Nei giorni reiterai a volte aiuta, accorgersi della coscienza solo a tratti, ripetere meccanicamente alcuni gesti, perfino complessi come guidare, come se il corpo avesse una propria memoria e la aprisse mentre tu in realtà sei altrove. Sei altrove a ripensare a gesti e azioni, a paroleopereomissioni, a scelte, bivi e tangenziali; a chiederti se hai sbagliato svincolo in uscita, anni fa e se lo sbaglio lo hai ripetuto. Viene tutto relativamente facile in fondo, basta ripetere l’abitudine consueta e tutto va come deve andare: infili le gambe nei pantaloni nel verso giusto e, della camicia, fai sposare il giusto bottone con la giusta asola, tutto senza nemmeno sapere cosa stai facendo, troppo impegnato con una matematica in testa fatta di giorni, ore, minuti e secondi. Se uno ci pensa, la maggior parte della vita è ripetizione, gesti che si è troppo pigri per cambiare perché l’abitudine è una coperta calda e confortevole, perché ha il profumo della normalità dei giorni passati. I gesti e i movimenti li fa il corpo mentre il cervello sta facendo la sua indigestione di immagini e parole cercando di dare un senso, cercando di incasellare nei posti giusti l’accumulo dei giorni precedenti; è una cura dell’anima questa sospensione della coscienza, la deframmentazione del proprio, enorme, disco fisso, in cui ti rifai le stesse domande di sempre e ne aggiungi altre, nuove ed intanto per il resto sei un automa che, veloce, svolge la sua giornata come al solito.
22 settembre 2010
Abitudini
Etichette:
colonna sonora,
considerazioni,
musica,
video,
vita vissuta
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
16 commenti:
Siamo in fondo, quel che siamo. Attaccati alle abitudini, ai gesti, alle volontà che crediamo nostre, ma che spesso sono solo false illusioni. Arriva un punto in cui io non mi faccio più domande, succede quando "ho sparato tutte le cartucce", quando ho cacciato l'anima e ho massacrato cuore e cervello. Di quel punto, nel silenzio, ho io stessa paura. La vita la vita... è anche questa qui (come dice Vasco).
sono calda di mio.
non ho bisogno di cperte!
but you made a good point!
love, mod
Quando una "cosa" è nuova, la si assapora fino in fondo.. Quando la si ripete la seconda, terza, quarta volta non è più come prima.. Ma credo stia tutto in noi stessi, nel modo in cui si affrontano le "cose".. Sta a noi far rivivere questa "cosa" ogni volta in modo diverso.. Non è facile, ma secondo me ci si può riuscire..
In un certo senso anche il mio ultimo post contiene uno spunto sui gesti della vita che ripetiamo meccanicamente, in assenza di una vera volontà di interrompere e poi cambiare la sequenza da parte nostra o al contrario in presenza di una non evitabile imposizione esterna.
Coincidenze. Stride invece il contrasto tra le canzoni che abbiamo scelto per accompagnare il pensiero. Malinconiche ma dotate di armonia le note della tua; rabbiose, sconvolte e martellanti in testa quelle sentite da me.
Un abbraccio.
Se ti dicessi che tutto questo ha un nome, in neurologia, ti consolerebbe? :D
hai descritto esattamente quello che si prova in certi momenti della vita, a me sembra che a volte che ci sia una mano che mi spinge dietro alla schiena e allo stesso tempo mi sorregge ed è solo così che riesco ad andare avanti
...che dire? mi accorgo che le persone parlano ed io sono altrove ....ma!!però l'auto per fortuna la strada la conosce:_)
conosco quella sensazione di sentirsi degli automi...per fortuna ogni tanto la lucidità mi riporta su questo pianeta.
Spesso sta a noi rivoluzione le nostre abitudini o addirittura sconvolgerle, spesso è la vita che può rivoluzionarle perchè come tu sai la "vita è quella cosa che accade mentre tu sei impegnato a viverla".
Un bacione :)
Bisogna improvvisare!
Cavolo !!!
questo post devo leggerlo alla sera, perchè alla mattina proprio non ci riesco :-(
@ Maraptica: Credo anche io che ognuno di noi abbia il suo punto di non ritorno ma questa astensione della coscienza è solo un modo che ha il cervello per analizzare mettendo tutto il resto in esecuzione automatica
:*
@ mod: Brutta cosa la febbre eh?
@ Lady Cocca: A volte non ci accorgiamo nemmeno di quello che trasformiamo in abitudine
@ Ross: La differenza di musica è data dall'età, io sono più vecchio :P
(il post non l'ho ancora letto ma lo leggerò)
@ regulus21: Quanto mi hai detto mi ha confortato molto, sembra quasi un superpotere :P
@ zefirina: Forse è una specie di difesa, il cervello sa che in quel momento non ci sarebbe altro modo per andare avanti...
@ Caty: Meno male che c'è l'autopilota :)
@ sospesanelviola: Non credo che quella sia mancanza di lucidità perché, in realtà, si riesce a fare tutto abbastanza bene...
@ elle: Certo, a volte però la vita è quella cosa che accade quando guardiamo da un'altra parte :/
@ Gio: Sempre!
@ Charlie68g: Allora aspetto che lo leggi di sera...
Io metodica/paranoica/convulsiva....detto quseto in ogni gesto ripetuto c'è un nuovo giorno che lo rende diverso, l'automatica esistenza mi fa pensare ai cazzi miei libera-mente perchè il corpo sà già come e dove.....questione di comodità!!!! _MarY
@ GIALLOSANMARINO: Anche io credo che quell'automatismo serva anche per pensare ai cazzi propri
...è che proprio non ho voglia di scrivere ultimamente...
ascolto (e...mi com...muovo, a volte come questa)
:-) MrsQT
@ Mrs QT: E noi aspettiamo quando avrai di nuovo voglia di scrivere...intanto buona vita ;)
Posta un commento