29 maggio 2008

Telefonameme…

Si avvisano i gentili lettori che il seguente post è vietato ai minori di anni 18.

Driiiiiiiiin Driiiiiiiiiin
Simpatica Telefonista Discinta: Proooooooontooooooo….mmmmmmm…..chi seeeeeei?
Baol: O Signur…Ehm, salve, mi chiamo Bedrosian Baol.
S.T.D.: Ma che bel noooooome.
B.: Modestamente ce l’ho dalla nascita.
S.T.D.: Io sono Sahmahntah.
B.: C’era una svendita di acca?
S.T.D.: Che simpatico che sei, è la prima volta che chiami?
B.: Ehm, sì.
S.T.D.: E dimmi cosa ti piace allora.
B.: Ecco, allora, mi piace guardare.
S.T.D.: Aaah…sei un voyeur…mmmm…interessante! E con chi mi vorresti guardare? Con un uomo? Con una donna? Con un cavallo? Con uno scaldabagno?
B.: Con uno scaldabagno?!
S.T.D.: Mmmmm…ti piace strano allora…Sono qui con il mio amato boiler che…
B.: No, signorina, era una esclamazione di meraviglia. Quando ho detto guardare non intendevo quello, volevo dire che mi piace guardare, osservare il mondo, farmi raccontare la vita dagli occhi, come diceva De Andrè.
S.T.D.: Chi è? Uno con cui andavi a donne eh…E dimmi, cos’altro ti piace?
B.: Mi piace conoscere gente, le altre persone.
S.T.D.: Ti piacciono le orge eh…mascalzoncello…pure a me, una volta, mi ricordo, con tre amiche ed il Battaglione San Marco…
B.: No, vabbè, volevo dire che penso che ogni persona abbia una storia da raccontare, sia una storia da raccontare.
S.T.D.: E solo queste cose ti piacciono?
B.: Oh, no, mi piace tanto leggere, adoro tutto quello che può essere letto.
S.T.D.: Letto? Solo sul letto? Ma ci sono tanti posti per farlo, mica esiste solo il letto, sei pure un comodone. E dimmi, dimmi, che altro?
B.: Mah, mi piace la cucina…
S.T.D.: Ah! Allora lo vedi che non ti piace solo a letto anche in cucina, sul tavolo; qui da me ho un bel tavolo, tante sedie, ho anche un minipimer…
B.: Oh mamma…volevo dire che mi piace il cibo, mangiare, la buona cucina.
S.T.D.: E nient’altro?
B.: Beh, sono anche un fan della tecnologia.
S.T.D.: Ti piacciono i giocattoli eh, pure a me, ne ho un’intera collezione, ho paperette vibranti, cilindri roteanti, sferette saltellanti.
B.: Non era quella la tecnologia che intendevo però…
S.T.D.: Ma ci sarà qualcosa di strano che ti piace, no?
B.: Beh, ecco, ehm, ha presente quando, camminando per strada, ti trovi i pacchetti delle sigarette vuoti gettati per terra, magari ancora integri?
S.T.D.: Sì, beh?
B.: Ecco, a me piace schiacciarli con il piede e sentire come cedono…
S.T.D.: Ma sei un pervertito!
Tutututututututu…

Come avrete sicuramente capito questa non è una vera telefonata erotica (lo avete capito vero? VERO?!), ma soltanto lo svolgimento del meme delle sei cose che mi piacciono. Ho perso il conto delle persone che me lo hanno passato: Inenarrabile, Daniela, Aldievel, Giorgio Pontrelli, addirittura Jeannette…e mi sa che mi sono pure scordato qualcuno. In realtà le cose che mi piacciono sono più di sei ma se le dicessi tutte poi vi toglierei il gusto di scoprirle. Non espletavo un meme da tempo immemorabile, ne ho saltati un po’, tra cui un sacco di premi ricevuti; adesso dovrei postare il regolamento e passarlo ad altri blogger ma lo avete fatto tutti perciò, beh, la chiudo qui.

