Ieri ha piovuto. Tanto. I tergicristalli spostavano secchiate d'acqua ad ogni colpo di spazzola e non facevano nemmeno in tempo a tornare indietro che dovevano spostarne ancora. Ho ripensato che avevo un ombrello, nella preistoria dell'adolescenza. Anche adesso ho un ombrello, anche più di uno ma sono ombrelli comunitari, di tutta la famiglia; nella preistoria dell'adolescenza avevo un ombrello tutto mio, era l'ombrello di mio nonno ed era mio; l'ho voluto quando mio nonno non c'è più stato, e l'ho avuto. Questo ombrello, nero, con il manico di pelle, nera, e la punta in metallo, era grande, da riparare due persone meno due spalle, ma a me non importava perché ero uno e quindi mi riparavo tutto per bene; i vantaggi dell'essere uno. A volte ospitavo sotto l'ombrello qualche amico ma erano passaggi saltuari, la maggior parte delle volte ero uno e mi salvavo dalla pioggia. Se non pioveva ma minacciava di farlo, con nuvole tutte grigie e compatte, portavo il mio ombrello con me e lo usavo a mo di bastone oppure, con la punta di metallo, schiacciavo con estrema precisione le ghiande cadute dagli alberi del viale. Nella preistoria dell'adolescenza, come diceva De Andrè, “mi innamoravo di tutto”, e andavo anche alle feste, anche quelle in maschera, quelle del carnevale; un anno mi sono vestito come Rosario Chiarchiaro, il protagonista de “La patente” di Pirandello, come lo fa Totò in una delle sue interpretazioni. Tutto fatto per bene: l'abito nero, il panciotto nero, la camicia bianca e la cravatta nera con il nodo piccolo, un po' storto ed allargato, i calzini neri e le scarpe nere di suola, i guanti neri, l'occhiale nero dalle lenti piccole e tonde e la bombetta nera, i baffetti neri, rasati con cura dopo averli fatti crescere, in previsione, e poi, come tocco finale, il mio ombrello nero con il manico di pelle, nera. Perfetto. Un giorno ho prestato l'ombrello a mio fratello, doveva andare a fare un servizio con la macchina; quando ho ripreso l'ombrello dalla macchina non era lo stesso, si era confuso, era un semplice ombrello nero con il manico di legno marrone. Credo che si sia rotto quasi subito, forse sentendosi non amato, ed io da allora non ho più un ombrello mio, a volte uso il primo che trovo, a volte preferisco bagnarmi la testa.
Quattrocento parole per il mio post numero quattrocento (comprese queste qui)
Quattrocento parole per il mio post numero quattrocento (comprese queste qui)
...e 400 e più applausi per un Baol sempre più bravo! ;***
RispondiEliminaForse quell'oggetto era un modo di sentire più vicino tuo nonno.
RispondiEliminaMa comprese anche "Comprese queste qui"?
RispondiEliminaComplimenti!
400? sei stato un grande
RispondiEliminaIo l'ombrello non lo uso! Preferisco bagnarmi la testa :D
400 complimenti che sono pochi però!!!
RispondiElimina"Era l'ombrello di mio nonno ed era mio"..
RispondiEliminaA me sarebbero bastate anche solo queste 9 parole a farmi commuovere.
Grande, Baol..mi unisco a Marella nei 400 e più applausi per te e la tua bravura :)
sei un mito
RispondiEliminae 400 emozioni che questo post trasmette...
RispondiEliminacomplimenti
bella idea quelle delle 400 parole per il 400esimo post!!!
RispondiEliminaieri ha piovuto tutto il giorno anche da me ... ed erano più di 400 gocce. O_O
per fortuna oggi c'è il sole!!!
^__________^
Bravo e virtuoso!
RispondiEliminaQuanto mi piace quando scrivi, in questo stile apparentemente concitato, cose calmissime.
RispondiElimina400 "BRAVO!" detti a gran voce!
bello davvero :) ti si legge davvero senza fatica :)
RispondiEliminache brutta cosa perdere gli ombrelli, specialmente se lo fanno gli altri...
RispondiElimina[O.T.] Amico mio, a fine mese sarò a Milano ... se riesci a volare da quelle parti, ci si vede!! :DD
RispondiEliminaCiaooooooo ;)
400 colpi con l'ombrello nero per festeggiare questo racconto. Leggendo le prime righe ho pensato a Pirandello, poi pure la citazione de "La Patente" ...
