24 aprile 2009

A volte i cellulari sono utili...

Stamattina m'arriva un sms appena accendo il cellulare e mi dico "Ohibò, chi sarà mai a messaggiarmi così presto?" Era il mio cuoco amico Berso che mi annunciava che un racconto di Jury era in finale al concorso di ilmiolibro ed ho subito pensato: "Maddai? Jury? Lo stupido che non si vede nella blogosfera da tempo? Wow, devo correre a leggerlo.". Sono andato qui e mi sono letto il suo racconto, com'è? Beh...chevvelodicoafà? Chi lo conosce può immaginarsi come sia il racconto, chi non lo conosce lo scoprirà. Beh, state ancora lì? Non siete andati a votarlo? Orsù (era una vita che volevo scrivere un post con dentro scritto "Orsù"), andate qui e leggetelo e se vi piace, votatelo!

18 aprile 2009

Dica 33

E' passato anche questa volta il mio breve periodo a casa, è passato anche il quinto esame, per la cronaca, è passato anche il mio trentatreesimo compleanno; come diceva Flaiano: "Coraggio, il meglio è passato".

09 aprile 2009

Dedicato



A quelli che “Oh, ma tanto tu sai tutto” e mi domando cosa me ne faccio di sapere cos'è il ciclo circadiano;
a quelli che “Ma tu che ne sai?!” ed io vorrei dire che è colpa del ciclo circadiano;
a quelli che “Tu sei permaloso” e se ne vanno via incazzati;
a quelli che “Che invidia, le persone le capisci al primo sguardo” ed io vorrei tanto aver guardato altrove;
a quelli che lo scopri troppo tardi e proprio quella volta non hai guardato bene;
a quelli che basta poco per cambiare tutto;
a quelli che nonostante tutto cambia poco;
a quelli che “Tu sì che sei fortunato, sai già cosa devi fare” ed io me lo chiedo tutte le mattine;
a quelli che sono adulti ma non lo sanno;
a quelli che erano adulti già da bambini;
a quelli che sanno sempre cosa dirti;
a quelli che non ti dicono mai quello che sanno;
a quelli che da un giorno all'altro sono diversi;
a quelli che giorno dopo giorno non cambiano mai e beati loro;
a quelli che “Tu trovi sempre le parole giuste” e le trovo quando servono i gesti;
a quelli che non servono le parole;
a quelli che uno sguardo e mi capiscono al volo;
a quelli che mi guardano da anni ed ancora non mi hanno capito;
a quelli che “Ma come fai?” ed io gli parlo di cervello e compartimenti stagni;
a quelli che hanno il coraggio delle loro azioni;
a quelli che hanno il coraggio pure delle mie;
a quelli che “Fai un passo indietro”;
a quelli che “Fai un passo avanti”, faccio pure la giravolta?
a quelli che hanno sempre bisogno di un orecchio;
a quelli che l'orecchio non te lo danno mai;
a quelli che “Meno male che ci sei”;
a quelli che “Non ci sei mai”;
a quelli che “Fallo!”;
a quelli che “Non farlo”;
a quelli che era troppo presto per parlare;
a quelli che ormai era troppo tardi;
a quelli che “Ti voglio bene ma mi innervosisci”;
a quelli che “Mi innervosisci ma ti voglio bene”;
a quelli che “Tanto tu capisci”.

Spero che Beppe Viola da lassù mi perdoni per questo scempio qui, no, non credo di essere Superman, al massimo posso essere Jimmy Olsen e spesso mi piacerebbe essere Lex Luthor.

02 aprile 2009

Barbacorta

Barbacorta faccia da schiaffi, che ti guarda due minuti e t'ha già fotocopiato, bello preciso uguale uguale. Barbacorta ascolta anche con gli occhi, li spalanca sulle tue parole, chiari e di ghiaccio, ti lascia dire quello che devi dire, non di più, perché bisogna essere parsimoniosi con quello che si dice ma anche con quello che si ascolta; alza una mano e fa il riassunto per capire. Lui Barbacorta l'ha osservato, sornione, perché lui deve osservare, mica può credere a fiducia, al primo sguardo; Barbacorta cammina lento anche quando ha un posto in cui arrivare oppure accelera anche se ha tempo da sprecare. Barbacorta ha lo sguardo profondo ed a volte, lui se n'è accorto, ha lo sguardo di uno che sta da solo anche se sta in mezzo alla gente oppure gli occhi di uno in comitiva anche se sta bevendo il suo caffè. Barbacorta è così, lui lo sa, è così perché ha vissuto l'equivalente di tre vite, perché è uno che sa davvero quanto vale l'unica che in realtà abbiamo.