24 maggio 2008

Un piccolo luogo oscuro

C’era una che mi piaceva, anni fa; una che poi hanno convinto avesse dei limiti ed allora, di punto in bianco, ha interrotto la strada che stava percorrendo e si è fermata a fare altro. Avevo un amico, certo, c’è ancora quel amico, quando raramente ci vediamo io lo saluto ancora come sempre. Allora lo eravamo di più e si chiacchierava insieme e lui ascoltava me ed io ascoltavo lui. Questo mio amico stava con una mia amica, una che tempo prima piaceva a me ma che non le piacevo, però eravamo amici ed allora, richiestomi, li ho fatti conoscere e loro si sono fatti qualche anno insieme. Questa mia amica era amica di quella che piaceva a me, anche io ero suo amico ma lei di più, era tipo la migliore amica. Lo so che le cose si stanno facendo complicate e si intrecciano, la vita è un po’ così e se prendete carta e penna e vi fate uno schema magari è più facile. Un giorno, a luglio, faceva caldo; tutti i giorni in realtà ma quel sabato pomeriggio forse di più o così ci sembrava ed allora decidemmo che il giorno dopo saremmo andati tutta la giornata al mare, io, i due e quella che mi piaceva e magari al mare trovavamo altri amici. Quando si fanno queste cose ci si organizza, si decide chi prende la macchina e cosa mangiare; l’idea era bella, stare al mare con gli amici, compresa quella che ti piace, non può che essere una grande idea. Mi piaceva essere puntuale, mi piace ancora adesso; all’orario convenuto ero bello e pronto con la busta con le focacce imbottite e guardavo fuori dalla finestra aspettando che passassero a prendermi. Anche dopo aver atteso il ritardo canonico però, non si vedeva l’ombra dei miei amici ed allora provai a telefonare ma non mi rispondevano. Uno si preoccupa quando succedono queste cose ed allora mi misi nella mia macchina e me ne andai a casa del mio amico, citofonai e alla mamma, affacciatasi al balcone, dissi: “Buongiorno signora, c’è G.?”, “E’ andato via da un’ora, è andato al mare. Gli devo dire qualcosa?”, “No signora, arrivederci”, chè mica glielo puoi dire alla mamma che il figlio, tuo amico, un’ora prima doveva passare a prendere pure te. L’abbandono e il tradimento sono traumi che fanno male a tutte le età, fatichi ad accettarli, soprattutto quando non riesci a spiegartene i motivi. Me ne tornai a casa e mi feci un giro in bici e poi mi mangiai la mia focaccia imbottita e la loro la buttai che mica puoi farla trovare lì quando torna tua madre, lei ti chiederebbe spiegazioni, ti direbbe: “E queste? Non sei andato al mare?”, perché è difficile inventarsi una scusa, perché non gli puoi dire: “Mà, sai l’amico mio? Beh, quello mi ha lasciato qui senza avvisare”. Quella sera stessa me li sono ritrovati davanti, i miei amici, che cercavano di spiegarmi attraverso le scuse che non erano passati perché quella che mi piaceva non voleva, le davo fastidio; il fastidio, come un callo o una vescica insomma. In quel momento un po’ sono cresciuto e cambiato, in quel momento esatto lì. Da allora i miei amici sono aumentati, con tanti non mi sento più, altri nuovi sono arrivati ma alcune cose mi sono rimaste da allora: l’ansia dell’attesa quando devono passare a prendermi ma soprattutto la delusione nel constatare che, a volte, gli amici cambiano. Ora come allora mi chiedo il perché delle cose, perché si deve dare l’amicizia per scontata, perché l’amico deve sempre capire. Da allora non sono poi cambiato molto, sempre pronto a dare un braccio per un amico, però mi accorgo di un sacco di cose; mi accorgo di come le cose cambino, di come quello sempre pronto a dire “vediamoci, organizziamo”, una volta trovata una ragione di vita si scordi pure di come si dica, forse perché non ne ha più bisogno; di come si cambino gli affetti e le occasioni. Se sono sempre stupido ma spesso cinico dovete ringraziare tre miei amici ed una giornata al mare saltata.

20 maggio 2008

Ultime news

Interrompiamo le trasmissioni per darvi la notizia di uno scontro avvenuto questa mattina alle 11:30 sul lungomare di Bari all'altezza di S. Giorgio. Una smart durante un sorpasso azzardato si è andata a scontrare frontalmente ad alta velocità con una libellula che viaggiava nella direzione opposta. La libellulla è stata sbalzata via, ha fatto due giri su se stessa ed è atterrata sull'asfalto; non si hanno ancora notizie dello stato della carrozzeria della smart.