RispondiEliminaPurtroppo in questo periodo la blogosfera la leggo a spizzichi e bocconi. E' la terza o quarta volta che passo e forse ti sembrerà esagerato ma mi vien voglia di dirti 400 volte (tanto per non mancare il doveroso riferimento) che scrivi proprio bene. Hai talento, sul serio complimenti sinceri... e logicamente auguri!?! :-D
RispondiEliminaquesto post l'ho letto con in sottofondo questa canzone... http://www.youtube.com/watch?v=ojbVL7qt3o0
RispondiEliminafai te...
bello.
di mio nonno ho conservato gli occhiali che usava per la settimana enigmistica. Erano tutti graffiati ma mi bastava guardarli per rivedere lui, chino sulle parole crociate. E' un vero peccato che il SUO ombrello, il TUO ombrello, sia stato scambiato con un altro ombrello nero (lo credo che si sia rotto subito...) 400 applausi a scena aperta per come scrivi.
RispondiElimina:-) bella idea e tra le righe tante cose vere....come si dice?buon 400centesimo?
RispondiElimina400 volte bravo,Baol! E ode all'ombrello di tuo nonno per averti ispirato questo post!
RispondiEliminaEccellente, come sempre!
RispondiEliminaCordialità collega!
Gio
tu ne hai messe 400, io sono rimasta senza. Che talento che hai.
RispondiEliminacerti ombrelli sono giustamente permalosi...:))))ma non credo si sia rotto, chissà forse vive di altre vite..di altre piogge e venti...
RispondiEliminacomunque io con gli ombrelli ho sempre avuto un rapporto conflittuale...cosi preferisco capelli bagnati..e vestiti fradici, ad una lotta armata di ombrello contro le sfide del tempo!
@ Maraptica: Mi metto comodo e me li godo tutti questi tuoi applausi, con il sorriso compiaciuto in faccio :*
RispondiElimina@ Felipegonzales: Penso di sì, mi piaceva questo collegamento di memoria...
@ Absinto: Sì sì, comprese quelle lì :)
@ 2 laghi: Grazie! Anche io lo uso pochissimo, infatti ho un sacco di giubotti con cappuccio (se piove troppo forte non è che ci si può bagnare la testa...)
@ Ernest: 400 volte grazie a te!
@ Grace: Grazie assai maestra!
@ zefirina: Grazie
RispondiElimina@ bussola: Grazie davvero tanto!
@ Pupottina: Qui non erano gocce ma un blocco unico di acqua, quasi...
@ Calzino: Addirittura virtuoso? Grazie!
@ regulus21: 400 volte grazie anche a te!
@ Lisa: Grazie :)
@ Eleonora: L'ombrello è un classico degli smarrimenti!
RispondiElimina@ AndreA: Amico mio! Non credo di avere da salire a Milano ma nel caso ti avviso, naturalmente!
@ Alligatore: Vabbè, basta che i 400 colpi non me li dai sulla schiena :D
@ chit: Tranquillo, la blogosfera è un posto così pieno che a volte ci si perde! Bentrovato da queste parti, qui è sempre aperto e grazie assai per i complimenti e per gli auguri!!!
@ ...daisy...: Bella canzone...ma un po' triste però :/
@ TuristadiMestiere: Come ho detto, probabilmente quell'ombrello non si è sentito amato e si è rotto. Grazie per i complimenti!
@ Caty: Va benissimo! Grazie!!
RispondiElimina@ vitty: Tutto un insieme di cose, voglia di scrivere qualcosa, l'ombrello che non c'è più, la pioggia...
Grazie per i complimenti!
@ Gio: La ringrazio tanto collega EuGIOnio! :)
@ Zion: Beh, lasciare senza parole, addirittura? Di solito non mi piace togliere le parole alle persone ma in questo caso è una cosa bella, grazie!
@ JANAS: Dici che si è offeso e se n'è andato? Può essere...
Anche io ormai preferisco prendere la pioggia...il poeta diceva: C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo...
Non ho ancora ben capito se si un appassionato di scrittura o di numerologia.
RispondiEliminaPerò mi piace !!!!
Caro Baol io "mi innamoro di tutto" anche se l'adolescenza l'ho passata da una ventina d'anni abbondante...
RispondiEliminaCi sono, capo! Cincin ai tuoi 400!
MrsQT (ti soffia i suoi auguri)
400 volte felice di aver scoperto il tuo blog qualche giorno fa!
