Sapevo che il mago B mi aveva lasciato come ultimo il lavoro più difficile, ne ho avuto la certezza appena mi è arrivata, fermo posta, la foto.
Si chiama Giovanni ma si fa chiamare Gio; un volto inquietante con il pizzetto. Certo, a prima vista può sembrare innocuo ma ho troppa esperienza per non capire che si sarebbe rivelato un soggetto ostico da terminare; niente a che vedere né con il primo lavoro, né con il secondo. Anche in questo caso cerco di ottenere le prime informazioni dal suo blog, leggo il primo post e mi colpisce la prosa asciutta, leggo il secondo e mi meraviglio della sagacia, leggo il terzo e mi insospettisco della poetica, leggo il quarto e mi sembra di cogliere una certa ripetitività, dopo il quinto "La città delle donne" di Fellini, al confronto, sembra "300", al sesto ormai potrei scrivere un post come il suo anche io:
oh [nome di donna] stanotte ti ho sognata, eravamo in [un giardino, un castello, una spiaggia, una città sconosciuta] guardavo [i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo viso, il tuo corpo] e non mi importava di quello che avevamo intorno anche se c'erano [dei banditi, dei nazisti, dei vampiri, dei lanzichenecchi] che avrebbero voluto [rapinarci, ucciderci, violentarci, farci iscrivere a scientology] ma io ho sfoderato [la mia spada, il mio mitra, il mio sorriso, la mia parlantina] e li ho sconfitti e tu [ti sei messa a piangere, ti sei messa a cantare, ti sei accasciata, ti sei spogliata] e ci siamo uniti in un amplesso (il finale è sempre quello).
Alla fine della lettura del blog ho letto più di donne che nei verbali delle intercettazioni del caso Tarantini. Ho la conferma che sarà un lavoro duro da svolgere, durissimo. Arriva il momento di avvicinare il soggetto, è un ricercatore fisico, deve parlare ad una conferenza sulle interazioni tra particelle, mi insinuo tra il pubblico. Il suo intervento è dopo il coffee break, cerco di prendere qualche pasticcino infilando una mano tra due professori che litigano su una teoria e si stanno per accapigliare su una formula matematica che hanno scritto con la crema dei cannoli su un fazzolettino di carta e vedo il mio bersaglio, sorseggia un caffè parlando con un collega ed intanto guarda la cameriera, mi ricorda un documentario che ho visto una volta in tv, c'erano un pitone ed un porcellino d'India. Per il suo intervento, mi siedo defilato in terza fila ma deve aver capito qualcosa ed avermi drogato perché appena inizia a parlare mostrando delle slide vengo colto da una pesante sonnolenza, deve aver usato un gas perché prima di crollare vedo che tutti quelli che lo stanno ascoltando stanno subendo lo stesso effetto. Mi sveglio che mi stanno cacciando perché, addormentandomi sono crollato in avanti ed ho dato una testata fortissima sulla nuca del rettore di una università straniera che mi sedeva di fronte e l'ho mandato all'ospedale; l'ultima cosa che vedo è il soggetto che avvicina la cameriera e le fa una battuta stantia cingendole una spalla; ricordo che alla fine del documentario il porcellino d'India non c'era più. Decido di usare un approccio meno diretto e di avvicinare i suoi conoscenti, vecchi e nuovi, per scoprire se ha qualche punto debole, oltre alle donne. Fingendomi un suo amico che vuole organizzare una sorpresa contatto dei suoi ex compagni di liceo; per prima vado a casa della sua vecchia compagna di banco, una bruna; "Gio è sempre stato un ragazzo molto poetico, ricordo che si infervorara per la politica e per la storia. Mi diceva che ero l'unica stella della classe e che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne sono le brune. L'ultima volta che ci siamo visti è stato una decina di anni fa, siamo usciti insieme e mi ha offerto da bere, poi non ricordo molto altro, in realtà", mi dice carezzando la testa del figlio di dieci anni, un bambino inquietante con il pizzetto. La seconda è la migliore amica della compagna di banco, una bionda; "Gio è sempre stato un ragazzo molto simpatico, ricordo che scherzava sempre sulla filosofia e la geografia. Mi diceva che ero l'unica stella della classe, che gli piaceva fossi a distanza così poteva guardarmi