Niente, stamattina ho visto 'sta scena tornando da Bari e vedere la libellulla che si girava su se stessa mi ha fatto pensare "poveretta", ecco tutto

18 maggio 2008

Scirocco e rifiuti

Una busta di plastica mi ha seguito fino a casa; ho chiesto ai miei, la posso tenere.

14 maggio 2008

Storie di Yakuza cap. 3

Essere l'unico uomo rimasto nel gruppo yakuza di Alabama è una grossa responsabilità, da quando kabalino è andato in missione all'estero ci sono rimasto solo io e non ci dormo la notte. Alabama dice che devo rimanere sveglio per temprare il mio fisico e, già che ci sono, per fare le pulizie della sede del gruppo, "serve per non farti sentire in minoranza" dice lei. L'altro giorno però mi ha affidato una missione; mi ha detto che dovevo andare con Desaparecida da un "cliente" a riscuotere "l'assicurazione", è incredibile come il capo riesca a far vedere le virgolette quando parla. Desaparecida è una del gruppo, è la nostra consigliori, è una dolcissima ragazza bruna sempre disponibile ad ascoltarti; quando le ho detto che saremmo andate in missione insieme mi ha fatto uno stupendo sorriso. Alabama mi aveva dato solo un consiglio: "non chiederle cosa significa consigliori" mi aveva detto, "perchè?", "perchè è una ragazza sensibile, potrebbe spezzarsi qualcosa", ed io in silenzio mi sono commosso per la dolcezza e sensibilità della nostra consigliori e pensai che doveva essere un titolo dispregiativo, una specie di marchio di infamia che lei porta non per sua colpa ma per colpa di qualche suo avo che, illo tempore, aveva commesso qualche sbaglio; che noi yakuza a 'ste cose ci teniamo. Mentre andavamo dal "cliente" mi diceva che era contenta di venire in missione con me e che le avrebbe fatto piacere che kabalino tornasse. Io che non sono per niente curioso ad un certo momento le ho detto "posso farti una domanda" e lei, con il suo dolcissimo sorriso mi ha fatto di sì con la testa, "ma che cosa significa consigliori?"; Alabama aveva ragione, qualche cosa si è spezzata, per la precisione cinque costole, una mascella e tre falangi per un totale di due settimane di prognosi; Desaparecida è proprio una ragazza sensibile.

Quando ormai uno non ci credeva più, sono tornate le "storie di yakuza" dopo la prima e la seconda puntata.

12 maggio 2008

Intanto che aspetto di riavere il pc a casa...

Allora ragazzi, oggi è l'ultimo giorno per poter votare Fabrizio ed il suo racconto nella Writers death race, perchè ve lo chiedo? Beh, visto che appena iniziata la gara, con la promozione che si è fatto e che gli ho fatto, è stato secondo per un bel po', e per questo siamo stati cazziati (potete leggere le cose come stanno qui) adesso, di punto in bianco ci sono stati quattro racconti che hanno visto aumentare vertiginosamente i loro voti nel giro di un giorno; allora andate su questa pagina e sulla destra votate Fabrizio Furchì ok?
Per premiarvi, in attesa di nuovi post, vi regalo due vecchie "puntate" di questo blog che ebbero un disceto successo, ditemi cosa ne pensate:

i pane e merda

o'psjell

09 maggio 2008

Non strappatevi i capelli adesso

Amici miei, mettetevi seduti comodi, tirate un profondo respiro. Fatto? Ecco, erano due giorni che il pc di casa mia era fuori, era in una beauty farm perchè doveva rioulirsi dall'interno, dopo cinque lunghi anni senza una formattazione, beh, era giunto anche il suo momento. Ieri pomeriggio, con mia immensa gioia, il mio caro pc torna a casa accompagnato dal visagista; ma il dramma era nell'aria, appena infilata la spina nel pc, un lampo e la corrente va via in tutta la casa. La prima diagnosi è: alimentatore bruciato, speriamo non ci sia anche altro. Dopo un rosario di bestemmie da far girare le immaginette dei santi il mio pc ha ripreso la via della beauty farm lasciandomi con una domanda: come cavolo si fa ad avere un corto circuito infilando una presa in una piattina con l'interruttore spento? Tutto questo per dirvi che nei prossimi giorni la mia unica via per la rete e quindi per blog, mail e messenger, sarà il pc dell'ufficio che, per ovvi limiti, non mi permette di essere attivo come sempre; non abbandonatemi eh!!!

