25 gennaio 2021

Sandro

Sandro constata la desolazione di quel pomeriggio quasi sera, una sigaretta fra le dita, la faccia contro il freddo; il vento smuove un po' i rami di quel gruppo di sparuti alberi che arreda la piazza vuota e fa un po' di scena con le foglie cadute spostandole da destra a sinistra per poi farle tornare, con un colpo di coda, dove erano prima; praticamente la rappresentazione dell'inutilità di quel tempo perso, lì, sigaretta a parte. Sandro fa due tiri più per smuoversi dal torpore che per reale necessità di nicotina, soffia via il fumo che si confonde con le nuvole dell'alito che si condensa e lo guarda galleggiare giusto un attimo, prima che il tutto sparisca verso il cielo che si fa più scuro. al lato opposto della piazza passano un po' di auto che vanno, o tornano, non sa, i fari accesi, un clacson ogni tanto, a fare scena e poi via, verso dove non sa, e nemmeno gli importa. La sigaretta è quasi finita, l'ultimo tiro e poi la spegne in uno di quegli inutili portacenere pubblici che spesso vengono usato per tutto fuorché la cenere; dà un ultimo sguardo al cielo, ormai scuro, e pensa che un'altra inutile giornata è passata. Per fortuna.

1 commento:

Franco Battaglia ha detto...

Un bel raccontare la desolazione aggrappata ad una sigaretta, la mia anima irriverente dice: "pensa se aveva pure finito le sigarette", la mia anima complice, invece, le ricorda quelle sere che finiscono così, gualcite da tanti motivi irrealizzati.