meglio, che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne sono le bionde. L'ultima volta ci siamo visti circa sei anni fa", mi dice mentre aspetta che il figlio esca dal suo primo giorno di scuola, un inquietante bambino biondo con il pizzetto. Vado a parlare con la sua vecchia professoressa di italiano, una rossa di circa sessant'anni, "Gio è sempre stato un ragazzo molto studioso, ricordo che partecipava attivamente alle mie lezioni ed andava bene sia allo scritto che all'orale...aaaaaaah...ehm... Dicevo, andava molto bene, mi confessava che aspettava solo che arrivassi in classe, che aveva occhi solo per me, che le sue compagne erano solo ragazzine svampite e che le vere donne sono le rosse. L'ultima volta che l'ho visto ci siamo presi un caffè, circa cinque anni fa" mi dice carezzandosi il pizzetto sul volto inquietante. Dal periodo della scuola superiore non avevo ottenuto molto, se non il numero di telefono della professoressa che ho buttato appena chiusa la porta alle spalle. Passo ai colleghi dell'università, sperando di avere maggior fortuna; riesco a contattare una cinese con cui ha seguito un seminario, è una seguace buddista, completamente calva; "Gio è sempre stato un collega molto affascinante, ricordo che mi dedicava le costellazioni ed inventava storie. Mi diceva che ero l'unica stella nell'università, che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne erano le calve perché viene fuori la loro vera bellezza senza l'orpello dei capelli. L'ultima volta ci siamo visti circa dieci mesi fa, mi ha offerto una tisana ma non ricordo molto altro", mi dice allattando al seno un neonato con la testa inquietante ed il pizzetto. Oltre al fatto che abbia poca fantasia con le frasi ad effetto non ho ancora scoperto nulla; provo con il suo collega di laboratorio; "Gio è sempre stato un gran lavoratore, analizza dati e fa analisi per tutto il tempo, sta sempre al pc ma non vuole che gli diamo una mano, un vero altruista. Dice che sono il suo unico amico, che gli altri sono solo conoscenze occasionali, che la vera compagnia è quella di un sodale maschio. L'ultima volta che ci siamo visti è stato ieri sera, mi ha offerto una birra ma non ricordo molto altro", mi racconta carezzando un chihuahua dal muso inquietante e col pizzetto. Prendo un appunto mentale che, nel caso di avvicinamento al soggetto, non devo farmi offrire nulla. Decido di seguirlo per carpire meglio i suoi segreti, il mago B mi ha insegnato le tecniche per non farmi scoprire e mi sono utili perché, altrimenti, sono sicuro che mi scoprirebbe subito. Mentre decido sul da farsi passo davanti alla porta del professore con cui ha svolto la tesi, faccio un altro tentativo; "Gio è sempre stato un discente molto attento, ricordo ancora le sue domande pertinenti sull'atomo e le sue particelle. Diceva che ero l'unico professore competente dell'università e che gli altri vivono di una effimera rendita dei passati splendori. Mi diceva che ero come un padre per quanto gli avevo insegnato, anche sulla vita. L'ultima volta l'ho visto circa sei mesi fa, l'ho invitato nella mia baita nei boschi, con la mia famiglia, diceva di conoscere bene quei luoghi. Una persona davvero squisita, pensi, si è offerto anche di portare il cibo alla mia cagnetta", mi racconta guardando la foto di un cane lupo con attorno una cucciolata dal muso inquietante e col pizzetto. Bingo! Finalmente qualcosa di interessante, conosce molto bene i boschi, è un indizio, significa che ci va spesso, potrei avvicinarlo con la scusa di essere un cercatore di funghi che ha bisogno di aiuto. Il soggetto ha una moto di grossa cilindrata con cui sfreccia sulle strade, gli piazzo un segnalatore gps e lo seguo via satellite e così scopro che un paio di volte a settimana passa la notte nello stesso posto, al centro del bosco. Faccio un sopralluogo, trovo una baita che, con una veloce ricerca, scopro essere di proprietà di una società di comodo; non è difficile forzare gli archivi della società e scoprire che il vero proprietario è il bersaglio; significa che ha qualcosa da nascondere; me lo conferma anche il modernissimo sistema di allarme, con tanto di videosorveglianza, che