quando ormai non è avanzato praticamente nulla passa alla seconda fase e prende il sacco che ha ai piedi, dentro ci ha messo tutte le buste in cui c'erano i pezzi di Beatrice, la sua tuta, gli stivali, la barba finta che aveva indossato, e si avvia alla fornace per gli scarti, brucia ad una temperatura talmente alta da rendere cenere tutto quello che avanza. Apre la fornace dopo aver messo i guanti di sicurezza e la maschera e lancia la sacca nella fiamma, si leva la maschera e sul viso ha un ghigno, “Guido”, pensa, e chiude la fornace.

25 commenti:

Davide CervelloBacato ha detto...

Che figo, sia il racconto, sia il fatto che sia collegato all'altro! Perché non passo di qua più spesso? Che stronzo... mandami Mario se vuoi eh

Lapiz.Lo ha detto...

Wow, quando continua?
Complimenti!

Rabb-it ha detto...

Ho spesso la sensazione che vediamo gli stessi telefilm. ;-)


Brividi!

Per il racconto, non per i telefilm.

Francesco ha detto...

io adoro questi racconti !

red ha detto...

Guido lascialo a me. lo voglio io, quel bastardo.

iofemmina ha detto...

Non è che avresti il numero di Mario? Avrei due o tre lavoretti per lui.

Unknown ha detto...

Tu sai cosa penso di te scrittore: sei una perla.

Bravo Ciccio :*

Stefania ha detto...

Ehm... come dire... Per quel panino per strada e/o quel caffè... rimandiamo... ok?!
;)

Unknown ha detto...

Complimenti, davvero scritto bene, inquietante!

Mareva ha detto...

Io vedo tanto talento.

amanda ha detto...

Guido merita di meglio che i maiali, aspetto di sapere cosa

Carolina G. ha detto...

Mamma che ansia!

Vuol dire che il racconto funziona alla grande, vado a leggermi il prequel!

indierocker ha detto...

ciao baol! buona primavera!
viva cassano in nazionale!
abbasso i rolling stones!

skip ha detto...

cattivissimi questi loschi figuri, e pure i maiali.

Franco Battaglia ha detto...

"per passare inosservato devi farti notare". Ammetto che non ci riesci (a passare inosservato.. eh eh..)

pesa ha detto...

Mario è proprio una personcina a modino da invitare a cena. Sì sì.

Baol ha detto...

@ Cervello Bacato: Hahahahaha, per così poco?? No, al massimo ti mando Aleister (adesso però devi cercarti Aleister nel mio blog :D )

@ Lapiz.Lo: Ha già un po' di pezzetti sparsi nel blog, si trovano dai link del racconto, non lo so quando continua, dipende dalla mia ispirazione :D

@ Rarbb-it: Sì, mi sa che vediamo gli stessi telefilm (anche se io sono un po' indietro) :)

@ Francesco: Grazie :))

@ red: Sorry, Guido è mio, ma se vuoi darmi una mano, è ben accetta ;)

Baol ha detto...

@ io.: Certo, come ho scritto prima, su questo blog puoi trovare anche Aleister che fa lo stesso mestiere ma in maniera diversa :D

@ meEJ simple: Tu sei troppo buona con me, amica mia, grazie :*

@ stefania: Hahahahahahaha...non preoccuparti, non hai nulla da temere...per ora...hahahahahahah

@ giuseppe radente: Grazie!!

@ Mareva: In Mario? :-D

Baol ha detto...

@ amanda: Beh, anche io la penso come te, ma metti che in mezzo ai maiali affamati ci va da vivo? :D

@ Carolina G.: Piaciuti anche i pezzi prima? :)

@ indierocker: Indieeeeeeeeee, buona primavera anche a te!!!

@ skip: Solo che con i maiali ci puoi fare un sacco di cose buone :))

@ LAMPUR: E pensare che una volta una ragazza mi disse che non ero brutto ma che passavo inosservato :D

@ pesa: Te lo mando? :D

S. ha detto...

scritto è scritto bene, ma dico, con tutte queste storie di femminicidio,che sono oramai una triste litania di cronaca nera giornaliera, non è che se ne sentiva la mancanza...hai scritto molte cose intimiste che, francamente, ho sempre apprezzato e che davano davvero la misura della tua bravura.
scusa, forse sono stata un pò dura.

Baol ha detto...

@ S.: Beh, quando scrivevo dei racconti di Lei&Lui mi hai detto che ero troppo "pro uomini", adesso questo; alla fine scrivo per raccontare qualcosa o semplicemente per intrattenere. Questi racconti stanno seguendo un filo, dentro di me, credo siano catartici, mi servono per far emergere la rabbia per qualcosa, ognuno ha i proprio motivi, alla fine :)
Ti ringrazio per il commento perchè lo trovo un commento positivo :)

Rabb-it ha detto...

In ritardo?
L'episodio dei maiali era nella quarta serie.


Sì, lo so che intendevi altro. ;-)

Baol ha detto...

@ Rabb-it: Ma io l'episodio dei maiali l'ho preso dal film Hannibal...grazie per lo spoiler :P

Rabb-it ha detto...

Quale spoiler?
Quarta serie di Criminal Minds che è arrivato alla nona. (Non posso averti spoilerato quella!) :-P

P.S.
Io Hannibal mica lo vedo.

Baol ha detto...

@ Rabb-it: Aaaah, pensavo ti riferissi a White Collar...

Comunque intendevo Hannibal, il film, non la serie :-)