05 maggio 2008

Tanto per gradire

Oggi, dopo pranzo, mi preparavo a gustarmi la mia solita puntata dei Simpson su Italia1 quando, durante la pubblicità, è apparso Fabrizio Corona che, con il suo fare da uomo di mondo e navigato, seduto sul divano di casa sua (credo), mi avvisava che se volevo sapere tutta la storia su di lui che "da due anni è al centro di casi di cronaca" dovevo seguire la puntata de "Il bivio" di giovedì prossimo. Ecco, signor Fabrizio Corona, vorrei gentilmente comunicarle che non me ne può fregare un benemerito cazzo.

03 maggio 2008

Dove eravamo rimasti?

Ah, sì, Marcello è partito stamattina ed è tornato "giù al nord"; naturalmente lascio a lui il compito del resoconto fotografico della vacanza nelle terre di Baol. Dopo il fornello e l'annesso vino primitivo (lo ripeto chè, a quanto ho capito, dire "vino primitivo" ha l'effetto del canto delle sirene) il giorno successivo, dato che il vostro mago era impegnato in ufficio, il buon M&M ha fatto compagnia al nostro caro ospite mostrandoli il centro storico di Conversano, li ho raggiunti per pranzo e dopo siamo andati a fare un giro nelle campagne pugliesi e lì ci siamo chiesti: "dove andiamo adesso? In che posto portiamo Marcello?" ed è uscito fuori Trani, "ma lì c'è Margy!" ho detto io, vabbè, nonostante questo Trani è così bella che il rischio si poteva correre...ed infatti ci siamo incontrati con Margy (hai visto che ti ho nominato? Ora non è che ti incazzi di nuovo eh?!). Vabbè, scherzi a parte, è stato un incontro divertente anche perchè la cara tranese è una persona simpaticissima. In serata, visto che la fame si faceva sentire, ci siamo andati ad imbottire di panzerotti e visto che c'eravamo ed eravamo lì, abbiamo fatto un giro a Polignano che, anche con la temperatura che non era propriamente estiva, fa sempre il suo bell'effetto. Proprio perchè fa il suo bell'effetto, nella mattinata del giorno successivo, siamo andati a fare colazione lì con due ottime granite di caffè con panna. Tornati a Conversano, approfittando della cucina di casa M&M, Marcello ci ha cucinato un tipico piatto delle sue zone: i pizzoccheri! Ebbene sì, in terra di Baol il primo di maggio, ci siamo mangiati i pizzoccheri cucinati da Marcello, ed erano BUONISSIMI! Donne, questo è un uomo da sposare, fidatevi del mago. Nel pomeriggio siamo andati ad Alberobello che, credo, non abbia bisogno di presentazioni, visto che è conosciuto in tutto il mondo. Ieri, dopo un giro al mare, ci siamo andati a mangiare il pesce crudo ed un bel piatto di cavatelli con i frutti di mare; nella serata siamo andati prima a Bari e poi alla splendida Giovinazzo che ha positivamente colpito il buon Marcello, siamo tornati tardissimo e stamattina il treno era abbastanza presto ma ne è valsa la pena! Beh, la cronaca è finita cari miei, lascio a lui, adesso, i commenti sulle terre di Baol nella speranza che vogliate imitarlo.

Faccio un piccolo aggiornamento perchè le foto della vacanza sono online, le potete trovare qui

30 aprile 2008

C'ho il blogger ospite

Ebbene sì, da ieri sera qui nelle terre di Baol si aggira un ospite molto gradito: Marcello è venuto a visitare questi luoghi ameni, c'ho il blogger ospite insomma, che detto così sembra una cosa tipo la tenia ma non è vero. Io e Muri&Martelli ci siamo attivati ed abbiano trovato per lui una gradevole sistemazione e ci stiamo prodigando per rendere il suo soggiorno il migliore possibile. Già ieri sera lo abbiamo portato ad assaggiare il tipico fornello delle nostre parti innaffiando la carne con dell'ottimo vino primitivo, sembrava soddisfatto alla fine della serata. Per oggi non abbiamo un programma preciso, decideremo al momento, tanto di cose da vedere ce ne sono un sacco. Vi terrò aggiornati, così magari vi invoglio a venire in tour nelle terre di Baol che sembra una cosa tipo "Il Signore degli anelli" ma vi assicuro che ci sono meno hobbit qui.