difende la baita. Il lavoro è davvero difficile ma non posso deludere il mago B, soprattutto in questo caso. Disattivo gli allarmi ed entro nella costruzione, sembra tutto normale, niente di particolare ma so che ci deve essere qualcosa; apro il frigorifero ma dentro c'è solo qualcosa da bere, non c'è cibo. Trovo la porta che scende in cantina, appena la apro ho un brivido, dal basso arriva un ronzio di un motore, come quello di un grosso frigo, tipo cella frigorifera. Accendo una luce e vedo che, sotto, c'è praticamente un monolocale arredato con tanto di letto matrimoniale e cucina e sulla parete di fronte alla scala, la porta di metallo di un grosso freezer; quando la apro rimango atterrito dal terrore. Dentro la cella frigo ci sono, quattro cuccioli di foca appesi ai ganci da macellaio, un quarto di rinoceronte bianco, mezzo panda ed un dodo intero. Chiudo prima di svenire e scopro, sul tavolo della cucina, un libro di ricette "manicaretti in via d'estinzione"; devo portare a compimento questo lavoro, non posso lasciare il soggetto libero e, soprattutto, vivo. Fuggo via nella notte, ormai so come colpire. Mi prendo un paio di settimane per organizzare le cose per bene e poi lo aspetto fuori dall'università, mi passa davanti mentre, al telefono, sta cantando il Don Giovanni a qualche ragazza dall'altro capo dell'apparecchio, probabilmente lontana, la povera giovane non sa che fortuna è quella distanza anche perchè, a sentirlo cantare Mozart mi viene voglia di essere Beethoven, per la sordità. Chiude la telefonata e sale in moto, lo lascio andare avanti, so che strada deve fare, è giorno di baita; ad un semaforo lo avvicino anche io su una moto potente e lo guardo con derisione e sfida, so che ha un ego grande quanto Giuliano Ferrara, sicuramente non si tirerà indietro, ed infatti comincia a far rombare la sua moto per raccogliere la mia sfida, al verde parte di scatto ed io lo seguo, conosce le curve a memoria, pensa di battermi facilmente ma anche io ho studiato bene il percorso. Non visto ho dato un taglio leggere al tubo dell'olio dei freni della sua moto, ho calcolato esattamente quando avrebbe perso pressione; arriviamo dove lo volevo portare, su un rettilineo che porta ad una curva a gomito su uno strapiombo, iniziamo a tirare, vince chi stacca per ultimo, lo faccio quasi arrivare in fondo dove frena esattamente sulla macchia di olio che avevo preparato, scivolare giù è un attimo, lo raggiungo che respira ancora, la moto è poco distante, distrutta; con calma mi avvicino, ha la visiera alzata, nonostante la paura il suo sguardo è sempre quello del pitone, gli dico solo "mago B" e lo sguardo diventa quello del porcellino d'India, è solo un attimo, gli spezzo il collo, nessuno capirà che non è stata la caduta a farlo. Gli metto qualcosa in tasca e poi mi avvicino alla moto con molta attenzione, per fortuna non si è incendiata, sostituisco il tubo dell'olio per non far vedere il taglio e vado via, se lo era scelto bene il posto in cui avere la baita, la strada è battuta pochissimo, infatti i soccorsi vengono chiamati solo dopo ore. In tasca gli verrà trovato un mazzo di chiavi ed una cartina con una x ad indicare la baita; la polizia non ci mette molto a scoprire quello che c'è dentro la baita, i giornali, successivamente, ne hanno parlato per giorni.
Tempo di preparazione ed esecuzione del lavoro: sei mesi
Livello di sputtanamento del soggetto: estremo
Questa volta il mago B si è detto addirittura entusiasta.
oh [nome di donna] stanotte ti ho sognata, eravamo in [un giardino, un castello, una spiaggia, una città sconosciuta] guardavo [i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo viso, il tuo corpo] e non mi importava di quello che avevamo intorno anche se c'erano [dei banditi, dei nazisti, dei vampiri, dei lanzichenecchi] che avrebbero voluto [rapinarci, ucciderci, violentarci, farci iscrivere a scientology] ma io ho sfoderato [la mia spada, il mio mitra, il mio sorriso, la mia parlantina] e li ho sconfitti e tu [ti sei messa a piangere, ti sei messa a cantare, ti sei accasciata, ti sei spogliata] e ci siamo uniti in un amplesso (il finale è sempre quello).
