Io ne avrei di parole da dire, di storie da raccontare, ne sono convinto, solo che, spesso, quelle parole rimangono lì, basite da se stesse, dentro la mia testa. Le vedo che ci sono, allineate come su scaffali da supermercato, un discount della parola, pronte ad essere prese e messe nel carrello lessicale. Solo che io me le guardo, a volte, quelle parole negli scaffali e saprei anche come servirvele, che cosa cucinarci, ma mi fermo li, con le mani strette al manico del carrello che guardo quello che non ho preso come se tutte le cose da dire, le storie da raccontare, avessero remora a mostrarsi. Poi succede che, mentre sono lì che cerco la somma delle lettere, intanto che mi viene voglia di raccontare, vi leggo ed accade una magia: mi perdo in mezzo alle vostre, di parole, come quando si corre in un campo di spighe di grano, alte fino a coprire la vista. Leggervi è anche, un po', parlare con voi e leggo di torte e profumi del passato, di libri, di film da vedere o da scartare, di weekend passati o da venire, di sogni e certezze. Ogni volta, in mezzo a tutte quelle frasi messe in fila mi perdo sempre un po', poi la strada la ritrovo ma, ogni tanto, ci si deve anche perdere. Leggervi è un po' perdersi, uscire dal supermercato senza aver comprato nulla, rimandare ancora un po' il racconto di una storia, che sia la mia o quella che, sul momento, mi invento ma, alla fine, ne vale la pena. Grazie.
perdersi per poi ritrovarsi. forse è questo il segreto, non solo delle e nelle parole.
RispondiEliminaBel post amico mio, e devo dire che hai saputo esprimere meglio di me una cosa che io penso da sempre
RispondiEliminae che c'è di meglio di scambiarsi pezzi di vita e di modi di raccontarsela?
RispondiEliminaEspressioni che sono filosofia di vita.
RispondiEliminaChe bello sto post, Baolì. Ci sono delle volte che ecco anche io sono lì vicino con il mio di carrello e mi perdo, soprattutto qui. ;)
RispondiEliminaGrazie a te. E comunque, Amanda ha detto benissimo..
RispondiEliminaUn bel leggerti ed un bello scrivere. Fossi te quello che ho urtato col carrello vuoto ieri sera. Ricordi? Ci siamo sorrisi perché anch'io avevo il carrello vuoto...
RispondiEliminaL'idea è quella di scrivere qualcosa. A volte lo si fa di persona, a volte lo fanno gli altri per noi...
RispondiEliminaQuesta è la magia dei blog,
RispondiEliminaa volte vorresti raccontare un sacco di cose ma non riesci a concretizzarle e poi finisci col perderti nei racconti degli altri.
Alla fine di tutto hai partorito un bel post, quindi qualche parola dallo scaffale l'hai tolta e in questo caso ci siamo persi noi.
A presto
grazie a te e ai tuoi bei divagare :-)
RispondiEliminati capisco, questo è uno dei motivi perchè spesso mi affido ad un copia/incolla di poesie, brani etc..
RispondiEliminaper qualcuno appare qualcosa di sterile, ma quando in testa hai un effetto imbuto, ma come per incanto, trovi le parole che ti girano in testa, li proprio davanti a te, ecco che condividere anche una lettura,
non è qualcosa per riempire una pagina. :)
Bello, penso questo pezzo sia l'essenza stessa del mondo dei blogger "veri".
RispondiEliminabuona settimana mr Baol
daniel
Vedi, pure tu sei bulimico (di storie, di vita) :-P
RispondiEliminaChe bella riflessione; non avevo mai letto un post di "ringraziamento" agli altri blogger...e mi piace questa idea di gratitudine, tutti possiamo condividerla.
RispondiEliminaGeniale la metafora del supermercato, rende molto bene l'idea.
Buona settimana.
il miglior "scrittore" è colui che sa leggere gli altri
RispondiEliminaLa forza della parola condivisa è bellissima.
RispondiEliminaUn concetto espresso chiaramente che condivido in toto.
RispondiEliminaÈ un piacere leggere le piccole grandi storie degli altri blogger, peccato che il tempo sia sempre troppo poco.
@ Olivia: Sì, forse è quello il segreto, hai ragione...