24 aprile 2008

Deformazione professionale

La sala è illuminata da una serie di luci soffuse alle pareti e su ogni tavolo una candela accesa serve a dare al tutto un’atmosfera più intima. Ad un tavolo d’angolo due giovani adulti si sorridono e chiacchierano; lei chiede: “Ma precisamente, cosa fai nella vita?”, “Lavoro presso una società che si occupa di ricerche di mercato, sono un sondaggista.”, “Interessante”, dice lei sbadigliando. Il cameriere arrivato in silenzio alle loro spalle attira l’attenzione su di sé; “Avete deciso?”, lui lo guarda, “Al 52% vorrei questi ravioli ripieni di cernia, al curry; al 27% la bistecca fiorentina con contorno di patate; al 14% la spigola al forno e al 7% non so, non rispondo.”.

21 aprile 2008

Solo un commento...

Sicuramente ti sarai soffermata, ogni tanto, a guardare il mare; non quello agitato con le sue onde enormi e quel senso di onnipotenza, no, quello lievemente increspato dalla brezza leggera, quello Su cui brillano i raggi del sole come fossero monete. A me capita di starci un bel po’ ad osservarlo perché è sempre uguale e diverso ed i suoi riflessi sembrano ipnotizzarmi. Sicuramente ti sarai soffermata a guardare le piccole onde che arrivano da lontano e che, lentamente, raggiungono la riva; se le hai osservate bene vedrai che, una volta arrivate fanno una specie di salto all’indietro, come se volessero tornare sui loro passi ma è solo un accenno, sanno che non avranno mai la forza per farlo e si spegneranno lentamente per far posto all’onda successiva. Dimmi, non credi che la vita sia un po’ così?

Questo è semplicemente il mio commento all'ultimo post di inenarrabile.

18 aprile 2008

Di trentadue che lui ne ha...



Questo solo per dirvi che oggi è il mio compleanno e sono 32!

solo un piccolo aggiornamento per dirvi che oggi è anche il compleanno di Bruja :)

17 aprile 2008

Una anteprima

Sono venuto in possesso di una pagina dei nuovi libri di storia per l'anno scolastico 2008/2009 ed ho deciso di mostrarvela in anteprima:

La resistenza



L'immagine è stata presa da qui

15 aprile 2008

Me lo votate un amico?

Mi è stato chiesto di fare un appello di voto, Fab ha un racconto in gara qui e mi ha chiesto se vi invito a votarlo, anche perchè si trova in gara addirittura con Melissa P. e non gli va di essere lasciato solo con Melissa P. anche se, secondo me, un po' non gli dispiacerebbe essere lasciato solo con lei. Allora, su, non possiamo lasciarlo abbandonarlo, andate su questo post qui e votate per Fabrizio Furchi, grazie.

13 aprile 2008

Questa volta do solo il premio

Più volte, tra i commenti al post sul concorso "a volte basta un nonnulla", ho manifestato la mia intenzione di proporre, nel prossimo concorso, una gara di cucina visto che mi sono accorto che i food blog sono tanti e magnifici e mi sarebbe piaciuto metterli alla prova; ma come sarebbe dovuta avvenire la votazione? Libera ai lettori? Io pur amando la buona cucina mica sono un esperto. Per fortuna Giovanni Maria Le Mura, nel suo Mai Dire Ristorante Blog, mi ha anticipato: ebbene sì, vi sto parlando di un altro concorso, se andate sul suo blog, per l'esattezza a questo post qui, potrete leggere il regolamento del concorso Ratatouille. Vi dico a grandi linee di cosa si tratta: cari cuochi o semplici amanti della cucina, sapete cos'è una ratatouille? Bene, dovrete prepararne una e mandare a Giovanni la vostra esecuzione. Perchè ve lo dico? Semplice, perchè se leggete bene il regolamento vedrete che, tra i premi per il vincitore, c'è un mio post dedicato ed ispirato allo stesso. Allora, siete ancora lì? Guardate che avete tempo fino al 10 maggio quindi, sù, correte ai fornelli e cucinate, poi prendete la macchina fotografica o la videocamera e mandate il vostro capolavoro a Giovanni; c'è gente che si strapperebbe i capelli per un mio post...soprattutto quando lo leggono...

11 aprile 2008

Homo homini lupus? No, teste di cazzo!