Alla fine della lettura del blog ho letto più di donne che nei verbali delle intercettazioni del caso Tarantini. Ho la conferma che sarà un lavoro duro da svolgere, durissimo. Arriva il momento di avvicinare il soggetto, è un ricercatore fisico, deve parlare ad una conferenza sulle interazioni tra particelle, mi insinuo tra il pubblico. Il suo intervento è dopo il coffee break, cerco di prendere qualche pasticcino infilando una mano tra due professori che litigano su una teoria e si stanno per accapigliare su una formula matematica che hanno scritto con la crema dei cannoli su un fazzolettino di carta e vedo il mio bersaglio, sorseggia un caffè parlando con un collega ed intanto guarda la cameriera, mi ricorda un documentario che ho visto una volta in tv, c'erano un pitone ed un porcellino d'India. Per il suo intervento, mi siedo defilato in terza fila ma deve aver capito qualcosa ed avermi drogato perché appena inizia a parlare mostrando delle slide vengo colto da una pesante sonnolenza, deve aver usato un gas perché prima di crollare vedo che tutti quelli che lo stanno ascoltando stanno subendo lo stesso effetto. Mi sveglio che mi stanno cacciando perché, addormentandomi sono crollato in avanti ed ho dato una testata fortissima sulla nuca del rettore di una università straniera che mi sedeva di fronte e l'ho mandato all'ospedale; l'ultima cosa che vedo è il soggetto che avvicina la cameriera e le fa una battuta stantia cingendole una spalla; ricordo che alla fine del documentario il porcellino d'India non c'era più. Decido di usare un approccio meno diretto e di avvicinare i suoi conoscenti, vecchi e nuovi, per scoprire se ha qualche punto debole, oltre alle donne. Fingendomi un suo amico che vuole organizzare una sorpresa contatto dei suoi ex compagni di liceo; per prima vado a casa della sua vecchia compagna di banco, una bruna; "Gio è sempre stato un ragazzo molto poetico, ricordo che si infervorara per la politica e per la storia. Mi diceva che ero l'unica stella della classe e che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne sono le brune. L'ultima volta che ci siamo visti è stato una decina di anni fa, siamo usciti insieme e mi ha offerto da bere, poi non ricordo molto altro, in realtà", mi dice carezzando la testa del figlio di dieci anni, un bambino inquietante con il pizzetto. La seconda è la migliore amica della compagna di banco, una bionda; "Gio è sempre stato un ragazzo molto simpatico, ricordo che scherzava sempre sulla filosofia e la geografia. Mi diceva che ero l'unica stella della classe, che gli piaceva fossi a distanza così poteva guardarmi meglio, che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne sono le bionde. L'ultima volta ci siamo visti circa sei anni fa", mi dice mentre aspetta che il figlio esca dal suo primo giorno di scuola, un inquietante bambino biondo con il pizzetto. Vado a parlare con la sua vecchia professoressa di italiano, una rossa di circa sessant'anni, "Gio è sempre stato un ragazzo molto studioso, ricordo che partecipava attivamente alle mie lezioni ed andava bene sia allo scritto che all'orale...aaaaaaah...ehm... Dicevo, andava molto bene, mi confessava che aspettava solo che arrivassi in classe, che aveva occhi solo per me, che le sue compagne erano solo ragazzine svampite e che le vere donne sono le rosse. L'ultima volta che l'ho visto ci siamo presi un caffè, circa cinque anni fa" mi dice carezzandosi il pizzetto sul volto inquietante. Dal periodo della scuola superiore non avevo ottenuto molto, se non il numero di telefono della professoressa che ho buttato appena chiusa la porta alle spalle. Passo ai colleghi dell'università, sperando di avere maggior fortuna; riesco a contattare una cinese con cui ha seguito un seminario, è una seguace buddista, completamente calva; "Gio è sempre stato un collega molto affascinante, ricordo che mi dedicava le costellazioni ed inventava storie. Mi diceva che ero l'unica stella nell'università, che le altre erano solo il mio riflesso; mi diceva che le vere donne erano le calve perché viene fuori la loro vera bellezza senza l'orpello dei capelli. L'ultima volta ci siamo visti circa dieci mesi fa, mi ha offerto una tisana ma non ricordo molto altro", mi dice allattando al seno un neonato con la testa inquietante ed il pizzetto. Oltre al fatto che abbia poca fantasia con le frasi ad effetto non ho ancora scoperto nulla; provo con il suo collega di laboratorio; "Gio è sempre stato un gran lavoratore, analizza dati e fa analisi per tutto il tempo, sta sempre al pc ma non vuole che gli diamo una mano, un vero altruista. Dice che sono il suo unico amico, che gli altri sono solo conoscenze occasionali, che la vera compagnia è quella di un sodale maschio. L'ultima volta che ci siamo visti è stato ieri sera, mi ha offerto una birra ma non ricordo molto altro", mi racconta carezzando un chihuahua dal muso inquietante e col pizzetto. Prendo un appunto mentale che, nel caso di avvicinamento al soggetto, non devo farmi offrire nulla. Decido di seguirlo per carpire meglio i suoi