06 gennaio 2012

Paolo

Paolo è seduto su una panchina nella parte alta del paese, gli piace quella panchina, da lì si vede quasi tutta la vallata sotto; ci viene spesso, si siede a leggere o semplicemente a guadare oltre il parapetto, appoggia lo sguardo fino a dove riesce a lanciarlo, segue il profilo delle colline, albero per albero, e scioglie tutti i pensieri lungo il percorso. Ha chiuso un momento il libro che ha in mano usando un dito come segnalibro e si è messo a guardare davanti a se; non sai mai come reagisci a quello che leggi in un libro, il nome di un luogo, di un personaggio, possono darti un attimo di vuoto dentro, possono portarti in un posto in fondo a te che non volevi vedere ed allora ti devi fermare per un momento a risincronizzare il respiro con tutto il resto. Ha occhi chiari Paolo, in certe fredde mattine d'inverno, come oggi, quando il cielo spazzato dalla tramontana è di un azzurro che ti prende a schiaffi, diventano quasi trasparenti. Anni fa una ragazza, usando le parole di Faber in Khorakhanè, gli ha detto che i suoi occhi erano limpidi come un addio; era un momento triste, il capolinea di qualcosa ed i suoi occhi si sono schiariti verso l'interno come per regalare a quella ragazza la vibrazione che aveva dentro. Nonostante questo, però, Paolo, ancora adesso, pensa sia il complimento più bello che abbia mai avuto, uno di quei ricordi che si usano per scaldarsi un po' e sorridere da soli, sotto i baffi.

45 commenti:

Sarah ha detto...

Non so se la parola "addio" può essere un complimento ma io so cosa gli occhi quando parlano al posto delle parole e so cosa riescono a comunicare. Sempre bravo tu con i tuoi racconti, mini o lunghi che siano... :*

Lorenzo ha detto...

appunto. mentre tu cerchi le parole i tuoi occhi hanno già detto tutto. Un limpido addio può fare molto male, se si usano solo le parole.

Blackswan ha detto...

Bello.Mi sono anche immedesimato:la panchina, il libro, il dito come segnalibro,lo sguardo che va oltre.E "l'azzuro che prende a schiaffi" è un'immagine davvero poetica,di quelle che ricorderò.

Francesca Palmas ha detto...

che potere quello degli occhi...bellissimo come sempre...

Anonimo ha detto...

gli occhi spesso arrivano dove le parole non possono.

Viviana B. ha detto...

Anno nuovo, ma la bravura nel narrare è quella di sempre!

Ernest ha detto...

Un quadro perfetto!

nonno enio ha detto...

e si caro Paolo, la solitudine è opprimente !

pOpale ha detto...

Bello. mi è sempre piaciuto leggere seduto su una panchina ... anche "sgranocchiare" qualcosa seduto su una panchina.

Daniel ha detto...

è un ritratto bellissimo! davvero un pittore con le parole! un saluto D

Debora ha detto...

Iniziare un nuovo anno con lo stupore sempre nuovo dei tuoi racconti non ha prezzo, per tutto il resto, c'è MasterCard....
Unico come sempre...

nico ha detto...

Mi sorge un dubbio omonimo: ma hai scritto un testo o hai scattato una foto? :-)

Greis ha detto...

Immagine vivida, intensa..
Il nome del personaggio del TUO racconto mi ha portarta in un posto in fondo a me che non volevo vedere ed allora, scusa Baol, mi devo fermare per un momento a risincronizzare il respiro con tutto il resto.
Ma proprio Paolo si doveva chiamare 'stoqui?

Caty ha detto...

niente di più bello dii un racconto che fà pensare come regalo denntro la calza....grazie :-)

Chit ha detto...

Trovo sia descritto molto bene il bello ed il brutto della solitudine.

Unn abbraccio

Baol ha detto...

@ Maraptica: Infatti anche io spero sempre che gli addii non siano addii ma solo arrivederci...
Grazie per i tuoi complimenti :*

@ Lorenzo: A volte anche senza usare le parole si possono procurare dei dolori tremendi

@ Blackswan: Sapere che ti sei immedesimato è un bellissimo complimento, grazie!

@ La Coniglia: Grazie!!!

@ Darjo: A volte gli occhi dicono cose che dovrebbero tacere

Baol ha detto...

@ Viviana B.: Grazie, spero di migliorare ancora :)

@ Ernest: Mi fa piacere tu lo abbia visto :)

@ nonno enio: Beh, non sempre dai, a volte aiuta, se sai che poi ci metti poco a non farla più essere solidutine :)

@ pOpale: Basta che non sgranocchi la panchina :P

@ Daniel: Che bel complimento! Grazie!!

Baol ha detto...

@ Debora: Devo attrezzarmi con un POS per il blog allora :P
Grazie!!!

@ nico: Ho dipinto un pensiero ;)

@ Grace: Mi spiace che il nome scelto ti abbia sospeso un po' il respiro, scelgo a caso i nomi, come mi saltano in mente :/

@ Caty: E non fa nemmeno ingrassare o cariare i denti :D

@ Chit: Ti ringrazio molto per le tue parole :)

Zion ha detto...

che brividi questo pezzo. <3 è stupendo come lo de_scrivi.