Oggi pranzavo e, ahimè, guardavo il telegiornale, non è una novità, succede tutti i giorni, io preferirei guardare altro ma il Pater familias preferisce quello ed allora faccio una specie di esercizio di estraniamento per non sentire quello che passa sullo schermo, almeno fino alla fine della pagina politca, ho un fegato anche io e già lo tratto abbastanza male. Oggi pranzavo, dicevo, ed al telegiornale hanno dato la notizia che a Napoli, un ragazzo di 17 anni è stato spinto sotto un camion ed è morto perchè cercava di sedare una rissa. Ho guardato lo schermo ed ho visto le classiche interviste ai presenti sul luogo e le solite domande; immagino che, se tutto va bene, ci sarà tutta una ridda di sociologi e psicologi che disquisiranno amabilmente sul disagio, sull'evoluzione borderline che ha chi cresce in determinati ambienti; ci faranno magari trasmissioni televisive, magari intervisteranno la mamma o il papà di questo ragazzo. Un sacco di persone diranno la loro sulla faccenda spendendo tante parole, vuote o piene che sia; anche a me è venuto di dire qualcosa: ragazzi che avete spinto queso vostro coetaneo sotto un camion, siete delle grandissime teste di cazzo. Grazie dell'attenzione.

07 aprile 2008

A volte basta un nonnulla: il premio al vincitore!

Salve, sono Mia, no, non “mia” con la emme minuscola, come andavano urlando le femministe anni fa e pure adesso; Mia, con la emme maiuscola, nome proprio di cane. Sì, sono un cane di sesso femminile perché, non sarò femminista ma dire “cagna” non mi piace. Quel omone grosso con la barba che si vorrebbe tanto sedere sulla sua poltrona è il mio padrone, si chiama Ale, lo chiamano pOpale ma non so perché, a me più che pop sembra jazz, ma questi sono punti di vista canini. Lo so, è un omone grosso grosso ma è buono come i croccantini di carne (il pane non mi piace tanto), solo io riesco a fregargli la poltrona, lui si gira ed in un attimo io sono qui; fa finta di sgridarmi e poi si siede sulla sedia che, anche se non lo dice, io lo so che è scomoda, in questo l’ho ammaestrato molto bene. Ale è tanto buono, la mattina presto, con qualsiasi tempo, anche quando fuori c’è la neve oppure la nebbia, lui mi porta a passeggiare per farmi fare i miei bisogni. Incontriamo tanti altri padroni con i loro cani e ci fermiamo a chiacchierare ed annusarci; Ale chiacchiera ed io annuso naturalmente. Gli altri padroni non sono come Ale, lui mi guarda e mi sorride, gli altri invece guardano i loro amici a quattro zampe con uno sguardo alla “muoviti a farla cagnaccio, che voglio tornare a letto!”, ma loro niente ed io allora mi diverto a produrre davanti a loro tanta di quella roba che nemmeno i cavalli che tirano le carrozze; gli altri ci lanciano certi sguardi invidiosi ed io scodinzolo gioiosa. Lo so, sono cattivella, a fare così me lo ha insegnato la mia amica gatta. Come? No, non siamo nemiche, che poi “nemici” è una parola che avete inventato voi umani ed a voi infatti si adatta perfettamente, noi mica ci facciamo le guerre, al massimo ci gridiamo contro perché i nostri rispettivi odori ci danno reciprocamente fastidio; ecco, più che nemiche, siamo come i protagonisti dei programmi della Defilippis. Questa mia amica gatta ma ha insegnato ad essere un pochino cattivella; una volta mi ha raccontato che stava con un gatto pugliese, un bel gattone bianco ed arancione che, anche se randagio, si era quasi accasato da una bella ragazza tranese, una bruna simpatica e caciarona; quando aveva scoperto che se la intendeva con un sacco di gatte, la mia amica gli ha ammollato un pestone e lui ha finto di essersi azzoppato e miagolando come se lo stessero castrando è tornato ad abbindolare la bruna e la mia amica se n’è venuta a Roma dove, dice, ci sono un sacco di bei gattoni. Visto che il mio padrone è buono e simpatico ha un sacco di amici, sia reali che virtuali; quelli virtuali si chiamano blogger ed il mio padrone li incontra sul televisore strano, quello che non si accende con io telecomando, Ale lo chiama “piccì”. I blogger si chiamano così perché hanno un blog che è una cosa dove loro scrivono quello che gli pare e poi tutti possono leggere quello che scrivono, sul televisore strano. Anche il mio padrone è un blogger, ha un blog pure lui, dove scrive tante cose e dove mette pure delle belle canzoni. Ogni tanto mi metto vicino a lui e pure io guardo i blog sul televisore strano; ce n’è uno che mi piace un sacco, è di una blogger che mette le foto delle cose da mangiare che prepara, sono delle foto bellissime, sicuramente saranno anche buonissime. A me ed al mio padrone ci viene sempre fame quando guardiamo quel blog ed allora ce ne andiamo in cucina, lui mi prepara i croccantini e si fa un panino e poi facciamo merenda insieme ed io sono felice, è proprio vero, a volte basta un nonnulla!