segreti, il mago B mi ha insegnato le tecniche per non farmi scoprire e mi sono utili perché, altrimenti, sono sicuro che mi scoprirebbe subito. Mentre decido sul da farsi passo davanti alla porta del professore con cui ha svolto la tesi, faccio un altro tentativo; "Gio è sempre stato un discente molto attento, ricordo ancora le sue domande pertinenti sull'atomo e le sue particelle. Diceva che ero l'unico professore competente dell'università e che gli altri vivono di una effimera rendita dei passati splendori. Mi diceva che ero come un padre per quanto gli avevo insegnato, anche sulla vita. L'ultima volta l'ho visto circa sei mesi fa, l'ho invitato nella mia baita nei boschi, con la mia famiglia, diceva di conoscere bene quei luoghi. Una persona davvero squisita, pensi, si è offerto anche di portare il cibo alla mia cagnetta", mi racconta guardando la foto di un cane lupo con attorno una cucciolata dal muso inquietante e col pizzetto. Bingo! Finalmente qualcosa di interessante, conosce molto bene i boschi, è un indizio, significa che ci va spesso, potrei avvicinarlo con la scusa di essere un cercatore di funghi che ha bisogno di aiuto. Il soggetto ha una moto di grossa cilindrata con cui sfreccia sulle strade, gli piazzo un segnalatore gps e lo seguo via satellite e così scopro che un paio di volte a settimana passa la notte nello stesso posto, al centro del bosco. Faccio un sopralluogo, trovo una baita che, con una veloce ricerca, scopro essere di proprietà di una società di comodo; non è difficile forzare gli archivi della società e scoprire che il vero proprietario è il bersaglio; significa che ha qualcosa da nascondere; me lo conferma anche il modernissimo sistema di allarme, con tanto di videosorveglianza, che difende la baita. Il lavoro è davvero difficile ma non posso deludere il mago B, soprattutto in questo caso. Disattivo gli allarmi ed entro nella costruzione, sembra tutto normale, niente di particolare ma so che ci deve essere qualcosa; apro il frigorifero ma dentro c'è solo qualcosa da bere, non c'è cibo. Trovo la porta che scende in cantina, appena la apro ho un brivido, dal basso arriva un ronzio di un motore, come quello di un grosso frigo, tipo cella frigorifera. Accendo una luce e vedo che, sotto, c'è praticamente un monolocale arredato con tanto di letto matrimoniale e cucina e sulla parete di fronte alla scala, la porta di metallo di un grosso freezer; quando la apro rimango atterrito dal terrore. Dentro la cella frigo ci sono, quattro cuccioli di foca appesi ai ganci da macellaio, un quarto di rinoceronte bianco, mezzo panda ed un dodo intero. Chiudo prima di svenire e scopro, sul tavolo della cucina, un libro di ricette "manicaretti in via d'estinzione"; devo portare a compimento questo lavoro, non posso lasciare il soggetto libero e, soprattutto, vivo. Fuggo via nella notte, ormai so come colpire. Mi prendo un paio di settimane per organizzare le cose per bene e poi lo aspetto fuori dall'università, mi passa davanti mentre, al telefono, sta cantando il Don Giovanni a qualche ragazza dall'altro capo dell'apparecchio, probabilmente lontana, la povera giovane non sa che fortuna è quella distanza anche perchè, a sentirlo cantare Mozart mi viene voglia di essere Beethoven, per la sordità. Chiude la telefonata e sale in moto, lo lascio andare avanti, so che strada deve fare, è giorno di baita; ad un semaforo lo avvicino anche io su una moto potente e lo guardo con derisione e sfida, so che ha un ego grande quanto Giuliano Ferrara, sicuramente non si tirerà indietro, ed infatti comincia a far rombare la sua moto per raccogliere la mia sfida, al verde parte di scatto ed io lo seguo, conosce le curve a memoria, pensa di battermi facilmente ma anche io ho studiato bene il percorso. Non visto ho dato un taglio leggere al tubo dell'olio dei freni della sua moto, ho calcolato esattamente quando avrebbe perso pressione; arriviamo dove lo volevo portare, su un rettilineo che porta ad una curva a gomito su uno strapiombo, iniziamo a tirare, vince chi stacca per ultimo, lo faccio quasi arrivare in fondo dove frena esattamente sulla macchia di olio che avevo preparato, scivolare giù è un attimo, lo raggiungo che respira ancora, la moto è poco distante, distrutta; con calma mi avvicino, ha la visiera alzata, nonostante la paura il suo sguardo è sempre quello del pitone, gli dico solo "mago B" e lo sguardo diventa quello del porcellino d'India, è solo un attimo, gli spezzo il collo, nessuno capirà che non è stata la caduta a farlo. Gli metto qualcosa in tasca e poi mi avvicino alla moto con molta attenzione, per fortuna non si è incendiata, sostituisco il tubo dell'olio per non far vedere il taglio e vado via, se lo era scelto bene il posto in cui avere la baita, la strada è battuta pochissimo, infatti i soccorsi vengono chiamati solo dopo ore. In tasca gli verrà trovato un mazzo di chiavi ed una cartina con una x ad indicare la baita; la polizia non ci mette molto a scoprire quello che c'è dentro la baita, i giornali, successivamente, ne hanno parlato per giorni.
