11 gennaio 2021

Rimango un coglione

Vi racconto una storia divertente, anni fa, un bel po' di anni fa, avevo dodici o tredici anni, sono caduto con la bici nel canale di deflusso delle acque piovane del mio paesello. Sento da qui le vostre giuste risate. Come è successo? Facile, mancava totalmente la ringhiera di protezione lungo un tratto del canale, negli anni e per l'incuria si era consumata ed era crollata lungo un tratto che costeggiava un parcheggio attiguo ad una pineta dove, da ragazzino, andavo a giocare. Non c'era nemmeno un muretto, nulla, strada e subito due metri circa di dislivello. Nel mentre era stato deliberato l'ampliamento del canale e quindi, in attesa che partissero i lavori tutto quel tratto rimaneva così, libero da protezione, senza nemmeno un paio di transenne, due o tre strisce di nastro bianco e rosso, un avviso di pericolo, nulla. Questo era il "come" sia successo ma il "perché"? Facile, ero un coglione, che tradotto per esteso sarebbe: pensavo di fare il figo camminando con la bici lungo il bordo del canale, come un antesignano di un Brumotti qualsiasi, e la ruota anteriore mi è scivolata lungo il bordo e sono caduto. Fortunatamente, a parte qualche livido e graffio non mi sono fatto niente ma, a pensarci, potevo farmi molto male. Immagino che, tra le risate, stiate pensando che è scandaloso che quel tratto rimanesse così, incustodito; e se ci fosse caduto un bambino piccolo? Vero, completamente d'accordo, però ci sono caduto io che, comunque, a dodici anni il concetto di pericolo e rischio lo avevo abbastanza chiaro e vi assicuro che non sono mai stato un ragazzino avventuroso, semplicemente ero pienamente convinto di riuscirci, ed ero anche un coglione. Il comune avrebbe dovuto fare qualcosa? Certo. Il comune ha messo a rischio la gente lasciando quel tratto di canale incustodito senza protezione? Certo. Io rimango un coglione? Sì. Tutto questo racconto può adattarsi alla situazione attuale che stiamo vivendo? Secondo me sì ma lascio a voi le analisi in merito.

5 commenti:

fracatz ha detto...

e puro qua vorta fummo generosi, ma
quousque tandem abutere, patientia nostra?

MikiMoz ha detto...

Insomma, il detto "aiutati che dio ti aiuta", nel senso quasi rovesciato di: pur se certe protezioni non ci sono, non facciamo i coglioni^^

Moz-

Icaro ha detto...

Com'è, come non è, c'è sempre un Comune a cui dare la colpa. Non è proprio più contemplata l'idea di dire "toh sono stato proprio un coglione".

Baol ha detto...

@ fracatz: fino all'infinito e oltre

@ MikiMoz: Esattamente...

@ Icaro: "Colui che ride quando le cose vanno male ha trovato quello a cui dare la colpa"

Ernest ha detto...

il punto è proprio questo, ormai sembra che per fare una cosa razionale serva sempre lo spunto di qualcuno.
Ogni riferimento a Dpcm vari non è per niente casuale