Finalmente riesco a scrivere il post premio per il vincitore del concorso "a volte basta un nonnulla"; questo racconto è dedicato ed ispirato a pOpale, ma soprattutto alla vera vincitrice: Mia, il suo labrador. Nel racconto "compaiono" anche la seconda e la terza classicata: Giovannacaramelle e Margy. Spero che piaccia ai diretti interessati.

06 aprile 2008

Ma come si fa?



Ecco, stamattina stavo proprio pensando che questa canzone mi calza a pennello...

02 aprile 2008

Il Matrimonio del mio migliore amico

No, non preoccupatevi, non è la recensione dell’ormai vecchio film con Julia Roberts e Cameron Diaz, è che sul serio si sposa il mio migliore amico, domani per essere precisi e per essere ancora più precisi io, insieme a quel bell’uomo di tazzozza, siamo i suoi due testimoni; “che responsabilità” direte voi, “che sconsiderato” direi io, conoscendo i due soggetti in questione chiamati a testimoniare che si troveranno lì davanti e guarderanno il loro migliore amico stare lì, impalato, aspettare che un abito bianco o di colore simile, che mica l’ho visto l’abito della sposa eh, si affacci alla porta e cammini verso di lui; come possiamo rimanere seri? Due scemi di tale consistenza? In realtà, il fatto di essere stato scelto come testimone, mi riempie di felicità per tanti motivi, perché con questa persona ho passato tanti momenti incredibili (parlo dello sposo, non della sposa! Malpensanti!) fin da quando ci siamo conosciuti. Ma vi frega di sapere come ci siamo conosciuti? No vero? Dai, tanto non è mica una di quelle conoscenze fighe del tipo: “ci siamo conosciuti durante il servizio militare” oppure, “siamo andati a scuola insieme” o anche, “abbiamo lottato per la stessa donna”, macchè, ci siamo conosciuti facendo ginnastica correttiva. Ne avrei da raccontare di cose sul futuro sposo ma, visto che lui potrebbe raccontarne altrettante su di me, taccio, non sia mai che gli venga di raccontare di cameriere gallipoline ed amenità varie. In questi giorni, quando ci siamo incontrati, ho cercato sempre di intravedere in lui qualche piccolo segno di nervosismo, che sarebbe del tutto normale, insomma, sposarsi è una di quelle svolte base della vita che, insieme a poche altre, definiscono l’evoluzione della persona; ed invece niente, sempre normale, calmo nonostante tutto, ma io lo so che domani qualcosa verrà fuori, un movimento delle mani, un sorriso un po’ tirato, una incrinazione della voce e non solo in lui; anche io mi commuoverò, lo ammetto, un po’ un po’ sarò commosso anche io perché l’amicizia è una cosa strana, ti mette in collegamento con le persone su piani diversi, ci si capisce al volo, con uno sguardo e si condivide la felicità, mica per dovere, no, per il semplice piacere di vedere felice il proprio amico. Ora mi immagino che stiate pensando “ma della sposa non dici niente?” un attimo, e fatemici arrivare! La sposa ha avuto un compito amaro dalla vita, prendersi la croce degli amici di suo marito! Vabbè, a parte le battute, a vederli insieme si capisce che non c’è niente da dire, che la felicità va avanti e indietro tra di loro e che adesso si potrà solo moltiplicare. Vi ho anche scocciato troppo con ‘sta storia però questo post lo volevo fare, ci tenevo, come tengo ad esserci lì davanti domani per guardarlo in faccia e fargli fare una risata.