Tempo di preparazione ed esecuzione del lavoro: sei mesi
Livello di sputtanamento del soggetto: estremo
Questa volta il mago B si è detto addirittura entusiasta.
63 commenti:
Questa volta ti sei superato. Inchino, dietreggiando, applaudo con insistenza e ti mando baci con le mani. FAVOLOSO!
p.s. Gio, mo sei sputtanato a vita amico mio!
La mia vendetta sara' terribile.
E' tutto amore.
Chi a una sola e' fedele, verso l'altre e' ... crudele.
Io che mi sento si' esteso sentimento, vo' bene a tutte quante ...
Le donne poi che calcolar non sanno, il mio buon natural chiamano ... inganno!
clap clap
Cmq. Brafo.
Rbavo.
Ben xcritto.
Un buon laforro
Argh, proprio non riesco a scriverlo maledetto :P
E non solo il mago B...
Peccato che questi lavoretti per ora siano finiti, iniziavo a prenderci gusto. :D
:-) strepitoso!
non conosco l'elemento ma tu sei proprio bravo!
Ahahahah spettacolare, maledetto Baol, si ride in continuazione, quasi punto per punto! Ross, se vuoi anche tu essere im-morta-lata da Baol ti consiglio di darti da fare per fregare Maraptica e riuscire a commentare per prima un suo post...in quel caso il mago B ne avrebbe sicuro anche per te :-)))
Spettacolare quando dici che avresti voluto essere Beethoven, a momenti rotolavo sulla sedia!
Una piccola osservazione sulla tua bravura, il fatto di aver quasi fatto credere che il mago B avrebbe compiuto il suo omicidio avariando un manicaretto e poi...la moto! Unico punto in comune, L'OLIO!!! :-)
Complimenti Mimmo, sei forte!
mitico!!! Ho riso mezz'ora con la storia del pizzetto che spunta sulle facce di tutti, cani compresi!!! Davvero un pezzo straordinario. La tua vena comica è una dote da sfruttare. Cosa ci fai ancora lì seduto sulla sedia???
difficile lavoro , ma qualcuno deve farlo.....d'altra parte dopo un po' il pizzetto viene a noia...:-)
A differenza delle altre carcasse (Ally|Nico), non conosco la terza vittima di Aleister, ma il racconto mi ha fatto morire dal ridere lo stesso ;)
Sei proprio bravo Baol..te l'ho mai detto?
No?
Te lo dico adesso:
S E I
B R A V O !
sembra un amico di mio fratello.. descrizione a pennello! Paura! :) Bravissimo!
Clap clap clap!
il tuo Gio che racconti è un personaggio gradito ;) forse magari merito alla tua esposizione..
..
..
ohh non gliela fo a commentare stile farfalla! tiro avanti le lancette di un paio d'ore così cenerentola va a casetta sua e la strega (io??) dice quel che pensa veramente!
hai scritto un post che è una perla: sei una mente diabolica!
e tutto quel che porta caldo a me piace.
Usi e stra usi l'ironia in modo ineccepibile, quasi machiavellico, ma nel senso più pulito del termine..
.. molto bene
Buon giorno Grace, sono Gio, e lascia che ti dica che non ho mai incontrato una donna bella nemmeno la metà di te.
Protesto Petrolio.
Io sono UNICO :D
Lascia che mi presenti Ale: sono Gio, e già devoto alla tua bellezza infinita.
Buon giorno Maraptica bella bella bella <3 <3 <3 <3 <3 <3
E' bello dirti I love you proprio qui
<3 <3 <3 <3 <3 <3
:D
Dome sai quanto mi costa dirlo a un uomo ...