Calzino ha detto...

ma come fai?
20 righe e arrivi esattamente lì.

digito ergo sum ha detto...

il post, es iusciualli, è una meraviglia. " khorakhanè" è la ciliegina sulla torta. (un olé grosso così per te, che god ti preservi)

Eva ha detto...

Un cerchio, perfetto, tondo e chiuso. Baci

Anonimo ha detto...

"uno di quei ricordi che si usano per scaldarsi un po' e sorridere da soli, sotto i baffi."

cavolo, come la conosco questa sensazione, baffi a parte!

gattaliquirizia

indierocker ha detto...

minchia, 27 libri letti nel 2011!!!
...io (tra breve scrivo lo stesso post)... credo di arrivare a 16-17... minchia!!!

(uno dei miei però era di 1330 pagine... lo posso far valere doppio?)

Il Gabbrio ha detto...

Sono "complimenti" come quello ricevuto da Paolo a farti ridere sotto i baffi, quando sei solo e hai freddo dentro. Cose poco appariscenti, discrete, spiazzanti. Quelle che si ricordano nel tempo. Veramente bello!!!

la signora in rosso ha detto...

gli occhi non mentono...ma anche il sorriso dice tanto...
Bravo.

Baol ha detto...

@ Zion: Ti ringrazio, ho descritto un'immagine che mi è venuta in testa :)

@ Calzino: Non lo so, hehehehehe, però mi fa piacere riuscirci :)

@ digito ergo sum: Ed io hope che God preserv also a you :D
Devi tornare a scrivere, maledetto ;)

@ Eva: Bella immagine anche la tua, grazie!

@ gattaliquirizia: Con o senza baffi mi sa che è uguale :))

@ indierocker: Attendo il tuo post!!! Certo che puoi farlo valere doppio ;)

@ Il Gabbrio: In fondo, la vita, è fatta di piccole cose, no? ;)

@ la signora in rosso: Hai perfettamente ragione, ho giusto in mente un sorriso in particolare :)

Unknown ha detto...

C'è poco da dire se non bravo!

Unknown ha detto...

Paolo è una persona qualsiasi che però non è uno qualunque. E non so se capisci la sottile differenza. Bello bello.

Marica Bersan ha detto...

Poesia narrata, complimenti! Un testo molto profondo!

zefirina ha detto...

come sempre leggerti ..mi commuove....

Melinda ha detto...

Ti ho letto da Metiu e ti-se-guo :)

nita ha detto...

Ricordando un addio, seppur poetico, io mi sarei lanciata giù dal parapetto.
Meim, e tu quando lo scrivi un libro?

Federica ha detto...

il sorriso di paolo, sotto i baffi, mi ha emozionato!

Andrea ha detto...

Gli occhi sono la carta geografica del nostro cammino, in essi puoi leggere molti addii, molte partenze e molti arrivi.
Bel Racconto
Ciao
Andrea

Baol ha detto...

@ Simone Biagiotti: Ti ringrazio tanto amico mio...ma spiegami una cosa, da quando l'ex Premier non è più Premier non ti firmi più S.B., paura di essere confuso? :D

@ il_cesco: Ho capito la sottile differenza e ti ringrazio tanto, che Dio ti preservi dall'artrosi alle mani ;)

@ Marica Bersan: Grazie! E benvenuta :)

@ zefirina: Ogni tanto è bello commuovere, vorrei tanto provocare una grossa commozione anche in altri...cerebrale però :)

@ Melinda: A casa del casalingo? Ed io ti-rin-gra-zio (e ricambio)

@ nita: Addirittura? Come le eroine dei primi dell'800, naaaaaa...meglio di no.
Mi piacerebbe tanto scriverlo...

@ Federica: Mi fa piacere, grazie :)

@ Andrea: Bella, mi piace questa immagine della carta geografica, grazie per le tue parole, benvenuto!

metiu (scappato di casa) ha detto...

anch'io ti ho letto a casa del casalingo e ti seguo ;)
come tanti, soffro gli addii e amo i ricordi. quindi questo racconto mi ha dolcemente ribaltato.
bello davvero
alla prossima

economistapercaso ha detto...

che dolcezza...

Anonimo ha detto...

Un attimo, che mi alzo da quella panchina e vengo a farti i complimenti. Hai sfiorato il mio cuore, lo sai?

Anonimo ha detto...

Ps:bravo, fai anche tu un pò di pressing sul digito, che è troppo che non scrive!

Baol ha detto...

@ metiu: Anche tu frequenti quella casa strampalata? :P
Spero che, nel ribaltarti, tu non ti sia fatto male :)
Grazie per le tue parole.

@ economistapercaso: Ti ringrazio

@ Lunga: E' successo anche a me, una volta, per fortuna che quel cecchino aveva una pessima mira :D
(era troppo bella per non farla ghghghghg)
Grazie per i complimenti :)
Digito è un personaggione, il post che scrissi con lui me lo ricordo ancora :)))

Curly ha detto...

Quando leggo i tuoi racconti provo sempre delle sensazioni forti ed indescrivibili... per questo spesso non lascio commenti... perché non ho parole...

Baol ha detto...

@ ...daisy...: Grazie per quello che mi dici, a me piace che mi dicano quello che pensano di ciò che scrivo :)

GIALLOSANMARINO ha detto...

Una poesia dolcissima !!! _marì

Baol ha detto...

@ GIALLOSANMARINO: Grazie Mary :)