RispondiEliminaSe questo è il tuo post numero 400 sarà almeno la quattrocentesima volta che ti dico che sei bravissimo!!!!
RispondiElimina@ Charlie68g: Un appassionato di scrittura che dà spesso i numeri :)
RispondiElimina@ MrsQT: Mica ho affermato di aver smesso, da allora, infatti :)
@ Adriana: Grazie :)
@ Suysan: Grazie tante anche a te :)
Tua lettrice da poco, ma ogni volta sempre più contenta di esserlo.
RispondiEliminaTu ed il tuo ombrello mi avete riportata indietro di quasi 30 anni, a quando giocavo con mio nonno. Grazie per questo.
Non le ho contate, ma mi fido! Bravo.
RispondiElimina;)
@ LaFrancy: Grazie a te per i complimenti.
RispondiElimina@ Stefania248: Beh, la funzione "conteggio parole" di OpenOffice aiuta abbastanza :)
eh be'... che dire?
RispondiEliminaappena ho iniziato a leggere mi è venuto in mente che anche io avevo un ombrello.... tuto mio! quelli trasparenti che ti infilavi dentro fino alla vita... con un pallino giallo.... ricordi...
Mi fai venire in mente quanti ombrelli ho perso da adulto e come, da bambino, mi piacesse sguazzare sotto l'acqua e nell'acqua con mantellina e stivali. Ma, una volta di più, devo ammettere che, a diversità da te, non so esprimere questi ricordi, tanto meno in modo egregio come te.
RispondiEliminasei proprio commercialista/contabile dentro eh bro...?!
RispondiElimina400 auguri!
Buona domenica con un sorriso
RispondiEliminaGio'
http://remenberphoto.blogspot.com/
@ elena: Hehehehehe, sì, ho presente il tipo di ombrello :)
RispondiElimina@ Adriano Maini: Beh, anche le tue capacità di esprimere ricordi ed emozioni sono elevate :)
@ fabio: Me la dicono troppe volte 'sta cosa bro :/
@ Dual: Buon inizio di settimana a te!
Per il tuo quattrocentesimo post di quattrocento parole, quattrocento volte complimenti.. ;)
RispondiEliminaVeramente notevole, non c'è che dire... complimenti :D
RispondiEliminaPer me gli oggetti si affezionano a una persona, a modo loro forse hanno un'anima :)
RispondiElimina@ Lady Cocca: 400 volte grazie allora :)
RispondiElimina@ Luigi N.: Grazie assai ;)
@ Vittoria A.: Io vado oltre, secondo me ci sono oggetti a cui sto molto antipatico :D
Spettacolare! Una conclusione matematica (grazie per l'omaggio eheheh) degna di un commericalista! Mi hai risvegliato diversi ricordi, di mio nonno, di Faber, e anche letterari...Rosario Chiarchiaro è uno dei personaggi che più ho amato in passato, compresa la grande interpretazione che ne fa Totò!
RispondiEliminaBravo Baol, continua così :)
Ti scrivo un secondo commento, così ti aiuto a raggiungere i 400 :-)))))
RispondiEliminaBello, bello
RispondiEliminaahhhhh la adoro la patente di pirandello come la fa totò!!!!!!!!!!!
RispondiElimina@ nico: Beh, devo dire che, commercialista o meno, il "contatore parole" di open office ha aiutato molto...comunque grazie per tutto, anche per il commento supplementare per farmi arrivare ai 400 commenti :D
RispondiElimina@ Cristina: Grazie :)
@ ivy phoenix: Anche io :D
io avrei pianto per l'ombrello perduto e picchiato di brutto il fratello! grrrrrrrrrr
RispondiEliminaracconto bellissimo Baol, sono ripetitiva lo so, ma non posso farci niente... mi piace come scrivi e mi piacerà sempre!!!
Cinquantadue...
RispondiElimina@ Gata: Lasciamo stare va...meglio se non ci penso :(
RispondiElimina@ desaparecida: Mancava un punto?
@ Stefania248: Con questo, cinquantatre... :)
MI sono permessa questa libertà.
RispondiEliminaE' semplice e rigenerante leggerti come bere un sorso d'acqua...quando leggo ciò che scrivi mi sento " a casa "...e questo cosa mi piace...ciaooo :^)
RispondiElimina@ desaparecida: Hai fatto molto bene :)
RispondiElimina@ contessa miseria: Beh, grazie per queste parole, fa molto piacere sapere che la lettura di quanto scritto faccia questo effetto.
Ciao a te! :)