Ma sei unico :D
Grande, grande ... non conoscevo la povera vittima, ma mi è sembrata una cosa ben fatta (dico dal punto di vista della scrittura, ovvio). Da Coen Brothers ...no, non è un paese per vecchi.
il cagnolino col pizzetto!mmi hai fatto venire le lacrime :-D
Eh, beh, anche oggi c'è da divertirsi!
Sto applaudendo anche con i piedi e le orecchie!!!
ahahah grandissimo Gio! il tuo ultimo commento è da incorniciare :-)))
sì capisco… ma fa paura che ci sia un'altra persona a me vicina che si comporti così! Non ho ancora il pizzetto però :) dev'essere proprio una tua 'singolarità'! ;)
strepitoso!
Un vero professionista.
OT
In questo mio post sulla scrittura in corsivo invitavo a mandarmi la vostra che poi l'avrei pubblicata linkando il blog. Se vuoi farlo la mia mail è nel profilo. Ciao.
Baol deve dirvi qualcosa ...
VERO BAOL?
CODARDONE :D
Superlativo!
@ Maraptica: Wow, addirittura tutta 'sta roba ma GRAZIE :*
Comunque attenta a chi chiami "amico", tra questi commenti ha chiaramente mostrato la sua paraculaggine!!! :D
@ Gio1: Dall'aldilà?
@ Gio2: Sì, voglio proprio vedere...
@ Ernest: Grazie :)
@ Gio3: Sembri Fonzie quando cercava di chiedere scusa...
@ Ross: Beh, se proponete dei blogger potrei anche continuare... :D
@ ale: Ti ringrazio tanto; ritieniti fortunata di non conoscerlo :D
@ nico: Essì, avrei voluto avvelenargli un gurzo del Borneo meridionale...
Grazie per i complimenti omonimo!!!
@ TuristadiMestiere: In questo momento rispondo ai commenti :D
Grazie per i complimenti!!!
@ Caty: E non solo il suo pizzetto!!! :D
@ Grace: Ritieniti fortunata maè avresti potuto essere un altro porcellino d'India... :D
@ petrolio-muso: Ma che gentaglia frequenta tuo fratello?! :D
@ simple: Grazie :)
@ chaillrun: Eheheheheh sì, lo stile farfalla non ci stava per niente bene! ;)
@ Gio4-5-6-7: Sei davvero un paraculo di dimensioni astronomiche!
@ Gio8: Sì, confermo la paraculaggine ma con questo commento hai mostrato che sai dire anche la verità :D
@ Alligatore: Ehehehehehe sì ma Aleister non ha il pessimo taglio di capelli di Bardem :D
@ Alfie: Si capisce che Gio è di bocca buona eh? :P
@ Adriana: Almeno 5 minuti al giorno si dovrebbe ridere no? ;)
@ pOpale: Che immagine fantastica!!! :D
@ nico: Omonimo, attento, il soggetto è pericoloso... :D
@ petrolio-muso: Il suo marchio di fabbrica :)
@ Rossella: Grazie! :)
@ Alberto: Lo farò sicuramente, preferisci che scansiono un foglio o che scrivo con la tavoletta grafica?
@ Gio9: Ma, farnetichi? Non so proprio di cosa tu stia parlando :D
@ Costantino: Ti ringrazio tanto :)
@Baol
Un foglio, grazie.
Ciao
:D Sei un MALVAGIO :D
Io ribadisco la grandiosità dello scritto. Poi, conoscendo il soggetto ormai trapassato, mi sono schiattata di risate!
Io ho una proposta per voi due... ci scrivete qualcosa insieme?! :)))
Scusa ma che ci stai a fare il commercialista. Ti prego diventa il nuovo Benigni.
Sarahptica bella, diglielo a questo bruto che vivroò per sempre nel tuo cuoricino.
<3 Gio <3 Maraptica <3
concordo con gli altri... ti sei davvero superato... GRANDE! ciao
Ma che niente niente tutte queste faticaccie servono per cuccare gentili pulzelle della blogosfera? .))) Beata gioventù!
era un poco che non passavo..
così ho letto questa e un'altra, ma davvero interessanti come storie! e divertenti :)
@ Alberto: Provvederò!!! Spero non ci sia una scadenza... :)))
@ Gio10: Non sono cattivo, è che mi disegnano così :D
@ Maraptica: Per me va bene, adesso devo trovare un medium per poterlo contattare nell'aldilà! :D
@ PAOLO F: Eh, io mica lo volevo fare ma mo mi ci ritrovo...che poi, letta così sembra che il lavoro da commercialista non lo so fare :D
@ Gio11: U Signur...stai scrivendo tutti in questo post i commenti che non mi hai mai lasciato!!!
