03 luglio 2015

Le regole dello "stocazzo"

Come spesso accade ci si dimentica che questo blog ha, principalmente, un intento educativo e sociale e quindi oggi ci occuperemo di dare una risposta definitiva sulle regole dello "stocazzo". Lo "stocazzo" è un famoso gioco di compagnia in cui si fa in modo di farsi fare una domanda a cui rispondere "STOCAZZO!" e suscitare ilarità negli astanti, compreso, a volte, il domandante. La storia del gioco affonda nella notte dei tempi e diverse sono le leggende che circolano sull'argomento; pare che in un frammento disperso dei "dialoghi di Timeo e Crizia" Platone raccontasse come gli abitanti di Atlantide per alleviare il peso degli studi, tra un simposio e l'altro, amassero sollazzarsi con dialoghi tipo "Oh, Amessimandro, c'è chi mette in dubbio i tuoi studi sul bilanciamento idrico", "Oh, Diudonio, chi osa?!", "STOCAZZO! Amessimandro". Alcuni storici ipotizzano che la civiltà atlantidea sia scomparsa per uno stocazzamento finito male. Fatto sta che lo “stocazzo” ha attraversato i secoli; ci sono geroglifici nella piramide di Cheope in cui un Horus guarda interrogativo Ra che gli fa il gesto delle mani, di taglio, sul basso ventre e Anubi ride divertito; il geroglifico è stato interpretato, da alcuni, come la maledizione del sole sul plesso solare ma storici più attenti lo definiscono la prima rappresentazione grafica dello “stocazzo”. Lo “stocazzo”, infatti, è stato rappresentato diverse volte nell’arte, come ha più volte sottolineato lo storico dell’arte Jean De Stocazzon arrivando a teorizzare una corrente artistica attraversante i secoli, chiamata “stocazzismo”. Secondo De Stocazzon il David di Michelangelo esprime la posa fisica della risposta “STOCAZZO!” ed è nudo proprio per questo motivo. La Gioconda, in realtà, sorriderebbe allusiva ad uno “STOCAZZO!” dettogli da Leonardo. De Stocazzon arriva a dire che lo stesso Urlo di Munch sia il ritratto di uno che ha preso male una stocazzata. Altri storici fanno risalire, invece, la nascita dello “stocazzo” al periodo delle Crociate quando gli uomini andavano in guerra e lasciavano le proprie donne da sole per anni; queste, per sopperire alla mancanza del proprio uomo, è noto, intrattenevano rapporti extraconiugali e pare che, quando gli amanti bussavano alle loro porte e loro chiedevano “chi è?”, si sentissero rispondere “STOCAZZO”, quasi fosse un codice. Quale ne sia la storia lo “stocazzo” è giunto fino a noi ed è stato protagonista di eventi storici importantissimi; nella famosa foto della Conferenza di Yalta, infatti, Churchill ha appena stocazzato Roosevelt e Stalin si trattiene dal ridere. Ma quali sono le regole dello “stocazzo”? In realtà sono molto semplici, bisogna fare in modo di farsi chiedere dal malcapitato qualcosa che consenta la risposta “STOCAZZO!” ma va chiarito che non tutte le domande vanno bene, anche se grammaticamente e sintatticamente giuste; non è possibile rispondere “STOCAZZO!” ad una domanda tipo “in che modo?” o a “come stai?” e per tale motivo il Comitato Olimpico Internazionale ha disciplinato che le uniche domande ammesse per lo “stocazzo” sono “chi?” e “cosa?”. Sicuri di aver chiarito i dubbi che, fino ad oggi, attanagliavano tutti vi invitiamo a rispondere, a chi, dubitando siano queste le regole, vi chiede “ma chi lo dice??”, con un grandissimo “STOCAZZO!!”.