RispondiElimina@ Francesco: A volte ci vogliono le parole degli altri, no? :)
@ amanda: Mangiare? :P
@ Costantino: La mia weltanschauung ;)
@ mgg64: Ci vediamo al banco delle freddure?
@ mr.Hyde: L'ho detto che, spesso, servono le parole degli altri ;)
@ franco battaglia: Allora eri tu davanti allo scaffale segli ossimori!
RispondiElimina@ io.: Sì, l'idea è proprio quella :)
@ La Betty: Ho usato le parole del banco dei prodotti in scadenza, avevo urgenza di usarle ;)
@ Caty: L'ho detto io che mi chiamano il Dottor Divago :D
@ S.: Su questo siamo perfettamente d'accordo, a volte ci sono parole di altri che sono talmente consone a quello che vogliamo dire che non c'è bisogno di aggiungere le nostre :)
@ Daniel: Sì, credo sia così, buona settimana a te mr Daniel ;)
RispondiElimina@ Minerva: Sì sì, ne sono consapevole :P
@ Mr. Loto: Grazie a te per le parole e per il passaggio :)
@ diversamenteintelligente: Vero, hai perfettamente ragione :)
@ Mareva: Sì, vero, si capisce di essere accomunati, a volte, nelle sensazioni e nei pensieri :)
@ Caigo: Il problema del tempo è una cosa che sento molto, non poter davvero leggere tutte le parole dei blogger che mi piacciono, dei libri...
Ti capisco perfettamente, hai reso l'idea che avrei espresso anch'io se non mi stessi facendo prendere da tutto ciò che mi gira intorno.
RispondiEliminaNon aggiorno da un pò il mio di blog, ma leggo ogni sera tutti i miei amici e se pur non ne lasci traccia, loro in me sempre.
Un saluto e una buona serata a te, Maura.
Vero, hai ragione. Molte volte si sta per mettere su un post, uno scritto e poi ci si perde. a è un perdersi meraviglioso tra lettere luoghi e parole. Niente di meglio
RispondiEliminaMa grazie a te del bel post.
RispondiEliminaChe poi i momenti di sobrietà hanno pure il loro perchè.
Va be', la prossima volta che entri nel mio supermercato ricordati di pagare il conto. A furia di segnare qui sto andando in bolletta.
RispondiEliminaMolto ben espresso ciò che succede a chi ama il blog.
RispondiEliminaE' proprio uno scambio: si legge, si commenta, si scrive e si attende una parola.
Bel post!
Cristiana
Bello bello bellissimo post!
RispondiEliminaIn carrello non è vuoto.
Ciao!
@ Maura: Beh, in fondo, la vita fuori è quella principale, quella su cui bisogna applicarsi, no? ;)
RispondiElimina@ Ernest: Credo che perdersi sia un diritto che non debba essere negato a nessuno!
@ silvia: Vero, sui momenti di sobrietà, ma forse preferisco essere alticcio, si ricorda meno...
@ pesa: Chi? Io? Cosa? Non capisco?
*si allontana furtivamente senza pagare*
@ Cristiana: Grazie a te del commento :)
@ rosy: Grazie, spero si riempia sempre :)
L'hai espresso magnificamente, a me accade così, in certe letture ti perdi e quando torni qualcosa dentro, sefimentandosi ha comunque (perlomeno) cambiato assetto. Un pò come farelamore, dopo, qualcosa di più o meno impercettibile dentro di te si é comunque mosso.
RispondiEliminaBello Mimmo :)
@ Unknown: Anche per me ci sono letture in cui mi perdo dentro e mi riporto in superficie, quando torno, qualcosa, anche solo un assetto diverso.
RispondiEliminaGrazie Sconosciuto/a (ma chi sei?)
come ti capisco... ahimé le Parole, mia incommensurabile gioia, nonché dannazione, perché c'è sia delizia che spossatezza nel leggerle, scriverle, quante volte rimangono lì, impappinate, smarrite, che di_vagano, ma alla fine sì... una strada la ri_trovano quasi sempre
RispondiEliminaun abbraccio :)*
@ albafucens: Le tue parole, poi, sono tra quelle che fanno perdere, in senso buono ;)
RispondiEliminaabbraccio a te
Grazie a te Baol... non so perchè ma questo tuo post mi ha fatto commuovere...
RispondiElimina@ Gata: Spero sia una cosa buona ;)
RispondiEliminaassolutamente si ^^
RispondiElimina@ gata: ;)
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