@ elena: Ecco chi era quel ciccione tutto sudato a cui sono passato a fianco... :DDD
Grazie!!!
@ Adriano Maini: Tu quoque Adriano?! Non ci bastavano già gli altri :)))
@ Lila: Confessi eh?! :DDD
Con sommo (molto sommo) imbarazzo sono costretta ad ammettere che pensavo fossi una donna... tutta colpa della mia superficialità e del tuo acume, nel modo di centrare la parte ironica, l'unica possibile della realtà presa in esame... vabbè, devo ricredermi, forse gli uomini per la maggior parte son vili, ma alcuni cazzo se spaccano in fatto d'espressività (e scusami, ma la parolaccia è d'obbligo per mostrare la mia accoratezza nel dirti ciò).
Mari
ah i tuoi racconti!!!!
Ti ho mai detto che sei fottutamente pazzo???
Aleister per me ne ha fatti secchi più di tre... Mi pare che abbia una certa esperienza :D
Bellissimo racconto, complimenti Baol! Incominci a farmi paura ...
:D
vedo che il poverino è consenziente! :-D
grandissimo !!!!
ma siamo sicuri che sei solo commercialista? o si tratta forse di una copertura?
Complimenti di cuore!!..
Vieni a vedere il mio blog se ti va..
www.camillassecrets.com
Grazie, sei fantastico ed è un vero piacere... ma ridere troppo fa male?
o fa solo fare plin plin?
Un sorriso
la strega stregolata
@ chatapoche: Non credo nella viltà solo maschile e nell'acume solo femminile, credo che l'umanità sia in grado di spartirsi pregi e difetti in maniera equilibrata tra i generi; preferisco pensare che siano le persone ad essere giuste o sbagliate, a prescindere dal genere :)
Ti ringrazio tanto per le tue parole però, mi piace essere uno che spacca.
Quanto alle parolacce, di cosa ti preoccupi? Credo di aver battute il record di parolacce dette almeno per un paio di anni di fila ;)
@ zefirina: Spero non continui con ...ma che palle!!!
:D
@ Marco Dale: Maddai? Io, a volte, mi sento pazzamente fottuto ;)
@ Stefania248: Beh, sì, quelli sono solo i tre lavori fatti per il mago B...ce ne sono tanti altri che ha svolto, chissà se verranno raccontati :D
@ mizaar: Naaaa...finge :D
@ Charlie68g: Shhhhh...non farti sentire ;)
@ Camilla's secrets: Grazie per i complimenti :)
@ Strega Bugiarda: Grazie! Ridere non è mai troppo, la risata fa bene, al massimo bisogna solo individuare sempre il bagno più vicino :)
posta posta... dai su!
ahahaahh :P
@ chaillrun: Medito su cosa scrivere :)
@ Isabel: :D
Sulla professoressa dai capelli rissi che si liscia il pizzetto stavo morendo! : D Bravissimo come sempre!!! (io sono in pausa forzata, non c'è ombra di connessione nemmeno a pagarla, come noterai dal mio ultimo post. Cioè, a pagarla la si paga, è che non si usufruisce del servizio!) A presto!
FUORI CONCORSO:
secondo me la sordità di beethoven è stata la prima bufala a sfondo commerciale della storia
Un piacere leggerti.
...hai finito di rispondere ai commenti???? :)
@ Il Gabbrio: Hehehehehehe mi fa piacere averti fatto ridere di gusto.
Non preoccuparti, ti capisco, sono stato senza connessione in ufficio e poi anche con la connessione non è che mi venga molto da scrivere...
@ GIO...ILLUSION: E non solo, pare che Steve Wonder e Ray Charles, di nascosto, giocassero tra loro a freccette.
@ Eva: Grazie :)
@ TuristadiMestiere: Ehehehehehe, è sempre un piacere per me ricevere commenti, tanti, ma non è per quello che non ho ancora postato altro; sto cercando un'idea.
In questi mesi devo essermi persa qualcosa.
Sai che c'è di bello? Che riesci a farmi ridere.
la tua bravura è intatta, così come l'ironia.
E, vivaddio, i blog non sono tutti morti. ,)
@ neeeit: Mi fa piacere farti ridere, non ti sei persa nulla, quello che ho scritto sta ancora tutto lì :)
Quanto ai blog che non sono morti, vero...su alcuni però, vorrei tanto spararci io
ps
vivaddio non lo leggevo da anni :D
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